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Stop alla mobilità verde nelle città tedesche COSMO italiano 14.12.2023 17:32 Min. Verfügbar bis 13.12.2024 COSMO Von Luciana Caglioti


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Stop alla mobilità verde nelle città tedesche

Stand: 14.12.2023, 16:14 Uhr

di Luciana Caglioti, Enzo Savignano e Cristiano Cruciani

Dopo lo stop a sorpresa da parte del Bundesrat alla riforma che doveva aumentare le competenze dei comuni per una mobilità a difesa del clima e del cittadino, si cercano ora soluzioni alternative: i dettagli da Enzo Savignano. L'intervista a Frauke Burgddorf, direttrice del dipartimento per il traffico della città di Aachen, tra le promotrici della riforma. Limiti di velocità a 30 km/h in città, l'esempio virtuoso del comune di Livorno.

limite

La riforma dello Straßenverkehrsgesetz

A giugno di quest’anno il Bundeskabinett, il Consiglio dei Ministri del governo federale, aveva dato il via libera definitivo al nuovo disegno di legge che avrebbe dato maggiore spazio di manovra, di intervento decisionale e finanziario ai singoli comuni su viabilità e mobilità.  Sempre in nome di un maggiore rispetto dell’ambiente e del raggiungimento nel minor tempo possibile di una riduzione di CO2 e di emissioni nocive nell’aria, si puntava a  ridurre nei centri abitati il traffico automobilistico.

Attraverso questa nuova legge veniva conferita alle autorità amministrative comunali la possibilità di decidere autonomamente sulla realizzazione di nuove linee di bus elettrici, di nuove piste ciclabili e di nuove aree con limiti di velocità a 30 km orari, soprattutto nei pressi di scuole o luoghi pubblici all’aperto come mercati.  E le autorità comunali, per avviare nuovi progetti e piani per la viabilità e mobilità cittadina, non dovevano ottenere prima il via libera dai Länder.

La legge bloccata al Bundesrat

La Camera Alta del Parlamento, che rappresenta le 16 Regioni della Repubblica federale tedesca, ha detto no alla riforma. Secondo i critici, i nuovi sistemi di razionalizzazione del traffico cittadino, come l’introduzione di aree a 30 km/ orari hanno poco a che fare con il rispetto di ambiente e limitazione dei cambiamenti climatici. Questa era anche la principale critica del ministro dei Trasporti del Baden Württemberg, Winfried Hermann, tra l’altro del partito dei Verdi.

Il ministro dei Trasporti federale, il liberale Volker Wissing, dopo il no del Bundesrat si è detto invece molto sorpreso e negativamente colpito. Anche la ministra dell’Ambiente,  la verde Steffi Lemke ha commentato questo no del Bundesrat come la rinuncia ad una grande occasione per riformare la viabilità nelle città e favorire per esempio la realizzazione di nuove piste ciclabili.

Le proteste dei Comuni

La federazione di rappresentanza dei comuni tedeschi, lo Städtetag, ha condannato con decisione il no del Bundesrat alla legge sulla riforma della viabilità cittadini; proteste anche  dal club dei ciclisti tedeschi, la principale associazione che difende e tutela i diritti di tutti coloro che in Germania preferiscono muoversi in città con la bici piuttosto che con altri mezzi. Un altro elemento che potrebbe aver frenato la legge è che in realtà in alcuni centri urbani, dove sono state già adottate misure simili a quelle previste dalla legge, si sono levate proteste cittadine. Per esempio a Bonn da tempo sono state create aree pedonali e con limiti di velocità a 30 km/h, anche nei pressi della stazione centrale ferroviaria, provocando, sembra, disagi e proteste tra i cittadini.

Il caso di Hannover

Nella città, capoluogo della Bassa Sassonia, grande polo fieristico della Germania, la giunta socialdemocratica-verde intendeva lanciare un progetto pilota su viabilità e mobilità cittadina. Il piano prevedeva la trasformazione di tutto il centro cittadino in una grande area pedonale priva di auto. Gli unici mezzi di trasporto sarebbero state le bici e alcune linee di bus elettrici, ai confini comunque della grande area pedonale. Hannover, secondo il sindaco verde Belit Onay sarebbe diventata la prima città senza auto entro il 2030.

L’avveniristico piano però è stato subito criticato da diverse categorie di lavoratori, ma anche da negozianti, le proteste sono state anche strumentalizzate dall’opposizione, non solo dall’ultra destra di AfD, ma anche dai cristiano-democratici che vedevano materie più urgenti da risolvere rispetto alla creazione di una città senza auto. I socialdemocratici hanno temuto di perdere molti voti e quindi deciso di voltare le spalle al sindaco verde. Quanto accaduto ad Hannover fa capire come al momento sia molto difficile nelle città tedesche trovare delle soluzioni o ancora di più  riformare radicalmente la mobilità e la viabilità.

L’iniziativa "Lebenswerte Städte"

Abbiamo parlato con Frauke Burgdoff viceportavoce dell’associazione Lebenswerte Städte che è anche a capo dell'ufficio per la pianificazione, l'edilizia e la mobilità del comune. "Lebenswerte Städte", punta alla creazione di città più vivibili attraverso l’introduzione di limiti di velocità adeguati. Burgdorff non è l'unica a essere rimasta delusa dalla recente bocciatura del Bundesrat allo Straßenverkehrsgesetz,la  riforma del codice stradale che avrebbe introdotto il limite di velocità di 30km/h in città e comuni tedeschi.

“Credo che a livello federale ci sia il timore di conferire maggiore autonomia ai comuni su questo tema - spiega Burgdorff - La motivazione ufficiale è che la sicurezza del traffico non sarebbe più garantita, ma noi autorità locali non riusciamo a comprendere questa argomentazione perché riteniamo invece di poter valutare molto bene quali siano effettivamente le zone stradali sicure e quelle non sicure”.
Burgdoff e altri sostenitori dell’iniziativa hanno inviato una lettera al Ministro federale dei Trasporti Volker Wissing (FDP) “ci aspettiamo che venga convocata una commissione per una mediazione – aggiunge Burgdorff - e che venga data un'altra possibilità di negoziazione alla riforma del codice stradale”.

In Italia l’esempio di Livorno

Livorno risulta essere tra le città più virtuose per quanto riguarda la riqualificazione urbana. Soprattutto per quanto riguarda la moderazione del traffico e il limite di velocità nelle cosiddette Zone 30, quartieri del centro e periferia in cui i veicoli non possono superare questo limite. Ne abbiamo parlato con Diego Barsotti, rappresentante nella città toscana di Legambiente. “Questa iniziativa è nata da una problematica che c’era sulla città di Livorno a causa del lungomare che non veniva utilizzato correttamente dagli automobilisti che andavano molto veloci e provocavano diversi incidenti”, sottolinea Basotti che spiega anche come dopo la pandemia l'amministrazione comunale ha stabilito nuovi limiti di velocità e controlli tramite autovelox sul lungomare, che hanno portato a una effettiva diminuzione di velocità media. Nella città si sta pensando a nuove aree dove sperimentare il limite a 30 chilometri orari.