Se il medico parla solo tedesco. COSMO italiano. 15.08.2024. 21:51 Min.. Verfügbar bis 15.08.2025. COSMO. Von Francesco Marzano.
Se il medico parla solo tedesco
Stand: 15.08.2024, 14:12 Uhr
di Francesco Marzano, Cristina Giordano e Cristiano Cruciani
Ha fatto scalpore il caso del pediatra di Esslingen che accetta solo pazienti che parlano tedesco o con l'interprete, ce ne parla Cristina Giordano. Quanto è diffuso il problema della lingua tra gli italiani che vanno dal medico? I vostri commenti sul nostro sito facebook. Per Maria Brigadeci, direttrice del pronto soccorso di Duisburg, l'empatia è la qualità più importante per superare la barriera linguistica.
La lingua può essere una barriera alle cure mediche
Ambulatorio: "Qui parliamo solo tedesco"
Uno studio pediatrico a Kirchheim unter Teck, nei pressi di Esslingen in Baden-Württemberg, ha esposto un cartello in cui si diceva: «Cari pazienti, cari genitori, in questo ambulatorio parliamo solo tedesco. Se non è possibile comunicare in tedesco, e non è presente un interprete, siamo costretti a rifiutare di curarvi, tranne che per i casi di emergenza».
L’episodio a fine luglio è diventato virale sui social e ne hanno parlato prima alcune testate locali di Stoccarda, e poi la stampa nazionale. Perché di fatto il messaggio è stato considerato razzista e discriminatorio.
Le giustificazioni dello studio medico
Il cartello nel frattempo è stato rimosso, ma il pediatra Ulrich Kuhn ha ribadito che l’intento non era discriminatorio, e si è giustificato dicendo che nel suo ambulatorio, in cui transitano oltre mille bambini e ragazzi al mese, un paziente su due è straniero, e la difficoltà a comunicare rende difficile e pericoloso il processo di diagnosi suo e del suo collega. Stando a quanto ha detto Kuhn in un’intervista, i genitori con background migratorio non avrebbero reagito negativamente all messaggio contenuto nel cartello, ma si sarebbero adeguati, portando con sé gli interpreti. L'obiettivo – dice Kuhn, è trattare i pazienti in modo sicuro, protetto e ragionevole.
Che reazioni ci sono state?
Sui social, i commenti si dividono. Da un lato chi critica la scelta di questo studio medico, sostenendo che sarebbe legittimo l’intervento dell'associazione dei medici. Altri invece che si schierano dalla parte del pediatra, e che sottolinenano l’importanza del tedesco come lingua istituzionale, o che non ritengono corretto richiedere a un medico, oltre alle conoscenze scientifiche, anche la conoscenza di numerose lingue.
L'Associazione dei medici del Baden-Württemberg ha preso le difese di Ulrich Kuhn ribadendo che i medici possono ufficialmente interrompere il trattamento se ci sono problemi di comunicazione fondamentali.
Mentre l'Associazione dei medici dell'assicurazione sanitaria obbligatoria di Stoccarda parla di caso emblematico, che non ha soluzione facile, perché i medici necessitano di un livello minimo di comunicazione e la barriera linguistica può essere un grave ostacolo. Diventa per esempio impossibile chiedere al paziente se è allergico a medicinali, o porre altre domande fondamentali sul pregresso di patologie, per arrivare a una diagnosi corretta. Google Translator e app simili non sono sempre efficaci.
Esistono servizi di interpretariato per i medici?
Nonostante siano stati richiesti da tempo, questi tipi di servizi di interpretariato non sono coperti dall'assicurazione sanitaria. All'ospedale di Stoccarda per esempio sono i pazienti che si devono accollare queste spese. Si tratta fondamentalmente di un problema di costi, e sta alla politica trovare soluzioni.
Nel frattempo ci sono esempi virtuosi. Alla clinica Ortenau di Kehl, anch'essa in Baden-Württemberg, si sta sperimentando un dispositivo basato sull'intelligenza artificiale, in cui è possibile tradurre in più di 100 lingue, incluse cartelle cliniche e prescrizioni. Il dispositivo è stato acquistato dall'ospedale e funziona bene con le ligue straniere più comuni. Meno con quelle meno diffuse, sembra che le prime traduzioni dal thailandese generassero frasi senza senso.
In generale però, potrebbe essere una buona soluzione per il futuro, stando a quanto dice la direttrice del reparto di terapia intensiva dell'ospedale, Joelle Suss, in questo modo il paziente si sente compreso e ha maggiore fiducia nei medici e nei trattamenti che riceve.
La lingua è un problema per i pazienti stranieri
Lo dice uno studio del 2023 condotto dalla Charitè di Berlino, su commissione del Ministero degli Affari Sociali, della Salute e dell'Integrazione del Baden-Württemberg. Lo stesso ministero ha ammesso di aver ricevuto numerose segnalazioni, tanto da ritenere che si tratti di un problema che va risolto.
L’indagine evidenzia che oltre alla mancanza di informazioni sulle strutture e sulle procedure sanitarie, sono proprio le barriere linguistiche, a rendere difficile l'accesso alle cure mediche per gli stranieri.
Spesso si devono affidare all’aiuto di parenti, compresi i figli minorenni, a cui viene chiesto di fare da mediatori linguistici. Nello studio, inoltre, i pazienti stranieri lamentano di avere spesso la sensazione di non essere presi sul serio e che le loro preoccupazioni vengano ignorate.
Il ministro della Salute del Baden-Württemberg, Manne Lucha, alla presentazione dello studio aveva dichiarato di voler sviluppare misure concrete, una volta analizzati i risultati, sia per offrire consulenze sull’orientamento nel sistema sanitario, che per offrire migliori condizioni sul piano della mediazione linguistica.
Ci sono problemi di razzismo nel sistema sanitario tedesco?
Il portale Mediendienst Integration, che sul tema migrazione è tra i più autorevoli, riporta i dati di un'indagine condotta dal Nationalen Diskriminierungs- und Rassismusmonitors (NaDiRa) 2023. In quest’indagine oltre il 30% di musulmani (uomini e donne) hanno dichiarato di subire regolarmente atti di razzismo nel settore sanitario. Seguono le persone di origine asiatica. Ma tra tutti ad avere sperimentato maggiormente episodi razzisti, stando a questo sondaggio, sarebbero le donne di colore (38%).
Mediendienst specifica inoltre che le persone che sperimentano un qualsiasi tipo di discriminazione nel settore medico perdono fiducia nel sistema sanitario e smettono di rivolgersi a un medico, oppure lo cambiano spesso, con il cosiddetto fenomeno del “doctor hopping”. Questo può portare a ritardare o a non curare affatto le malattie.
L’esperienza di una dottoressa italiana
«L’empatia fa parte della cura del paziente, e l’empatia nasce nel momento in cui la comunicazione è possibile» sostiene Maria Brigadeci, internista e direttrice del pronto soccorso dell'ospedale Johanniter Rheinhausen a Duisburg.
Quando la comunicazione verbale non è possibile, spiega Brigadeci, i medici devono affidarsi ad altro, come i segnali del corpo, che il paziente mostra in relazione per esempio al dolore.
Maria Brigadeci
Ci sono problemi di incomprensione con i pazienti stranieri? «Attualmente abbiamo problemi con i pazienti che provengono dall’Ucraina», racconta la dottoressa Brigadeci – citando come emblematico il caso di un ragazzo che aveva sanguinamenti interni, non riuscendo però a comunicare i suoi disturbi ha lasciato il pronto soccorso ed è tornato il giorno dopo accompagnato da un interprete. Una volta capito il problema, l'uomo è stato operato d’urgenza.
Per quel che riguarda gli italiani, Brigadeci dice che per chi è appena arrivato, è naturalmente un sollievo trovare una dottoressa che parla italiano, ma in generale sono pazienti che riescono a farsi capire, anche al pronto soccorso.