L'eredità di Papa Francesco e la Chiesa tedesca. COSMO italiano. 28.04.2025. 22:30 Min.. Verfügbar bis 28.04.2026. COSMO. Von Luciana Caglioti.
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L'eredità di Papa Francesco e la Chiesa tedesca
Stand: 28.04.2025, 17:15 Uhr
di Luciana Caglioti, Agnese Franceschini e Cristiano Cruciani
Centinaia di migliaia di fedeli hanno accompagnato sabato l'ultimo viaggio del pontefice verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, Agnese Franceschini era a Roma e ci racconta l'atmosfera di questi giorni. Se in Italia la partecipazione emotiva per la scomparsa del "Papa degli ultimi" è stata fortissima, i rapporti con la chiesa tedesca sono stati tutt'altro che idilliaci. Ne abbiamo parlato con Simone Paganini, teologo presso l’università di Aachen e con il vaticanista Marco Politi.

Il funerale di papa Francesco
Le esequie del papa
Il funerale celebrato in piazza San Pietro ha seguito un protocollo molto rigido stridente un po’ proprio con la figura di Francesco. Sulla piazza si erano radunate duecentocinquantamila persone ed erano presenti 160 delegazioni ufficiali di altrettanti paesi. Seduti in prima fila, alla destra del feretro c’erano il presidente argentino Javier Milei, in rappresentanza del paese natale del papa. E sempre in prima fila era presente il presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. La Germania era rappresentata dal presidente Frank-Walter Steinmeier e dal Cancelliere ad interim Olaf Scholz. Ovviamente si è fatta molta attenzione a non mettere seduti vicini rappresentanti di Stati in guerra tra loro.
Un momento storico

Un'immagine che farà storia? Trump e Zelensky si sono parlati dopo la messa funebre per papa Francesco
Prima dell’inizio della cerimonia c’è stato un applauso all’arrivo del presidente dell’Ucraina Zelensky. Il quale non portava eccezionalmente l’uniforme militare, ma un completo nero. Ha sorpreso, inoltre, la scelta di Trump di presentarsi con un completo blu e non nero. Dopo la messa funebre, c’è stato inoltre un momento, apparentemente spontaneo, in cui i due presidenti, seduti uno di fronte all’altro su due sedie improvvisate all’interno di San Pietro, hanno parlato tra loro. Ne è scaturita un’immagine che ha fatto il giro del mondo, e che, forse troppo frettolosamente, è stata definita storica. Durante la visita di Zelensky alla Casa Bianca, c’era stato infatti un aperto conflitto tra i due presidenti, che ora sembrano aver superato le divergenze.
La scelta di Francesco
Proprio in rottura con la tradizione, anche se non è il primo papa a farlo, papa Bergoglio ha voluto essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Una chiesa che per la sua collocazione vicino alla stazione e in un quartiere molto popolare ha un significato simbolico molto particolare. In questo modo ha voluto rendere omaggio alla Madonna, ma la scelta è stata interpretata anche come gesto di distanza dalla curia vaticana, con la quale il papa non aveva un buon rapporto. A salutare il feretro lungo il precorso che ha attraversato Roma a passo d’uomo c’erano più di 150 mila persone e ad accoglierlo, sempre per volere di Francesco c’erano 40 persone: poveri, senza fissa dimora, detenuti, migranti e persone transgender. Ognuno di loro con una rosa bianca in mano.
Il significato e la storia del Conclave
Il nome Conclave proviene dal latino ‘cum clave’, ovvero, letteralmente, ‘chiuso a chiave’, sottochiave. E il motivo per cui i cardinali elettori sono sotto chiave risale al Duecento. Il termine è stato usato la prima volta nel 1270 quando, dopo oltre mille giorni di nulla di fatto, i cittadini di Viterbo, allora sede papale, rinchiusero i cardinali a chiave in modo che potessero eleggere il nuovo Papa, Gregorio X.
L’elezione del nuovo papa
Proprio oggi (28.04.25) i cardinali riuniti in Congregazione generale hanno deciso che l'inizio del Conclave sarà il 7 maggio. I cardinali elettori voteranno all’interno della Cappella Sistina. Il maestro delle celebrazioni liturgiche pronuncerà la frase Extra Omnes ovvero il “Fuori tutti” e inizierà la votazione sotto l’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti. Per quanto riguarda i numeri: attualmente, su 252 cardinali, solo 135 sono elettori, ovvero hanno meno di 80 anni. Una regola, questa, introdotta da Papa Paolo VI (in carica dal 1963 al 1978).
La provenienza dei Cardinali elettori
Papa Francesco ha cercato di realizzare una Chiesa e un Sacro Collegio sempre meno eurocentrici e italiani. Ha rivolto invece lo sguardo alle periferie e alle Chiese “di frontiera” in tutto il pianeta. Guardando alla provenienza, 59 saranno i cardinali provenienti dall'Europa – di cui 19 dall'Italia, 37 dalle Americhe - 16 dall'America del Nord, quattro da quella centrale, 17 dall'America del Sud, 20 i cardinali dall'Asia, 16 dall'Africa, tre dall'Oceania. Inoltre, dei 135 Cardinali, ben 108 sono stati nominati da Francesco stesso, mentre degli altri 27 elettori, 5 sono stati creati da Giovanni Paolo II e 22 da Benedetto XVI. Specialmente negli ultimi tempi, Francesco aveva privilegiato prelati di giovane età tra cui, ad esempio, l'ucraino Mykola Bychok che ha soltanto 45 anni e svolge il suo ministero in Australia.
Le critiche a Francesco in Germania
Se in Italia i media hanno sottolineato la vicinanza di Bergoglio alla gente e la sua apertura verso i più umili, gli omosessuali e le donne, in Germania diversi media tedeschi hanno evidenziato il rapporto problematico e conflittuale dei cattolici in Germania con papa Francesco. Secondo il teologo presso l’università di Aachen, Simone Paganini, le difficoltà di molti fedeli a fare un bilancio positivo dell’operato di Bergoglio sono legate alle grandi aspettative che c’erano nei confronti di questo papa. Ci si aspettava, una politica più aperta nei confronti del ruolo delle donne, ma l’atteggiamento di rifiuto da parte di Francesco, dovuto anche all'opposizione dell'ala più conservatrice del clero, verso il cammino sinodale tedesco (Sinodaler Weg) che chiedeva, tra l’altro un’apertura al sacerdozio femminile, ha comportato una frattura che si riflette nell’uscita di migliaia di persone proprio dalla Chiesa cattolica.
L’eredità di Bergoglio
Secondo il vaticanista e autore Marco Politi, sul piano geopolitico papa Francesco ha avuto il merito di portare all’attenzione mondiale tre temi fondamentali: l’impossibilità di risolvere la questione dei migranti solo con la creazione di muri e il rifiuto ad accoglierli. Il tema della giustizia sociale, vale a dire della cosiddetta economia sociale di mercato da contrapporre al “capitalismo di rapina” e, infine, l’impegno contro il degrado della natura e climatico. Inoltre, secondo Politi, di fronte alla frattura tra una chiesa del nord del mondo progressista e una chiesa più conservatrice che si trova per lo più nel sud del globo, il prossimo papa dovrà essere un “rammendatore” capace di cucire assieme le diverse anime della Chiesa stessa.