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Migranti: dal piano sicurezza tedesco, al modello Italia-Albania COSMO italiano 24.10.2024 23:34 Min. Verfügbar bis 24.10.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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Migranti: dal piano sicurezza tedesco, al modello Italia-Albania

Stand: 24.10.2024, 16:37 Uhr

di Francesco Marzano, Enzo Savignano e Cristina Giordano

Stretta sui migranti in Europa. In Germania, dopo i controlli serrati sui confini, sta per essere approvato un pacchetto "sicurezza", che renderà più veloci i rimpatri, ce ne parla Enzo Savignano. Ma si guarda anche al modello Italia-Albania che punta all’esternalizzazione della gestione dei profughi. L'analisi del giornalista Paolo Lambruschi.

albania

I migranti arrivano al porto di Shengjin in Albania

Il piano-sicurezza tedesco

Si tratta di un pacchetto di misure che l’esecutivo di Berlino ha messo a punto in seguito al dibattito nato conseguentemente all’attentato di Solingen. Il 23 agosto Issa Al Hassan, ragazzo siriano di 26 anni arrivato in Germania nel dicembre 2022 dalla Bulgaria, e a cui era stata respinta la richiesta d’asilo, ha assalito con un coltello le persone che stavano partecipando alle celebrazioni dei 650 anni della fondazione della città. Un episodio in cui ci sono stati tre morti e 8 feriti. L’attentato, successivamente rivendicato dai terroristi islamici dell’Isis, ha provocato rabbia, sdegno e proteste tra opinione pubblica e mondo politico, determinando la stretta su migranti e richiedenti asilo.

Quali le leggi approvate e incluse in questo pacchetto?

Secondo il pacchetto ancora in via di approvazione al Bundesrat, i richiedenti asilo, giunti da un Paese terzo dell’Ue, come appunto Al Hassan arrivato dalla Bulgaria, non potranno più usufruire di sussidi e sostegni statali in Germania. Inoltre andrà verificato se per loro è legalmente ed effettivamente possibile lasciare il Paese. Un provvedimento che potrebbe riguardare migliaia di migranti e rifugiati, a cui è stata respinta la richiesta d’asilo o a cui sono scaduti i tempi di ottenimento dello status di richiedente asilo, ossia 18 mesi. Dovrebbero restare le eccezioni per minori e soprattutto bambini. Inoltre in futuro sarà più facile in Germania escludere dallo status di richiedente asilo chiunque abbia commesso dei reati, in particolare crimini, si legge nel dispositivo di legge, "che abbiano un movente antisemita, razzista, xenofobo, legato al genere, sessuale o altro che riguardi la violazione dei diritti umani”.

Inasprimento legge sul porto d’armi

Il divieto di portare armi in occasione di feste popolari o manifestazioni sportive  è stato esteso anche ai coltelli, che in futuro dovrebbero essere espressamente menzionati nella legge sul porto d’armi. Tuttavia, dovrebbero restare delle eccezioni, ad esempio per determinati gruppi professionali.

Il Bundesrat ha respinto parzialmente il Sicherheitspaket

La Camera Alta delle Regioni e cioè il Bundesrat non ha tuttavia approvato una parte della norma, e cioè il "progetto di legge per migliorare la lotta al terrorismo". La normativa in particolare conferiva maggiori poteri e spazio di azione per le autorità di sicurezza. In determinati casi le autorità di polizia avrebbero avuto il potere di confrontare i dati biometrici su internet. La ricerca di volti e voci tramite un'applicazione automatizzata dovrebbe tuttavia essere consentita solo dopo l’autorizzazione dell'Ufficio federale di polizia criminale (BKA). Se ci fosse stato un pericolo imminente, il capo del BKA o uno dei tre delegati avrebbe dovuto emettere l'ordine entro un massimo di tre giorni.

Quali modifiche alla legge?

Il ministro della Giustizia federale, il liberale Marco Buschmann, ha quindi proposto una nuova normativa, che prevede una procedura definita di "congelamento rapido dei dati". I dati di connessione come mail e numeri di telefono coinvolti nelle chiamate vengono salvati solo se vi è il sospetto di un crimine di grave importanza, come ad esempio omicidio o omicidio colposo e ovviamente sospetto di terrorismo. I Länder hanno tempo fino al 6 dicembre per presentare le loro osservazioni. Il problema è che queste leggi che riguardano la conservazione di dati per scopi investigativi anche nel campo dell’antiterrorismo, spesso, sia in Germania, sia in altri Paesi dell’Ue, si sono andati a scontrare con il diritto europeo sempre molto vigile e stringente sui temi della tutela della privacy.

La mozione al Bundesrat dell’Unione CDU/CSU

A frenare il pacchetto sicurezza, appena approvato dal Bundestag, è stata l’Unione e in particolare il politico bavarese, il cristiano-sociale Florian Hermann. L’Unione nella mozione ha chiesto ancora più poteri a polizia e inquirenti che indagano su reati, in particolare sui sospettati di terrorismo, e misure ancora più dure contro l’immigrazione. Inoltre vorrebbe introdurre l'arresto immediato degli stranieri che hanno commesso crimini che vogliono entrare in Germania, e quindi anche l’immediata espulsione verso paesi considerati poco sicuri, come Siria e Afghanistan. Chiesta anche l’eliminazione dello status speciale riconosciuto agli Ucraini in Germania dall’inizio della guerra con la Russia, e la revisione della legge che ha reso più facile per gli stranieri richiedere e ottenere la cittadinanza tedesca.

Proseguono i controlli ai confini tedeschi

faeser

La ministra degli Interni, Nancy Faeser (SPD)

Secondo la ministra degli Interni del governo di Berlino, Nancy Faeser (SPD), il provvedimento è un successo in termini di controlli e respingimenti effettuati. La maggior parte sta avvenendo ai confini con Polonia e Repubblica Ceca. Ma i controlli continuano a suscitare le proteste di parte del mondo industriale, di associazioni che tutelano i diritti dei migranti e degli stranieri, ma anche dei sindacati di polizia che lamentano un superlavoro e carenza di personale.

Altri Paesi Ue hanno introdotto i controlli i confini

In generale, la necessità del rafforzamento delle politiche di rimpatrio e della tutela dei confini sembra essere una posizione condivisa dai 27 paesi europei, come è emerso dall'ultimo incontro del Consiglio europeo a Bruxelles.
La Polonia ha annunciato, ad esempio, di voler sospendere il diritto di richiedere l'asilo politico per i migranti che entreranno nel suo territorio. Secondo il primo ministro Donald Tusk, Russia e Bielorussia userebbero al momento i migranti per destabilizzare l’Europa.

In Olanda, invece, Marjolein Faber, ministra per l’Asilo e membro dell’ultradestra guidata da Geert Wilders, ha paventato l’ipotesi di dichiarare una crisi nazionale sull’immigrazione, il che potrebbe portare alla sospensione temporanea dell’esame delle domande di asilo, segnando una svolta nelle politiche migratorie olandesi. La Danimarca ha indicato come obiettivo prioritario la soglia dei “zero arrivi” e da tempo discute se introdurre un modello basato sull’esternalizzazione della gestione migranti in un paese non europeo.

I Paesi scandinavi, i più severi

In Svezia il governo conservatore vuole ridurre significativamente il numero di migranti nel Paese, introducendo un incentivo economico - fino a 350mila corone, vale a dire più di 30mila euro - per chi deciderà di rimpatriare volontariamente entro il 2026. Sotto la direzione del Partito del Progresso la Norvegia ha drasticamente ridotto il numero di permessi di asilo politico e chiuso molti centri di accoglienza: da 150 che erano nel 2016, ne sono rimasti 27.

L’Ue si vuole ispirare al modello Italia-Albania?

All’ultimo Consiglio europeo si è parlato di "facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri dall’Unione europea, utilizzando tutte le politiche, gli strumenti e i mezzi pertinenti dell’Ue, tra cui diplomazia, sviluppo, commercio e visti” e anche di considerare “vie innovative per contrastare la migrazione irregolare, in linea con la legge Ue e internazionale”. È chiaro il riferimento a quello che ormai si definisce comunemente "modello Italia-Albania" attuato dalla premier italiana Giorgia Meloni.

Il modello italo-albanese: le reazioni tedesche

Di questo "modello" e dei centri per richiedenti asilo italiani in Albania si è parlato tantissimo, anche qui in Germania, soprattutto dopo che, la settimana scorsa, i 12 migranti che erano stati portati in Albania sono stati riportati in Italia. I giornali e media tedeschi hanno seguito con attenzione la vicenda. Lo Spiegel parla di "sconfitta per Giorgia Meloni". ZDF-heute parla di una "Meloni contro la giustizia italiana" e la definisce allieva diretta di Berlusconi in questo atteggiamento. Sulla Berliner Zeitung si legge "fallimento nei piani di respingimento dei migranti". Ma intanto anche il governo di Berlino non esclude di deportare migranti in centri di accoglienza o detenzione allestiti in Paesi terzi.

Il modello albanese: gli ultimi sviluppi

Il giornalista, Paolo Lambruschi, esperto di politiche migratorie del quotidiano Avvenire analizza per noi il protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti, che è stato firmato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Primo Ministro albanese Edi Rama il 6 novembre 2023 e ha portato alla realizzazione di due centri in Albania, nel porto di Shёngjin e presso la limitrofa cittadina di Gjadёr.