Ondata di scioperi in Germania: cosa succede?. COSMO italiano. 19.03.2025. 21:41 Min.. Verfügbar bis 19.03.2026. COSMO. Von Luciana Caglioti.
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Ondata di scioperi in Germania: cosa succede?
Stand: 19.03.2025, 17:32 Uhr
di Luciana Caglioti, Enzo Savignano e Daniela Nosari
Il settore pubblico sarebbe "vicino al collasso", secondo i sindacati tedeschi. Ecco perché da gennaio in Germania si sono fermati mezzi pubblici e netturbini, asili e cliniche sono rimasti chiusi. Enzo Savignano ci parla delle richieste dei dipendenti e dell'arbitrato in arrivo. Scioperi anche nel settore dei trasporti in Italia: qui si difende anche il diritto di sciopero, spiega Francesco Nespoli, ricercatore dell'università LUMSA di Roma e di Adapt su diritto del lavoro e scioperi.

Lo sciopero del BVG, i trasporti pubblici di Berlino
Il fallimento delle trattative
Nonostante intense discussioni e anche l’intenzione da entrambe le parti di trovare una soluzione, lunedì 17 marzo i sindacati e datori di lavoro non sono riusciti a raggiungere un accordo. Da parte loro i rappresentanti del settore pubblico hanno sottolineato che la loro offerta è ai limiti della fattibilità finanziaria e non può essere alzata ulteriormente, i sindacati invece controbattono sostenendo che le loro richieste di base, minime, non sono state soddisfatte.
Quali i settori interessati dagli scioperi?
Le trattative riguardano circa 2,7 milioni di dipendenti del settore pubblico federale e locale. Ricordiamo che in totale il governo federale conta circa 132.000 dipendenti, mentre i distretti e i comuni oltre 2,6 milioni. Tra questi figurano i dipendenti degli asili nido, quelli della pulizia urbana e della polizia federale. Nei giorni scorsi in molte città tedesche, Berlino compresa, c’erano cassonetti che non contenevano più i rifiuti, spesso raccolti in cumuli negli angoli delle strade, immagini delle città che qui in Germania non si erano mai viste.
Le richieste dei sindacati
Alle trattative partecipano il sindacato ver.di e il dbb, Deutscher Beamtenbund, il sindacato dei funzionari pubblici. Entrambi chiedono un aumento salariale dell'8%, ma almeno 350 euro in più al mese, migliori condizioni di lavoro e almeno tre giorni liberi aggiuntivi all'anno.
L’offerta del settore pubblico
I comuni, i distretti e il governo federale, all’ultimo round di trattative, hanno proposto un aumento salariale complessivo del 5,5%. L'offerta però dovrebbe scattare dopo l’autunno del 2025. Inoltre, i datori di lavoro hanno promesso una tredicesima mensilità più alta e maggiori indennità per il lavoro a turni. Un altro punto di discussione è stato il “modello tempo, anziché denaro”, un sistema attraverso il quale i dipendenti avrebbero modo di convertire parte dei loro pagamenti straordinari o indennità annuali, in giorni liberi. Soprattutto questa proposta sembra aver fatto saltare l’ultimo round di trattative.
Divisioni all’interno dei sindacati?
Su quotidiani come la Taz o Tagesspiegel, tradizionalmente più vicini ad ambienti sindacali e di sinistra, sono state riportate le critiche di alcuni sindacalisti nei confronti dei leader del sindacato ver.di, Frank Werneke e Christine Behle, accusati di essere troppo accondiscendenti, eccessivamente disponibili con la controparte, i datori di lavoro, e di aver rinunciato troppo in fretta a nuovi scioperi.
Länder non partecipano alle trattative
I Länder, le 16 Regioni-Stato, non prendono parte alle trattative con comuni, distretti e stato federale. All'inizio degli anni 2000 i Länder si sono ritirati dal contratto collettivo di lavoro con il governo federale e quello locale e conducono trattative separate per i loro dipendenti. L’ultimo Land ad abbandonare la contrattazione collettiva è stata l'Assia nel 2004, che all’epoca era guidata dal governatore cristiano-democratico Roland Koch.
Koch, il mediatore
La ministra degli Interni Nancy Faeser ha annunciato che per sbloccare la situazione si farà ricorso ad un mediatore. E per il delicato ruolo è stato nominato proprio l’ex governatore della CDU Roland Koch.
Koch è stato governatore dell'Assia dall'aprile 1999 all'agosto 2010. Ex giurista e avvocato, 66 anni, è ormai fuori dalla politica e insegna alla scuola superiore di management e finanza di Francoforte sul Meno. Il sindacato verd.di invece ha scelto come nuovo mediatore l'ex consigliere alle finanze della città Land di Brema, Hans-Henning Lühr (SPD).
Entro una settimana le due parti si incontreranno e stabiliranno se ci sono le condizioni per avviare il vero e proprio arbitrato e quindi un nuovo ciclo di negoziati. Inoltre, durante l’arbitrato tra sindacati e servizio pubblico, i sindacati sono soggetti al cosiddetto obbligo di pace, quindi non devono esserci ulteriori scioperi di avvertimento.
Ma a Berlino si sciopera
Secondo la legge gli scioperi sono consentiti fino a quando non ha inizio l’arbitrato, che dovrebbe iniziare tra una settimana. Entro quella data i sindacati potrebbero sparare gli ultimi colpi di avvertimento. Per esempio, oggi 19 marzo e domani si svolge uno sciopero di avvertimento presso l'azienda dei trasporti pubblici BVG a Berlino. Qui la maggior parte delle metropolitane, tram e autobus si fermeranno fino alle 3 del mattino di venerdì.
Il sindacalista italiano
Carmelo Licitra, siciliano, 67 anni, abita in Germania, ad Aquisgrana, da 47 anni. È attivo nel sindacato ver.di ed ex dipendente dello Stadtbetrieb Aachen, del Comune di Aquisgrana. Anche se in pensione è sempre interessato alle vertenze sindacali del suo settore. Licitra per la vertenza in corso si appella alla collaborazione tra le parti: “sia il sindacato sia il datore di lavoro devono lavorare insieme. Nel senso che non bisogna sempre prendere ma anche dare”. Carmelo Licitra tuttavia difende il diritto allo sciopero per rivendicare condizioni di lavoro più favorevoli. Ma bisogna sempre cercare di salvaguardare le esigenze della collettività.
Scioperi anche in Italia

Anche in Italia tanti lavoratori stanno scioperando
Oggi, mercoledì 19 marzo, dalle 9 alle 17 ha scioperato il personale del Gruppo FS, Ferrovie dello Stato, che comprende Trenitalia, Trenord e Trenitalia Tper. Ed è previsto uno sciopero dei trasporti pubblici per venerdì 21 marzo che dovrebbe sfociare in uno sciopero nazionale dei trasporti pubblici locali, quindi autobus, tram e metropolitane in tutta Italia previsto per il primo aprile. Abbiamo parlato degli scioperi in Italia con Francesco Nespoli, ricercatore dell'università LUMSA di Roma e dell'ADAPT, L'Associazione tra l'altro per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro, esperto di rapporti sindacali e di scioperi anche a livello internazionale. A Nespoli abbiamo chiesto quali siano i motivi degli scioperi di questi giorni nel settore del trasporto ferroviario e locale. E con lui abbiamo fatto un paragone tra gli scioperi in Italia e in Germania e il diverso rapporto nei due Paesi tra sindacati e politica.