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Perché Germania e Italia mandano navi da guerra nel Mar Rosso? COSMO italiano 28.02.2024 15:43 Min. Verfügbar bis 27.02.2025 COSMO Von Filippo Proietti


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Perché Germania e Italia mandano navi da guerra nel Mar Rosso?

Stand: 28.02.2024, 17:15 Uhr

a cura di Filippo Proietti, Giulio Galoppo e Tommaso Pedicini

Diversi Paesi europei hanno mandato unità della propria Marina militare nel Mar Rosso in appoggio a quelle di USA e Gran Bretagna già presenti sul posto. L'obiettivo della missione è quello di proteggere il traffico commerciale nell'area dagli attacchi missilistici dei ribelli Houthi dello Yemen. Ne parliamo con il collega Giulio Galoppo e la giornalista Laura Silvia Battaglia.

Die deutsche Fregatte "Hessen"

La fregata tedesca "Hessen", in missione nel Mar Rosso a difesa delle navi mercantili dagli attacchi degli Huthi

L’attuale situazione nel Mar Rosso

La navigazione nel Mar Rosso e sulle rotte marittime limitrofe ha subìto una parziale battuta d'arresto. Ciò è dovuto agli attacchi dei ribelli Huthi dello Yemen. Da metà novembre attaccano le navi mercantili con missili e droni e hanno preso il controllo di alcune di esse. La fregata tedesca “Hessen” ha respinto il primo attacco delle milizie Huthi. Secondo quanto riportato dalla Deutsche Marine, la nave ha distrutto due droni. È stato il primo utilizzo di armi da parte della Marina tedesca nella missione “Aspides”, iniziata venerdì e considerata la più pericolosa nella storia della Bundeswehr.

I ribelli Huthi

Gli Huthi sono una milizia sciita, impegnata da anni in una guerra civile contro il governo yemenita riconosciuto a livello internazionale; la milizia, alleata dell'Iran, si considera parte del cosiddetto “asse della Resistenza” contro Israele nella guerra in Medio Oriente. Sparando sulle navi, la milizia vuole forzare la fine dell'operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza, che ha fatto seguito al massacro compiuto da Hamas in Israele il 7 ottobre.

Conseguenze degli attacchi da parte degli Huthi

A causa del continuo lancio di missili, le navi da carico e le petroliere non possono più prendere la rotta attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez per trasportare le merci tra l'Asia e l'Europa. Le navi sono quindi spesso costrette a deviare attraverso il Capo di Buona Speranza in Sudafrica. Ciò comporta un aumento dei costi di trasporto e ritardi nelle consegne. Il presidente del Comitato militare dell'UE, l’austriaco Robert Brieger, ha dichiarato che l'operazione riguarda “interessi tangibili” dell'UE in termini di commercio.

Missione “Aspides”

La UE risponde con una missione navale chiamata “Aspides”. Il termine deriva dal greco antico e significa “scudi”. Le navi da guerra europee, accompagnate da aerei, elicotteri e droni avranno il compito di proteggere le navi mercantili dagli attacchi degli Huthi, scortarle e compiere ricognizioni marittime. La missione ha cioè il solo scopo di assicurare il corretto svolgimento del commercio internazionale. Il mandato è puramente difensivo. Sono esclusi in modo categorico interventi miltari terrestri. In questo “Aspides” differisce dall’operazione “Prosperity Guardian”, nata per iniziativa degli USA e alla quale partecipano anche la Gran Bretagna e il Canada, che comporta l’attacco preventivo delle posizioni degli Huthi dall'aria.

Mitglieder der Huthi

La milizia sciita e filo-iraniana degli Huthi

L'operazione si estende ben oltre il Mar Rosso e comprende anche lo stretto di Bab el-Mandeb e il Golfo di Aden tra lo Yemen e il continente africano. E include anche il Golfo di Oman e il Golfo Persico, nonché lo Stretto di Hormuz nel mezzo, un asse di collegamento tra l'Asia e l'Europa per le merci e le forniture energetiche.

Il ruolo della Germania

Il governo tedesco ha inviato la fregata “Hessen”. La nave, partita da Wilhelmshaven l'8 febbraio, è dotata di missili antiaerei ed è stata appositamente progettata per la scorta e il pattugliamento marittimo. A bordo ci sono circa 240 soldati. Secondo la Bundeswehr, grazie al suo radar speciale, può monitorare uno spazio aereo grande quanto l'intero Mare del Nord. I sistemi d'arma sono in grado di colpire bersagli fino a 160 chilometri di distanza. La Germania intende inoltre fornire personale per il quartier generale dell'operazione a Larissa, in Grecia, ed elicotteri.

L’impegno dell’Italia

L'Italia invia il cacciatorpediniere “Caio Duilio” con missili guidati e degli aerei “spia”. Il comando generale dell’operazione spetta, come detto, alla Grecia con sede nella città di Larissa. L'Italia avrà invece il comando operativo e fornirà il comandante delle truppe, il contrammiraglio Stefano Costantino.

Le conseguenze per il commercio tedesco

Circa il 12% del commercio mondiale passa attraverso il Mar Rosso. Il Canale di Suez lo collega al Mediterraneo: è la via marittima in assoluto più breve tra Asia ed Europa. Quasi il 10% del commercio estero tedesco passa per questa via d'acqua. Secondo il gruppo logistico Kühne+Nagel, ogni anno circa 19.000 navi attraversano il Canale di Suez. Questa rotta è fondamentale per il mercato del gas. La Germania e l'Europa dipendono dalle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), provenienti tra l'altro dal Medio Oriente. L'offerta globale è molto limitata e non è facile trovare fornitori alternativi.

La storia recente dello Yemen

Nello Yemen è da anni in corso una guerra civile, un conflitto estremamente sanguinoso e purtroppo dimenticato. Gli Huthi sono una parte di quel conflitto. A COSMO Italiano ce ne parla la giornalista Laura Silvia Battaglia, esperta di Medioriente, e ci spiega cosa sta accadendo nel Paese che si trova all'estremità meridionale della penisola Araba.