Ospedali in Germania: cosa succede con la riforma?. COSMO italiano. 16.01.2025. 19:02 Min.. Verfügbar bis 16.01.2026. COSMO. Von Francesco Marzano.
Ospedali in Germania: cosa succede con la riforma?
Stand: 16.01.2025, 17:00 Uhr
di Francesco Marzano, Agnese Franceschini e Daniela Nosari
È entrata in vigore la riforma degli ospedali tedeschi voluta dal ministro Lauterbach (SPD), che dovrebbe garantire migliore qualità ma porterà anche alla chiusura di centinaia di ospedali in Germania. Cosa cambierà, quali sono i motivi, i timori e le critiche? Ce ne parla Agnese Franceschini. E in un ospedale tedesco lavora Gian Marco Rizzuti, ortopedico e traumatologo, che ci parla della sua esperienza, dei problemi in corsia e di come valutano lui e i suoi colleghi i cambiamenti in arrivo.
Meno ospedali, ma più specializzati e di eccellenza grazie alla riforma?
I motivi della riforma
Con circa 1700 ospedali, la Germania ha la più alta densità di ospedali e posti letto in Europa. In secondo luogo, ad eccezione dell'Austria, nessun altro Paese in Europa spende pro capite più della Germania per gli ospedali. Il problema, secondo il ministero della salute, è che circa un terzo dei 480.000 letti ospedalieri non è occupato. Contemporaneamente, però, il numero di ricoveri ospedalieri è ai massimi livelli nel confronto internazionale.
Ospedali a rischio fallimento
Circa il 30% degli ospedali tedeschi si trova attualmente in una situazione economica difficile. Le perdite derivanti, ad esempio, dai letti vuoti degli ospedali sono spesso difficili da compensare. Secondo il ministro Lauterbach, non solo ci sarebbero “qualche centinaia di ospedali di troppo”, alcuni dei quali sono a rischio insolvenza, ma anche una “contrapposizione di sovrautilizzo, sottoutilizzo e uso improprio”.
Obiettivi e misure della riforma
L'obiettivo principale è ridurre la pressione finanziaria sulle cliniche. E per questo ci sarà una maggiore specializzazione. In futuro gli ospedali più piccoli offriranno meno servizi e si limiteranno alle procedure in cui sono specializzati. I pazienti potrebbero quindi essere costretti a percorrere distanze maggiori per i casi non urgenti, ma il trattamento dovrebbe essere migliorato. La riforma, infatti, suddivide i singoli tipi di trattamento in 65 gruppi di servizi come, ad esempio, chirurgia cardiaca, cura della leucemia o i trapianti intestinali.
Il ruolo dei Länder
Saranno i singoli Länder a decidere e definire quali ospedali saranno autorizzati a offrire in futuro quali gruppi di servizi. A questo scopo, gli ospedali devono essere in grado di dimostrare un certo livello di qualità e di avere personale sufficiente, dovranno insomma soddisfare dei criteri ben definiti. Potranno essere pagati per le cure solo se soddisfano questi criteri. Ci saranno comunque finanziamenti aggiuntivi per importanti trattamenti di base: pediatria, ostetricia, trattamento dell'ictus, traumatologia e terapia intensiva.
Il finanziamento degli ospedali
In futuro, le cliniche riceveranno il 60% della loro remunerazione semplicemente per la messa a disposizione del personale, dei locali o della tecnologia medica necessaria, vale a dire perché forniscono determinati servizi. In questo modo si intende eliminare gli incentivi per un numero sempre maggiore di casi e interventi, alcuni dei quali non sono ottimali dal punto di vista medico. Le cosiddette tariffe forfettarie per paziente, utilizzate finora, rappresenteranno solo il 40% della remunerazione. Sono le famose "Fallpauschalen" spesso criticate negli ultimi anni.
Meno assistenza ospedaliera nelle zone rurali?
La riforma porterà ad avere meno ospedali in provincia
Una serie di norme è destinata proprio ad aiutare le piccole cliniche nelle regioni rurali. In futuro, ad esempio, i medici specialisti potranno offrire servizi ambulatoriali a pazienti anche in piccoli centri. Questo dovrebbe eliminare i lunghi tragitti per raggiungere uno studio specialistico. Inoltre, verranno garantiti nelle aree rurali, dei centri essenziali per l'assistenza di base. Questi "Sicherstellungshäuser" potranno discostarsi leggermente dai rigidi requisiti degli altri ospedali e avranno dei finanziamenti aggiuntivi.
Il finanziamento della riforma
La riforma non sarà immediata, ma durerà fino al 2029, a tale scopo è prevista la creazione di un fondo di trasformazione con un volume totale di 50 miliardi di euro in dieci anni. Metà saranno a carico del governo federale e metà a carico dei Länder. Il governo federale intende finanziare la sua parte principalmente con il fondo di assicurazione sanitaria delle casse malattia obbligatorie (Gesetzliche Krankenversicherungen – GKV). Vale a dire con il patrimonio che le casse malattia raccolgono e utilizzano per l'assistenza ai pazienti. Tuttavia, questa scelta è stata criticata proprio dall’Associazione nazionale delle casse malattia obbligatorie. Si teme infatti che questo significhi che alla fine saranno i contribuenti a pagare. La stessa associazione, comunque, ritiene che il fondo di trasformazione, così come presentato nel disegno di legge, sia incostituzionale e per questo si sta esaminando le possibilità di presentare un ricorso costituzionale contro la sua attuazione.
Aumento dei contributi
L’aumento che c’è stato all’inizio dell’anno dei contributi che i cittadini devono pagare per l’assicurazione sanitaria è dovuto alla necessità di diminuire il deficit di 5,5 miliardi di euro accumulato nell'ultimo anno. Ma già dal 2026 l'Associazione nazionale delle casse malattia ha dichiarato che ci saranno aumenti dovuti proprio alla riforma ospedaliera. Il responsabile della più grande compagnia di assicurazione sanitaria tedesca TK, Jens Baas, prevede che in futuro i contributi per l'assicurazione sanitaria potrebbero salire al 20%.
Le critiche alla riforma
Molti Länder ritengono che la riforma accelererà la scomparsa di molte sedi ospedaliere soprattutto nelle aree rurali. Ci si domanda, inoltre, se in questo modo diminuiranno ulteriormente i medici di famiglia, sostituiti da trattamenti ambulatoriali nelle cliniche. In generale viene comunque criticato il fatto che questa riforma non cancella del tutto la cosiddetta “Fallpauschale” vale a dire la tariffa forfettaria. Secondo questa modalità all’ospedale viene dato un contributo forfettario per paziente, indipendentemente dalla durata effettiva della degenza. Questo penalizza i medici che aspettano, osservano e pensano prima di agire, mentre accelera le decisioni di fare interventi invasivi per dimettere prima il paziente.
La testimonianza di un medico
Secondo Gian Marco Rizzuti, medico italiano che al momento lavora come Chirurgo Traumatologo e Ortopedico alla Christophorus-Klinik di Werne, nel Nordreno-Vestfalia, la riforma ha avuto già l’effetto negativo di portare ad una perdita di posti di lavoro. Sarà inoltre più difficile per le persone anziane che vivono in zone rurali raggiungere le strutture ospedaliere.