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Ristorazione in crisi in Germania. E non solo per l'IVA al 19% COSMO italiano 24.01.2024 16:07 Min. Verfügbar bis 23.01.2025 COSMO Von Cristina Giordano


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Ristorazione in crisi in Germania. E non solo per l'IVA al 19%

Stand: 24.01.2024, 18:00 Uhr

a cura di Cristina Giordano, Agnese Franceschini e Tommaso Pedicini

In Germania il ritorno dell’IVA al 19% nella ristorazione rischia di aumentare la crisi che già si fa sentire nel settore. Insieme alla carenza del personale e ai costi di affitti, energia e materie prime ormai alle stelle. Ne parliamo con Pino Bianco, ristoratore di Berlino che si vede costretto ad aumentare i prezzi e con Angelo De palma che invece nel suo ristorante ha fatto la scelta contraria. Nils Busch Petersen dell'Handelsverband di Berlino spiega invece perché è contrario a qualsiasi sovvenzione statale per il suo settore.

Un piatto di verdure al ristorante

Una crisi annunciata?

Dall'inizio dell'anno l'IVA – Mehrwertsteuer in tedesco - nella ristorazione tedesca è tornata al 19%, dopo essere stata per quasi tre anni al 7% come incentivo al settore durante le crisi pandemica ed energetica e a causa dell’inflazione. Ora, tornati più o meno alla normalità, questo sgravio fiscale è stato cancellato per i ristoranti, mentre l’IVA resta al 7% per il cibo da asporto, e al supermercato. Questo vuol dire che i ristoratori non potranno più compensare e coprire i costi per l’energia e alcuni prodotti, come l’olio e la pasta per esempio.

Aumenti inevitabili?

Cappuccino

Il ritorno dell’IVA al 19% ha comunque acutizzato la crisi del settore che, oltre che per l’aumento dei costi, soffre da anni anche di carenza di personale. Molti ristoratori hanno deciso dunque di aumentare i prezzi dei loro menù.  Pino Bianco è proprietario di un ristorante a Berlino e ci spiega come sia stato inevitabile per lui aumentare il costo dei suoi piatti. “Il prezzo dell’olio è raddoppiato - spiega al microfono di Cristina Giordano - e senza l’incentivo di un’IVA più bassa, il ristorante rischia la chiusura se non decide di adeguare i prezzi”.

La scelta di non aumentare

Contrario agli aumenti è invece Angelo De Palma che gestisce da 12 anni un ristorante a Colonia e ha deciso di aspettare un anno prima di adeguare i prezzi all’aumento dell’IVA. Già a causa dell’inflazione aveva ritoccato di qualche centesimo i costi delle pietanze, e adesso non se la sente di affrontare il rischio di perdere clienti e soprattutto le famiglie che, comprensibilmente secondo De Palma, non potrebbero più affrontare la spesa del ristorante.

La posizione della Confcommercio di Berlino

Secondo Nils Busch Petersen dell'Handelsverband di Berlino e Brandeburgo , è giusto che l’IVA sia tornata al 19%, perché, a suo parere, non sono le sovvenzioni che possono aiutare a risolvere la crisi della ristorazione. Molto più utile sarebbe, invece, assicurare ai cittadini stipendi stabili, alleggerendoli dal punto di vista fiscale, in modo che abbiano maggiori possibilità di spesa e di consumo. Sarebbe, inoltre, ingiusto concedere sgravi fiscali ad un solo settore.