Live hören
Jetzt läuft: Equalize von Pabllo Vittar

La Chiesa di Francesco tra crisi, scandali e speranza COSMO italiano 28.01.2025 18:56 Min. Verfügbar bis 28.01.2026 COSMO Von Luciana Caglioti


Download Podcast

La Chiesa di Francesco tra crisi, scandali e speranza

Stand: 28.01.2025, 16:58 Uhr

a cura di Luciana Caglioti, Cristina Giordano e Tommaso Pedicini

È da poco uscita "Spera", l'autobiografia di Papa Francesco. Con il vaticanista Iacopo Scaramuzzi andiamo a scoprirne i contenuti ma parliamo anche del momento di crisi profonda che sta attraversando la Chiesa cattolica in questo anno giubilare. Crisi dovuta anche e soprattutto alla scoperta di sempre nuovi casi di pedofilia tra le fila dei sacerdoti. Cristina Giordano traccia poi un bilancio degli ultimi 15 anni di lotta agli abusi e di rielaborazione degli scandali nella Chiesa tedesca.

Papst Franziskus

Papa Francesco

Il Papa, TikTok e l’autobiografia

Papa Francesco ha lanciato la sua autobiografia «Spera» (Mondadori) scritta a quattro mani insieme a Carlo Musso e uscita in ben 100 Paesi contemporaneamente, esordendo su TikTok. Il titolo del libro si collega direttamente al tema del Giubileo che ricorre quest’anno, «Pellegrini della speranza». Giubileo che rappresenta un momento di grande significato per milioni di fedeli provenienti da tutto il mondo.

Autobiographie Papst Franziskus, Cover auf italienisch "Spera" ("Hoffe")

L'ultimo libro di Papa Francesco, "Spera" (Mondadori)

Il vaticanista Iacopo Scaramuzzi ci parla di questo ultimo libro di Bergoglio, in cui il pontefice racconta in particolar modo la sua gioventù. In tedesco l'autobiografia porta il titolo di "Hoffe", editore Kösel, tradotto dall'italiano da Elisabeth Liebl.

Dal riconoscimento di una «guerra mondiale a pezzi» con i numerosi conflitti in atto, alla crisi climatica, alla quale ha dedicato la sua enciclica, fino al viaggio a Lampedusa per manifestare solidarietà ai migranti, Bergoglio sembra essersi accorto prima degli altri dell’accelerazione drammatica della storia in questa nostra epoca – dice Scaramuzzi.

15 anni dopo la scoperta degli abusi sessuali nella Chiesa tedesca

Lo scandalo parte nel 2010 quando padre Klaus Mertes, allora direttore del Collegio Canisius dei Gesuiti di Berlino, in una lettera rivela pubblicamente l’esistenza di abusi sistematici avvenuti nel suo istituto, tra gli anni ‘70 e ‘80, e invita gli ex alunni a denunciare.

La Chiesa Cattolica ha impiegato mesi anche soltanto per scusarsi ufficialmente,  aprire una hotline per le vittime e commissionare il cosiddetto «MHG-Studie», acronimo che sta per Mannheim, Heidelberg, Giessen, le tre città che grazie ai loro esperti hanno coordinato le indagini. Il dossier ha identificato 1.670 possibili molestatori e 3.677 potenziali vittime, tra bambini e ragazzi. Ma le stime ipotizzano numeri molto più alti.

Le vittime si sentono abbandonate

Ad oggi i risarcimenti sono stati scarsi, in media circa 22.000 euro per vittima e solo l’1,3% delle vittime ha ricevuto oltre 100.000 euro. Chi ha subito gli abusi è deluso da come, nonostante la sua portata, questo scandalo sia stato affrontato dalla Chiesa cattolica tedesca. Alcune vittime hanno scelto di intentare causa civile alla Chiesa.

A giugno del 2023 il Tribunale regionale di Colonia ha condannato la locale Arcidiocesi a pagare 300.000 euro a una vittima. È stata una sentenza storica che ha aperto la strada anche ad altre cause civili, come per il caso di Manfred Schmitz, abusato da un prete cattolico all'età di 14 anni, a cui inizialmente era stato riconosciuto un risarcimento pari a 10.000 euro. Solo grazie alla sentenza del tribunale di Aquisgrana e a un accordo tra le parti, la Chiesa gli ha corrisposto 100.000 euro. Sono cifre che comunque non cancellano i danni fisici e psichici degli abusi.

La Chiesa prende tempo

Una delle critiche maggiori mosse alla Chiesa è il tentativo di sospendere i risarcimenti, avvalendosi del diritto di prescrizione – perché, se il reato di abuso in sé non cade in prescrizione, la richiesta di risarcimento sì. Punto particolarmente criticato, tanto che una petizione che ha raccolto circa 80.000 firme chiede che la Chiesa vi rinunci e proceda a pagare i danni.

Altra critica è che la Chiesa sembra comunque poco collaborativa, ostacolando le indagini e impedendo per esempio di accedere a documenti e fascicoli che i funzionari ecclesiastici hanno secretato, tentando di insabbiare.

La proposta di un fondo indipendente

Matthias Katsch, portavoce dell'iniziativa «Eckiger Tisch», associazione che da anni segue e sostiene le vittime, ha proposto di mettere a punto una procedura e un fondo di risarcimento entrambi indipendenti dalla Chiesa stessa. Perché il problema - dice Katsch – è che c’è ancora troppa discrezionalità da parte della Chiesa cattolica, che tende a non pagare. Non un solo vescovo ha dovuto, infatti, rispondere delle proprie azioni davanti a un tribunale tedesco, scrive Katsch in una lettera indirizzata ai parlamentari del Bundestag (datata 16 dicembre).

Le istituzioni tedesche

La commissaria del governo tedesco per gli abusi (Missbrauchsbeauftragte der Bundesregierung), Kerstin Claus, si è detta favorevole alla creazione di una fondazione per il risarcimento delle vittime di abusi. Ma di non voler distinguere se commessi all’interno della Chiesa o in famiglia.

Si tratterebbe di una fondazione che darebbe rilievo da un lato al riconoscimento sociale delle vittime di abusi in generale, dall’altro fornirebbe un sostegno concreto a tutte le vittime, non solo quelle di abusi commessi da sacerdoti. La coalizione semaforo aveva intenzione di approvare una legge antiabuso, obiettivo impossibile in questa legislatura.

La punta dell’icerberg

Nuovi scandali amplificano la dimensione degli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica in Germania. Lo dimostrerebbero casi come quello di Edmund Dillinger, identificato già negli anni ‘70 come molestatore e pedofilo. Una volta scoperto, la Chiesa lo ha semplicemente trasferito dalla Renania Palatinato al Nordreno-Vestfalia, dove ha continuato a lavorare come insegnante per l’Arcidiocesi di Colonia. Dopo la sua morte nel 2022, la nipote di Dillinger ha scoperto centinaia di foto di bambini che hanno costretto la diocesi di Treviri a rioccuparsi del suo caso, portando così a nuove denunce.

Un’altra inchiesta giornalistica di Report München e ARD Rio de Janeiro, ha raccontato come la Chiesa non solo non avrebbe intrapreso nessuna sanzione nei confronti di preti pedofili in passato, ma li avrebbe coperti, finanziando soggiorni e trasferimenti in Sud America.

Peraltro la Chiesa cattolica non è la sola ad essere coinvolta in scandali legati agli abusi sessuali sui minori. Lo scorso anno, un importante studio ha rivelato la diffusione di casi simili nella Chiesa protestante tedesca. Nel cosiddetto Forum-Studie sono state documentate 2.225 vittime e 1.259 presunti molestatori.