La crisi dei liberali della FDP. COSMO italiano. 28.10.2024. 19:37 Min.. Verfügbar bis 28.10.2025. COSMO. Von Luciana Caglioti.
La crisi dei liberali della FDP
Stand: 28.10.2024, 16:33 Uhr
di Luciana Caglioti, Cristina Giordano e Cristiano Cruciani
Le tensioni tra i liberali tedeschi e gli altri partiti della coalizione semaforo si fanno sempre più forti, mettendo a rischio il futuro del governo del cancelliere Scholz, ce ne parla Cristina Giordano. Ma cosa significa liberalismo in un Europa il cui elettorato vira pericolosamente verso i partiti populisti? Lo abbiamo chiesto a Sandro Gozi, europarlamentare italiano eletto nelle liste del Mouvement Démocrate francese.
Christian Lindner, FdP
La coalizione più litigiosa di sempre
La coalizione semaforo viene considerata una delle più litigiose di sempre nella storia politica tedesca, e i partiti viaggiano su due fronti ben distinti. Da un lato i Verdi e la SPD che, seppure con delle differenze sui capitoli di spesa, vogliono investire di più e allentare il freno al debito. Dall’altro l’FdP che invece vuole tagliare la spesa sociale per creare un margine di manovra e rilanciare l'economia. E soprattutto come un mantra dice: nessuna deroga, il freno al debito va rispettato. Da ministro delle Finanze Christian Lindner boccia la politica sociale troppo generosa, motivando questo con il contenimeno del debito. Quindi no al Bürgergeld, reddito di cittadinanza, ai sussidi per i migranti e per l’alloggio.
La lite sul bilancio
Dopo la stima dei giorni scorsi che ha predetto per la Germania un gettito fiscale inferiore alle attese, Lindner è tornato a ribadire che bisogna risparmiare. Inoltre per il 2025 resta ancora un buco di diversi miliardi, le cui coperture andranno chiarite nella riunione della Commissione Bilancio del 14 novembre.
Quella del bilancio è una disputa che va avanti da quest’estate. Quando i tre partiti Spd, Verdi e FdP si sono accordati su una prima bozza di bilancio, successivamente sono emersi i dubbi di Lindner sull’uso di alcune coperture, seguiti da una lunga trattativa per arrivare a un nuovo accordo.
Pesava la sentenza della Corte costituzionale del 15 novembre 2023 che aveva bocciato il precedente progetto di usare fondi inutilizzati per la pandemia per il fondo per l’ambiente (dichiarando incostituzionale la legge sul secondo bilancio suppletivo per il 2021).
Proprio in questo periodo, è stata più volte ricordata la famosa frase di Lindner «meglio non governare che governare male» che pronunciò anni fa (2017) quando rinunciò a governare con Unione e Verdi, per le troppe divergenze.
I Liberali tedeschi sono in crisi
Secondo la tradizionale «Sonntagsfrage», il sondaggio della domenica sul consenso ai partiti (18.10.2024), se si votasse ora la FdP otterebbe il 4,5% e non raggiungerebbe la soglia di sbarramento del 5%. Il dato peggiore tra tutti i partiti tradizionali del panorama politico tedesco.
Alcuni sondaggi – Forsa e Infratest, attestano il partito addirittura al 3%. Una situazione che ricorda la crisi del 2013 quando la FdP uscì dal Bundestag proprio per non aver raggiunto la soglia di sbarramento.
Un risultato che sembra realistico se si guardano le ultime elezioni regionali – 0,8% nel Brandeburgo, 0,9% in Sassonia e 1,1% in Turingia. Christian Lindner la prende con un misto di umorismo e cinismo – scrive il Tagesspiegel, mentre incassa una sconfitta dopo l’altra. E secondo alcuni osservatori il problema è proprio la sua leadership, che non viene messa in dubbio. Al contrario dei partiti rivali.
Scrive sempre il Tagesspiegel, nelle elezioni europee di giugno, con la candidata di punta Marie-Agnes Strack-Zimmermann, l'FdP ha ottenuto il 5,2%. Non è un grande risultato, ma comunque più del doppio degli ultimi risultati nei Länder dell’est.
Se non si troveranno soluzioni al bilancio, non è esclusa una rottura interna della coalizione semaforo, con nuove elezioni in primavera. Lo stesso Lindner non lo esclude e ne ha parlato in un recente podcast. Quel che è certo è che esclude però le sue dimissioni. Dalla sua poltrona per ora, non si muove.
I Liberali in Europa
Sandro Gozi, Mouvement Démocrate
Le difficoltà dei liberali tedeschi si inseriscono nella più ampia crisi che stanno attraversando le forze liberali in Europa. Ne abbiamo parlato con Sandro Gozi, ex europarlamentare del PD, ora del Mouvement Démocrate francese, partito che, a dispetto del nome, è centrista e liberale. La forza politica francese fa parte del gruppo europeo “Renew Europe” che raccoglie i partiti liberali europei, tra cui la FdP.