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Una psichiatra italiana a Lipsia dalla parte degli ultimi COSMO italiano 14.03.2025 14:14 Min. Verfügbar bis 14.03.2026 COSMO Von Cristina Giordano


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Una psichiatra italiana a Lipsia dalla parte degli ultimi

Stand: 14.03.2025, 18:00 Uhr

a cura di Cristina Giordano e Tommaso Pedicini

Francesca Russo è una giovane psichiatra romana che vive da anni a Lipsia, dove lavora in un centro di assistenza mobile per rifugiati e senza tetto. Francesca è anche membro del Consiglio dei migranti della città sassone e queste sue competenze ne fanno un'interlocutrice ideale sia sul tema delle carenze dell'assistenza alle categorie più deboli in Germania che nel dibattito sulla salute mentale dei rifugiati, che ha riempito, spesso a sproposito, i media dopo i recenti attentati in Germania.

Italienische Psychiatrin Francesca Russo aus Leipzig

La psichiatra Francesca Russo

I problemi mentali sono un fenomeno di massa

A poco a poco anche in Germania si sta sgretolando un tabù e si inizia a parlare sempre più spesso di salute mentale. Patologie come la depressione o il burn-out, non sono più stigmatizzate come lo erano un tempo. Si stima che in Germania oltre il 27% della popolazione adulta sia affetta da una malattia mentale. Per le classi sociali più deboli è però spesso più difficile accedere a cure adeguate, tra ostacoli burocratici e mancanza di informazioni.

Francesca Russo

Paulinum – Aula und Universitätskirche St. Pauli und Hauptgebäude der Universität Leipzig

Una veduta del centro di Lipsia

37 anni, romana, Francesca ha studiato medicina alla Sapienza e fatto l'Erasmus a Tübingen nel 2008-2009, spinta dalla voglia di imparare il tedesco. Conclusi gli studi è tornata in Germania nel 2013 per lavorare come specializzanda e dottoranda in neurologia all'Uniklinikum ed all'Hertie-Institut für klinische Hirnforschung sempre di Tübingen. Nel 2016 si è trasferita a Lipsia e, dopo la specializzazione ed il dottorato in neurologia, ha lasciato questo campo per la psichiatria. Dal 2023 è "Funktionsoberärztin".

Il lavoro con gli emarginati

Francesca Russo dirige un centro psichiatrico mobile dedicato all'assistenza di persone che per vari motivi hanno difficoltà ad usufruire del sistema sanitario, soprattutto senza fissa dimora e rifugiati, i quali per legge non hanno diritto ad un'assistenza sanitaria regolare tramite assicurazione.

L'assurdo dibattito elettorale sulla salute mentale dei rifugiati

Gli attentati accaduti negli ultimi mesi in Germania, specie nel periodo preelettorale, hanno indirizzato il dibattito pubblico sui rischi che deriverebbero dall'instabilità mentale di stranieri e richiedenti asilo.

E questo nonostante a compiere l'attentato a Magonza, nei giorni di Carnevale, ad esempio, sia stato un uomo sì con problemi psichici, ma tedesco. La maggior parte dei media in questo caso ha velocemente voltato pagina, dando alla notizia una rilevanza minore e lasciando così l'impressione che sia solo un problema degli stranieri. Naturalmente non è così.

È vero però che l'87% di tutti i rifugiati in Germania ha vissuto eventi potenzialmente traumatici come la guerra, la violenza e la persecuzione. Ma – sottolinea Francesca Russo – non è affatto dimostrato statisticamente che migranti e rifugiati soffrano di psicosi più del resto della popolazione straniera.

Scarsa assistenza medica e psicologica per i migranti

Dalle contraddizioni del dibattito pubblico degli ultimi mesi in Germania è emersa però una grave carenza: per quanto le malattie mentali siano un problema molto diffuso, e non solo, come detto, tra i richiedenti asilo, a causa degli ostacoli di inserimento nel sistema sanitario tedesco, per migranti e rifugiati è spesso più difficile accedere alle cure psichiatriche. E i posti a disposizione sono troppo pochi.

Rendere il mondo politico consapevole di queste gravi lacune è uno degli obiettivi che Francesca Russo vuole raggiungere in veste di membro nel Consiglio dei migranti della città sassone.