La Commissione UE rischia di essere ostaggio dei sovranismi COSMO italiano 25.09.2024 17:35 Min. Verfügbar bis 25.09.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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La Commissione Ue rischia di essere ostaggio dei sovranismi

Stand: 25.09.2024, 18:00 Uhr

a cura di Francesco Marzano, Agnese Franceschini e Tommaso Pedicini

La nuova Commissione europea, per altri cinque anni sotto la guida di Ursula von der Leyen e con una squadra di commissari che dovrà essere approvata dal Parlamento, è lo specchio e la somma dei diversi interessi nazionali. Non che in passato non fosse così, ma nell'attuale fase storica non sembra esserci spazio per un comune disegno europeo, se non su pochissimi temi. In tempi di sovranismi il sogno europeo è destinato a tramontare? Ne parliamo con Agnese Franceschini e con Angela Mauro.

Ursula von der Leyen

Le appartenenze politiche dei nuovi commissari

Il PPE, il Partito Popolare Europeo, è quello maggiormente rappresentato. Nella lista di Ursula von der Leyen i commissari dei Popolari sono 14, 15 con la stessa von der Leyen. Cinque, invece, i rappresentanti liberali, che esprimeranno due vice presidenze. Anche ai Socialisti spettano cinque commissari - con due vicepresidenze. A completare la squadra ci sono poi Raffaele Fitto, dei Conservatori e Riformisti e Oliver Varhelyi, ungherese di Fidesz, il partito del premier Orban e quindi membro del gruppo di estrema destra Patrioti.

I dicasteri più importanti

Il candidato francese Stephane Sejourne avrà il  compito di supervisionare la strategia industriale, mentre la candidata spagnola Teresa Ribera, socialista ed ecologista, dovrà supervisionare la transizione verso un'economia a impatto zero. Ma bisogna fare attenzioni anche alle nuove priorità poste dalla presidente della Commissione. Infatti, come ha dichiarato la stessa Ursula von der Leyen, “Si tratta di rafforzare la nostra sovranità tecnologica, la nostra sicurezza e la nostra democrazia”. Questo significa che sono diventati centrali temi come la difesa dei confini e gli investimenti in armamenti. La guerra della Russia contro l’Ucraina prosegue da quasi tre anni. Così l’ex primo ministro lituano, Andrius Kubilius, ha ottenuto l'incarico di responsabile alla difesa, e supervisionerà la spinta dell’Europa al riarmo. Un ruolo di rilievo che si affiancherà a quello dell’ex-premier estone Kaja Kallas, già scelta dai leader dell’Unione come capo della politica estera. Una scelta di stampo anti-Putin è anche quella della finlandese Henna Virkkunen con un ruolo di primo piano che comprende la sicurezza tecnologica.

Gli altri dicasteri

Tra le altre scelte degne di nota, ci sono le decisioni di affidare alla croata Dubravka Suica un nuovo ruolo di supervisione della regione mediterranea e alla slovena Marta Kos l’incarico per l’allargamento, mentre l’austriaco Magnus Brunner sarà commissario agli Affari interni e alle migrazioni. È da notare la nomina dell’ungherese Olivér Várhelyi alla “Salute e benessere animale”, da molti commentatori viene considerata uno schiaffo della von der Leyen al premier Orban che ha votato contro la sua rielezione a presidente della Commissione. Ci si aspetta comunque che Várheli non superi l’esame del Parlamento europeo.

Il presidenzialismo europeo di von der Leyen

Finora solo quattro presidenti della Commissione europea sono riusciti ad aver un rinnovo del mandato, ma per ottenere questo obiettivo Ursula von der Leyen ha dovuto sostenere trattative estenuanti e per mantenerlo, secondo alcuni commentatori, ha dovuto creare una specie di presidenzialismo europeo. Tutta la struttura del nuovo esecutivo farebbe in realtà riferimento solo alla presidenza stessa. Von der Leyen, in effetti, ha sottolineato che i commissari “economici”, il lettone Valdis Dombrovskis  - Economia e produttività -  e il polacco Piotr Serafin al Bilancio, dovranno riferire direttamente a lei.

Il ruolo dell’Italia

Raffaele Fitto

Il nuovo Commissario per la coesione Raffaele Fitto

Raffaele Fitto dovrebbe diventare uno dei sei vicepresidenti della Commissione. A lui è stato affidato il compito di occuparsi della Coesione. Molti commentatori tedeschi lo definiscono di estrema destra, e sovranista, ma, pur facendo parte di Fratelli d’Italia, ha dimostrato, sia come governatore della Puglia che come ministro per gli Affari europei di essere legato alle sue origini democristiane. Secondo Angela Mauro, inviata di Huffpost-Italia a Bruxelles, inoltre, ci sarebbero altri commissari, ben più integralisti, come ad esempio l’austriaco Brunner che ha posizioni molto dure sui temi dell’immigrazione. Angela Mauro evidenzia anche come la Commissione rifletta il peso sempre più importante della destra sovranista nei singoli stati membri, più che il risultato delle elezioni europee di giugno. Commissionato dalla stessa von der Leyen, il rapporto presentato dall’ex presidente della Banca Europea, Mario Draghi, rappresenta, secondo Mauro, la vera sfida della nuova Commissione.