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Cosa ci aspetta dopo la vittoria di Trump COSMO italiano 11.11.2024 19:07 Min. Verfügbar bis 11.11.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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Cosa ci aspetta dopo la vittoria di Trump

Stand: 11.11.2024, 17:15 Uhr

di Francesco Marzano, Agnese Franceschini e Cristiano Cruciani

Soddisfatto il governo italiano, prudente quello tedesco: con Agnese Franceschini vediamo le reazioni alla vittoria di Donald Trump in Germania, Italia e nell'Unione Europea. L'elezione di Trump rappresenta una sterzata notevole nelle relazioni transatlantiche, ne abbiamo parlato con Raffaele Marchetti, professore di Politiche Internazionali all'Università LUISS a Roma.

Bandiera americana con l'immagine di Trump

Le reazioni del governo italiano

Da parte del governo italiano è stata espressa soddisfazione per il risultato che premia un presidente conservatore. La presidente del consiglio Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) si è congratulata sui social media, definendo Italia e Stati Uniti Nazioni “sorelle”, legate da “un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia”. “È un legame strategico, ha scritto, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente". Il vicepremier leghista Salvini, invece non ha potuto evitare toni quasi di soggezione. "Trump farà gli interessi dei cittadini americani, come è giusto che sia.” Ma sarebbe l’intero mondo a guadagnarci, ha  dichiarato in un’intervista, e su X ha poi scritto: "Patriottismo, controllo delle frontiere, tagli alle tasse, radici cristiane, libertà di parola, impegno per la pace nel mondo. Negli USA, il buon senso, la passione e la speranza Vincono! Che giornata storica!". Con toni meno trionfalistici il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, di Forza Italia, ha dichiarato: "Siamo al lavoro per rafforzare il legame con gli Stati Uniti, il nostro principale interlocutore in politica estera. Le relazioni transatlantiche sono la priorità del governo italiano".

La delusione dell’opposizione

Il Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra avevano sostenuto apertamente la corsa di Kamala Harris, per questo il commento della segretaria del PD Elly Schlein è stato molto negativo:  “È una brutta notizia per l'Europa e una brutta notizia per l'Italia.” Schlein ha inoltre evidenziato come Trump abbia nuovamente dichiarato la  sua ostilità verso l'Unione Europea. “Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese", ha commentato la segretaria del PD. Sulla stessa linea è stato Nicola Fratoianni di Alleanza verdi e sinistra.  Invece il presidente dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha buoni rapporti con Donald Trump e nei mesi scorsi non si era mai espresso chiaramente sul voto americano. Sembra guardare al futuro dei rapporti con Trump in maniera fiduciosa. Non tutti all’interno dei 5 Stelle condividono il suo ottimismo.

Le reazioni all’elezione di Trump in Germania

La crisi di governo ha un po’ offuscato le elezioni americane, in ogni caso, a differenza di otto anni fa, Berlino era almeno un po' più preparata mentalmente, a una vittoria di Donald Trump. Il leader dei socialdemocratici Lars Klingbeil non ha fatto comunque mistero della sua delusione: “È ovvio che chiunque abbia un briciolo di decenza e abbia osservato questa campagna elettorale, avrebbe voluto che Kamala Harris vincesse queste elezioni. Soprattutto se guardo a come si è comportato Trump:  divisivo, polarizzante, sprezzante nei confronti delle donne”. Allo stesso momento si rende conto però: che con il ritorno di Donald Trump il mondo cambierà radicalmente. Il leader dei cristianodemocratici Friedrich Merz resta concentrato sulla crisi di governo e, qualora diventasse cancelliere dopo la fine della coalizione  semaforo, ha detto di voler puntare ad accordi  con Trump. “bisogna incontrarlo con la faccia tosta e la chiarezza”, ha dichiarato.

La reazione del cancelliere Scholz e del governo tedesco

Donald e Iwanka Trump con il cancelliere tedesco Scholz

Olaf Scholz ha incontrato Trump quando ancora era sindaco di Amburgo

Scholz si è offerto di collaborare con Trump “per promuovere la prosperità e la libertà su entrambe le sponde dell'Atlantico”. In una breve dichiarazione ha poi invitato l'Europa a unire le forze. “Come cancelliere tedesco, sto lavorando per questo”, ha detto. La  ministra degli Esteri Annalena Baerbock dei Verdi ha però indicato che la cooperazione non sarà facile. Michael Link dei Liberali ha dichiarato di non essere scioccato da questo risultato elettorale, tuttavia vede tempi difficili per le relazioni transatlantiche: “Il principio di Trump è l'imprevedibilità”. ha aggiunto Link. “Ora non dobbiamo guardare il serpente come il coniglio e dobbiamo agire.”

Euforia e dubbi nell’Unione Europea

Il primo a congratularsi con Trump è stato il premier ungherese Viktor Orban, che ha definito su X la sua vittoria alle elezioni americane : "La più grande rimonta nella storia politica degli Stati Uniti! Una vittoria davvero necessaria per il mondo!". Con toni diversi si è congratulata anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che ha scritto: “L'Unione Europea e gli Stati Uniti  sono più che semplici alleati: siamo legati da un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini. Allora lavoriamo insieme a un'agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro". Sono toni fiduciosi, ma indubbiamente i problemi restano. E in primo luogo resta il terrore che per la prima volta in ottanta anni l’Europa venga lasciata sola.

Le conseguenze dell’elezione di Trump

Il timore delle conseguenze dell’isolazionismo cui sembra portare la politica di Trump con il suo slogan "America first" è molto concreto, un timore non ingiustificato, chiarisce Raffaele Marchetti, professore di Politiche Internazionali all'Università LUISS a Roma, che ha seguito da vicino la campagna e le elezioni USA. Comunque, secondo Marchetti, le dichiarazioni di Trump sulla NATO, ad esempio, potrebbero essere un’opportunità per gli europei per cominciare ad essere militarmente più autonomi. Più difficile potrebbe essere, invece, il futuro per l’Ucraina. Senza l’aiuto USA non sarà possibile contrastare l'invasione Russa e  allora si prospetta una negoziazione con Putin a scapito dell’Ucraina stessa. E infine, anche le politiche ambientali, avranno forti restrizioni con la presidenza Trump.