L'estrema destra trionfa in Turingia ed è seconda in Sassonia COSMO italiano 02.09.2024 18:05 Min. Verfügbar bis 02.09.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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L'estrema destra trionfa in Turingia ed è seconda in Sassonia

Stand: 02.09.2024, 16:10 Uhr

di Francesco Marzano, Enzo Savignano, Tommaso Pedicini e Cristiano Cruciani

L'AfD di Björn Höcke è primo partito in Turingia mentre in Sassonia l'estrema destra è a un punto percentuale dalla CDU, che si aggiudica la maggioranza dei voti. Balzo in avanti del neonato partito di Sahra Wagenknecht. I risultati in entrambi i Länder e le reazioni politiche da Enzo Savignano. Una lettura del voto e del difficile quadro delle alleanze da Tommaso Pedicini, caporedattore di Cosmo italiano.

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Il leader di AfD in Turingia Björn Höcke

I risultati in Turingia

AfD in Turingia è il primo partito con il 32,8% delle preferenze, praticamente un elettore su tre ha votato per l’ultradestra populista. Afd è il partito più forte nel Parlamento di Erfurt, capoluogo del land della Turingia.  La CDU è arrivata seconda (23.6%), seguita dalla nuova sinistra populista, Il BÜNDNIS Sahra Wagenknecht, il BSW (15,8%), la Linke, la sinistra antagonista al 13,1 %, quindi i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, crollati al 6,1%, il peggior risultato di sempre. I Verdi e i liberali della FDP, partiti della coalizione del governo federale, sono fuori dal Parlamento della Turingia, non hanno raggiunto la soglia minima del 5%, non era mai accaduto.

I risultati in Sassonia

Nel parlamento di Dresda lo scenario politico è un po’ differente, ma anche lì bisogna prendere atto dell’ascesa della destra e della sinistra populiste. La CDU resta il primi partito (31,9%), tallonata dalla destra AfD (30,6%), terza forza la sinistra populista BSW(11,8%), quindi i socialdemocratici (7,3%); i verdi entrano nel parlamento sul filo di lana (5,1%), ancora fuori i liberali. Anche a Dresda, capoluogo sassone, però sarà molto complicato formare una coalizione di governo stabile. Non si può escludere una collaborazione tra cristiano-democratici e sinistra populista, comunque difficile da realizzare.

Il risultato elettorale in Sassonia è stato corretto

L'ufficiale elettorale del Land ha giustificato la correzione con un errore del software per calcolare la ripartizione dei seggi. L'AfD pertanto non ha più 41 bensì 40 dei 120 seggi del Landtag, il parlamento regionale, uno in meno rispetto a quanto calcolato in precedenza. I Verdi e la SPD avranno un seggio in più, uno in meno invece per la CDU. La conseguenza principale di questa correzione è che il partito dell’ultradestra, non potrà godere della Sperrminorität, ossia del cosiddetto blocco della minoranza. In pratica se un partito, anche se non fa parte della coalizione di governo, ma ha più di 1/3 dei seggi può bloccare decisioni che richiedono una maggioranza qualificata nei parlamenti regionali. Soprattutto in questioni cruciali come la nomina di giudici e alti funzionari della sicurezza. Questo per quanto riguarda la Sassonia: AfD però come primo partito in Turingia, nel caso in cui non dovesse entrare nella coalizione di governo, potrà avvalersi della Sperrminorität.

Quali coalizioni ora?

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Sahra Wagenknecht

È improbabile che un qualsiasi altro partito accetti di portare AfD al potere unendosi in una coalizione. Il segretario generale nazionale della CDU, Carsten Linnemann, ha nuovamente ribadito che il suo partito manterrà il suo rifiuto di lavorare con il gruppo di estrema destra. Ci sono invece aperture da parte del nuovo partito di sinistra di Sahra Wagenknecht. Sentiamo proprio la leader del nuovo partito populista di sinistra: “Noi ci auguriamo di riuscire a formare un governo con la CDU, guardiamo anche alla SPD”. In Sassonia è lecito pensare ad una coalizione anti-AfD, contro la destra ultranazionalista, in Turingia si rischia seriamente l’ingovernabilità. Ma la leader del partito Alice Weidel pretende di andare al governo “perché lo hanno deciso gli elettori”. Dal canto loro i cristiano-democratici si sentono rafforzati dal doppio voto regionale. La CDU continua a godere della fiducia degli elettori, anche per questo nelle ultime settimane a Berlino i vertici del partito, in particolare il presidente Friedrich Merz stanno aumentando la pressione sul governo federale.

Le reazioni al voto da parte dei partiti della Coalizione Semaforo

Per i tre partiti di governo, socialdemocratici, verdi e liberali, si tratta di una sconfitta amara e molto pesante. I liberali sono usciti da entrambi i parlamenti regionali di Erfurt e Dresda, mentre i Verdi non avranno seggi in Turingia. Entrambi i partiti al livello regionale e locale stanno pagando gli errori del governo federale ma anche le conseguenze di una crisi economica di cui si conoscono abbastanza bene le cause ma poco le conseguenze politiche e sociali. Nel partito socialdemocratico il voto di domenica potrebbe rendere ancora più profondo e aspro il confronto interno. Una dei due presidenti della SPD, Saskia Esken, ha cercato di gettare acqua sul fuoco : “Ora dobbiamo chiaramente capire e ragionare su cosa è accaduto e su cosa dobbiamo fare per migliorare”. Secondo parte della stampa estera il cancelliere Scholz rischierebbe addirittura di cadere.

L’analisi del voto

Sul voto in Turingia e Sassonia abbiamo parlato con il caporedattore di Cosmo italiano Tommaso Pedicini: “Nel voto in Turingia e Sassonia – spiega Pedicini - c’è sicuramente l’espressione di una protesta, ma di una protesta, consolidata nel tempo, probabilmente perché chi vota AfD si sente vittima di non meglio specificati poteri forti. Votando AfD, i suoi elettori, per esempio della Sassonia o della Turingia, pensano di far valere i propri interessi rispetto al governo federale e al resto del Paese”. L’altra vincitrice di queste elezioni è la nuova sinistra populista di Sahra Wagenknecht: “Il successo del Bündnis Sahra Wagenknecht – prosegue Pedicini - sta forse proprio nel suo inedito mix di conservatorismo sociale, politiche di sinistra in materia economica, pacifismo e critiche alla NATO in politica estera". Ora all’orizzonte ci sono le elezioni del 22 settembre in un altro Land dell’Est, Il Branbdeburgo, dove AfD secondo i sondaggi è ampiamente il primo partito. Ma anche se dovesse arrivare una nuova sconfitta elettorale “è difficile immaginarsi un Olaf Scholz dimissionario ed elezioni anticipate”, conclude Pedicini.