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Pronto soccorso: riforma in Germania, al collasso in Italia COSMO italiano 25.07.2024 20:45 Min. Verfügbar bis 25.07.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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Pronto soccorso: riforma in Germania, al collasso in Italia

Stand: 25.07.2024, 16:13 Uhr

di Francesco Marzano, Enzo Savignano e Cristiano Cruciani

Il governo tedesco ha approvato un piano di riforma per ottimizzare le prestazioni dei sistemi di soccorso, ce ne parla Enzo Savignano. Anche la sanità italiana è alle prese con strutture di pronto soccorso sovraffollate e a una mancanza cronica di personale, ne abbiamo parlato con la giornalista Annalisa Camilli e con la dott.ssa Francesca Cortellaro, dell'Agenzia lombarda emergenza urgenza.

pronto soccorso

Un medico d'urgenza con la sua attrezzatura

Il documentario sui pronto soccorso in Germania

I giornalisti della SWR hanno condotto un’inchiesta ampia e approfondita. Ma anche una ricerca e raccolta di dati, accompagnata da testimonianze di personale medico, paramedico e pazienti in tutte le 283 aree del servizio di soccorso, rivelando carenze strutturali in tutte le aree. Uno dei punti deboli, che emerge dall’inchiesta, è rappresentato dal funzionamento non sempre efficace dalle centrali di controllo dei soccorsi. Queste centrali, dove solitamente giungono le telefonate d’emergenza e dove operano medici d’urgenza ed infermieri, devono riconoscere rapidamente un arresto cardiaco, allertare quindi i servizi di emergenza, come le ambulanze e aiutare i primi soccorritori, fornendo le prime istruzioni telefoniche, per esempio come eseguire le compressioni toraciche.

Allarme arresti cardiaci in Germania

Sembra che uno dei problemi principali per i pronto soccorso e i medici d’urgenza sia la gestione dei numerosi arresti cardiocircolatori che si verificano in Germania ogni anno. Si stima che in tutta la Germania circa 100.000 persone all'anno subiscano un arresto cardiocircolatorio improvviso. Un terzo di loro ha un'età compresa tra i 18 e i 65 anni. Spaventa il dato sulla sopravvivenza dei pazienti soccorsi d’urgenza rivelato dal dottor Jan Thorsten Gräsner: “Sopravvive solo il 10% dei pazienti”. Oltre il 90% delle persone colpite muore. “L’arresto cardiaco resta la terza causa di morte più comune in Germania”, sostiene Gräsner, che fa parte del Reanimationregister, il Registro tedesco di rianimazione, un database online per la registrazione standardizzata dei dati di rianimazione pre-ospedaliera, di emergenza ospedaliera e di assistenza continua per i pazienti in arresto cardiaco in Germania. Secondo Gräsner solo poco più della metà delle 283 aree del servizio di soccorso e pronto soccorso in Germania ha un centro di controllo per misurare e ottimizzare le procedure di soccorso. La sopravvivenza dei pazienti dipende quasi esclusivamente dal livello di efficienza delle strutture di pronto soccorso.

Le ambulanze arrivano in ritardo

Nei casi di arresto cardiocircolatorio ogni minuto che passa riduce drasticamente le possibilità di sopravvivenza del paziente. Secondo le procedure, i soccorritori dovrebbero arrivare al massimo entro otto minuti. Solo in pochi Länder e anche nelle grandi città della Germania il servizio di soccorso è così veloce: secondo i dati del Registro tedesco di rianimazione oltre l'80% delle aree di servizio di soccorso non soddisfa questo requisito fondamentale. In particolare, solo 24 delle 283 aree di servizio di soccorso raggiungono livelli soddisfacenti, ben 130 non lo raggiungono. Il problema all’origine di questi dati preoccupanti è che i servizi di soccorso soffrono di carenza di personale e i soccorritori sono sovraccaricati da troppe missioni che non sono vere emergenze.

La legge di riforma dei pronto soccorso

Questi problemi già prima del documentario di SWR erano finiti sui tavoli dei dirigenti e del ministro del Sanità, che ora con una legge intende riformare i pronto soccorso in Germania. Il ministro della Sanità, Karl Lauterbach, vuole soprattutto alleggerire il carico dei servizi di soccorso e dei pronto soccorso degli ospedali. L’obiettivo della legge è offrire ai pazienti in emergenza un'assistenza migliore e più mirata. Un elemento centrale del disegno di legge sono i “centri di controllo”, in cui i medici dovranno fornire consulenza telefonica o video per indirizzare le persone in cerca di aiuto. In futuro, il numero di emergenza nazionale 112 e il servizio di guardia telefonica 116117 per i medici dell'assicurazione sanitaria obbligatoria saranno collegati in rete a questo scopo. L'obiettivo è quello di ridurre il numero di chiamate di emergenza non necessarie. “Chiunque possa essere trattato ambulatorialmente e per il quale può essere sufficiente una consulenza telefonica o video non deve andare in ospedale”, ha spiegato il Ministro federale della Salute Karl Lauterbach.

I centri d’emergenza integrati

urgenza

In Germania ci sono 283 aree di servizio di soccorso

I centri di emergenza integrati saranno il frutto della collaborazione tra pronto soccorso ospedalieri e ambulatori riconosciuti dalle casse mutue. Questi centri saranno il punto di contatto centrale per le emergenze 24 ore su 24. Secondo il disegno di legge, un elemento essenziale di un centro di emergenza integrato sarà il centro di valutazione iniziale, in cui opereranno medici ed infermieri specializzati che indirizzeranno le persone in cerca di aiuto alla struttura appropriata. Secondo Lauterbach i pazienti in futuro dovrebbero poter contare su un'assistenza rapida e di qualità in caso di emergenza. Il disegno di legge di Lauterbach tuttavia non può risolvere un problema non solo della medicina d’urgenza in Germania bensì di tutto il sistema sanitario tedesco: la grave carenza di medici ed infermieri. Nei 16 Länder secondo stime del ministero della Sanità mancano circa 50mila medici e oltre 280mila tra infermieri e paramedici.

Lo stato della medicina d’urgenza in Italia

La mancanza di personale è un problema anche in Italia. Secondo gli ultimi dati del Congresso Nazionale Quadri Dirigenti Nursing Up, in Italia mancano fino a 220mila professionisti dell'assistenza. Il personale medico e sanitario è allo stremo, e nel periodo estivo la situazione si aggrava per via delle ferie estive.
Per avere un quadro generale della situazione abbiamo parlato con Annalisa Camilli, giornalista del settimanale Internazionale, che ha condotto un'inchiesta sul sovraffollamento dei pronto soccorso in Italia: “C’è un problema strutturale che si è aggravato durante la pandemia da Covid e che nonostante gli stanziamenti economici non si è risolto anzi si è aggravato”. Una situazione molto tesa nei pronto soccorso, tra straordinari insostenibili del personale e episodi di aggressioni, spiega ancora Camilli. È una situazione che interessa a macchia di leopardo tutta la Penisola, ma tra le regioni più problematiche ci sono Lazio e Lombardia. È arrivata proprio in questi giorni sui giornali la vicenda di un 92enne che per una caduta è stato portato in un ospedale di Milano e ha dovuto aspettare 48 ore in corridoio in attesa di un posto letto.

L’analisi di un medico d’urgenza a Milano

Abbiamo parlato con la dott.ssa Francesca Cortellaro a lungo medico d’urgenza a Milano che oggi dirige la Struttura Complessa IPCOT (Integrazione Percorsi di Cura Ospedale Territorio) dell’Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia. “Per gestire al meglio il problema del sovraffollamento si è spinto molto sull’utilizzo del nuovo numero 1617 per orientare i pazienti che hanno problematiche a bassa complessità su altre strutture che non sia il pronto soccorso”. Solo in Lombardia in un anno si parla di almeno 4 milioni di accessi, ossia di pazienti visitati nei pronto soccorso. Anche Cortellaro sottolinea come la pandemia abbia influito negativamente sulla gestione  e efficienza dei pronto soccorso: “il tempo di permanenza del paziente che aspetta il ricovero è passato da 9 a quasi 15 ore”.