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Chi pagherà il nuovo debito tedesco? COSMO italiano 24.03.2025 20:02 Min. Verfügbar bis 24.03.2026 COSMO Von Cristina Giordano


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Chi pagherà il nuovo debito tedesco?

Stand: 24.03.2025, 17:43 Uhr

a cura di Cristina Giordano, Giulio Galoppo e Cristiano Cruciani

Approvata dai due rami del parlamento tedesco la riforma costituzionale che consentirà al futuro governo federale e ai Länder di contrarre maggiori debiti, mentre si accellera sulla formazione del nuovo esecutivo, ci aggiorna Giulio Galoppo. Ma chi pagherà il conto? Con Ignazio Angeloni, economista del Leibniz-Institut für Finanzforschung SAFE di Francoforte, abbiamo parlato dei meccanismi di finanziamento del debito statale e del loro impatto sulle generazioni future.

Freidrich Merz (CDU) und Lars Klingbeil (SPD)

Freidrich Merz (CDU) e Lars Klingbeil (SPD) negoziano la formazione della prossima coalizione di governo

Il nuovo pacchetto finanziario e il freno al debito

Si tratta di un pacchetto finanziario multimiliardario dell'Unione (CDU/CSU) e della SPD e al quale hanno aderito anche i Verdi. Prevede enormi investimenti destinati alla difesa e alle infrastrutture. Presuppone modifiche costituzionali, necessarie per allentare il "freno al debito", in tedesco “Schuldenbremse”, permettendo così un incremento delle spese militari e la creazione di un fondo speciale da 500 miliardi di euro per la modernizzazione delle infrastrutture nei prossimi 12 anni, che mira a stimolare l'economia e migliorare la competitività del Paese. 100 miliardi di euro dell'importo totale saranno messi a disposizione dei Länder. Altri 100 miliardi di euro del fondo saranno destinati al Fondo per il clima e la trasformazione (KTF, Klima- und Transformationsfonds), che sarà utilizzato in particolare per promuovere una ristrutturazione dell'economia che sia rispettosa del clima, a sottolineare l'impegno della Germania nella transizione ecologica e nella sostenibilità ambientale.

In concreto, il pacchetto stabilisce l’esenzione dal "freno al debito" per le spese militari superiori all'1% del PIL, permettendo un finanziamento illimitato per rafforzare le capacità di difesa della Germania. Questa misura è stata adottata in risposta alle crescenti preoccupazioni geopolitiche e alla necessità di un maggiore impegno nella sicurezza europea.

Anche i Länder, in aggiunta ai 100 miliardi a loro destinati, potranno contrarre prestiti fino allo 0,35% del prodotto interno lordo all'anno.

Modifiche alla Costituzione necessarie per applicare il pacchetto finanziario

Nonostante il voto contrario delle opposizioni, sono stati modificati tre articoli della Costituzione tedesca. Gli articoli 109 e 115 che regolano la gestione del bilancio dei governi federali e statali e contengono le disposizioni sul freno al debito. L'emendamento consente al governo federale di contrarre ulteriori prestiti per la difesa senza violare le norme sul debito. I Länder avranno, inoltre, maggiori possibilità di prestito e quindi maggiore flessibilità finanziaria per realizzare i propri investimenti e progetti.

Sahra Wagenknecht und andere Mitglieder vom BSW mit Transparenten "1914 wie 2025: Nein zu Kriegskrediten!" im Bundestag

BSW di Sahra Wagenknecht protesta in Parlamento contro la riforma costituzionale

Nei colloqui con i leader di CDU/CSU e SPD, i negoziatori dei Verdi hanno spinto per una significativa espansione dell'esenzione dal freno al debito. Oltre alle spese per la difesa, essa si estenderà alle spese federali per la difesa civile e la protezione della popolazione, nonché per i servizi segreti, per la protezione dei sistemi informatici e per gli aiuti agli Stati attaccati in violazione del diritto internazionale.

Infine è stato introdotto un nuovo articolo, l’articolo 143h, con il quale si crea un fondo speciale di 500 miliardi di euro per investimenti in infrastrutture e protezione del clima per un periodo di 10 anni. Questo fondo speciale è esente dalle normali regole di bilancio e viene utilizzato per il finanziamento mirato di questi progetti. Si tratta di cosiddetti "investimenti aggiuntivi" sulle infrastrutture e sulla protezione climatica, una condizione voluta dai Verdi che, pur sapendo di essere esclusi dal futuro governo, hanno dato il loro appoggio al pacchetto finanziario voluto dall'Unione e dall'SPD, in cambio di alcune concessioni come questa.

I negoziati per la formazione della coalizione di governo

I negoziati di coalizione tra CDU/CSU e SPD stanno andando a rilento, soprattutto a causa di questioni di politica finanziaria. Nonostante il successo ottenuto col pacchetto di investimenti per la difesa e le infrastrutture che farà sicuramente da base per il previsto governo di coalizione nero-rosso, ci sono ancora disaccordi sull'esatto utilizzo dei fondi.

Per quanto riguarda la politica finanziaria, ci sono differenze sulla priorità della spesa. Mentre la SPD chiede maggiori investimenti nell'istruzione e nella promozione della mobilità elettrica, all'interno della CDU/CSU ci sono preoccupazioni sulla pianificazione del bilancio a lungo termine.

In tema di immigrazione, l’Unione sta cercando di inasprire la politica di asilo, inclusa la possibilità di respingere i richiedenti asilo direttamente al confine tedesco. Questo piano viene respinto, oltre che da diversi Paesi membri dell'UE, anche dall'SPD, il che provoca tensioni nei negoziati.

E infine, in materia di politica fiscale, le divergenze riguardano i possibili sgravi fiscali e il finanziamento degli investimenti previsti.

D’altro canto, però, l'accordo sul pacchetto di investimenti dimostra la volontà di entrambe le parti di investire in settori chiave come la difesa, le infrastrutture e la protezione del clima per rendere la Germania pronta ad affrontare le sfide dei prossimi anni. Inoltre, entrambi i partiti condividono l'obiettivo di formare un governo stabile il più velocemente possibile.

La parola all’esperto

Da dove vengono presi tutti questi soldi utili soprattutto a risanare le infrastrutture, a finanziare la difesa e a rilanciare l’economia tedesca, tenendo bene fissi gli obiettivi climatici? E quali ripercussioni ci saranno sulla nuova direzione politica della Germania?
Ne parliamo con Ignazio Angeloni, che tra le tante cariche, è anche professore presso il Leibniz-Institut für Finanzmarktforschung SAFE di Francoforte e, in passato, è stato membro del Consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea (BCE). Angeloni sottolinea come queste cifre non siano finanziabili attraverso una sola fonte. Si dovrà ricorrere necessariamente a titoli pubblici, che in parte potranno essere anche acquistati dalla BCE che, di conseguenza, parteciperà ai finanziamenti, anche se in misura ridotta, e a fondi che già esistono in bilancio. Si tratta di un debito che viene fatto per investire nel futuro, nel senso che siamo di fronte a investimenti in infrastrutture che portano ritorni nel futuro.