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Perché si parla di rafforzare la Corte Costituzionale tedesca? COSMO italiano 20.02.2024 21:48 Min. Verfügbar bis 19.02.2025 COSMO Von Luciana Caglioti


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Perché si parla di rafforzare la Corte Costituzionale tedesca?

Stand: 20.02.2024, 18:00 Uhr

a cura di L. Caglioti, A. Franceschini, E. Savignano e D. Nosari

Di fronte alla possibilità che un partito “nemico della democrazia” possa un giorno riformare la giustizia tedesca e in particolare un organo di controllo fondamentale come la Corte costituzionale federale, il governo tedesco sta pensando di riformare la legge che ne regola il funzionamento. Le questioni relative alla sua organizzazione e all'elezione dei giudici non sono infatti disciplinate nella Costituzione e basta una maggioranza semplice per cambiarle. Enzo Savignano ci parla del suo ruolo e dei suoi compiti e Agnese Franceschini ne descrive il meccanismo e le proposte di riforma. Il costituzionalista Francesco Palermo ci dà poi un suo parere e ci illustra le principali differenze fra Italia e Germania.

Alcune giudici della Corte Costituzionale federale tedesca

La Corte costituzionale federale è un organo fondamentale di controllo per la democrazia

I rischi per la corte costituzionale federale tedesca

La legge che regola il funzionamento del Bundesverfassungsgericht – la Legge sulla Corte costituzionale federale - può essere cambiata con una maggioranza semplice e questo comporta il rischio che i giudici potrebbero diventare strumento del partito di maggioranza, o del governo. Ad esempio questa legge stabilisce che i giudici devono essere eletti metà dal Bundestag e metà dal Bundesrat (Camera delle regioni) con una maggioranza di due terzi. Lo scopo di questa disposizione è quello di garantire che la maggioranza di governo non possa semplicemente inviare i "suoi" candidati a Karlsruhe. È invece necessario un certo consenso con gli altri partiti.

Inoltre, dopo un mandato di dodici anni o al termine del 68° anno di età, la legge attuale non consente la rielezione. Questo garantisce la loro indipendenza, perché nessun giudice può o deve "guadagnarsi" una possibile rielezione prendendo decisioni favorevoli al governo. Di fronte a questa possibilità, già nel 2019, era stato prospettato uno scenario abbastanza inquietante: un cancelliere federale democraticamente eletto, che non dipende da un partner di coalizione, e che “sequestra” per i suoi obiettivi politici con la sua maggioranza di governo la Corte costituzionale federale con mezzi assolutamente legali.

Possibili e pericolosi cambiamenti strutturali

Anche nella struttura della Corte costituzionale federale potrebbero essere fatti dei cambiamenti. Ad esempio la divisione in due senati, ciascuno con otto giudici, che si occupano di materie diverse. Uno scenario possibile sarebbe la creazione di un "Terzo Senato" a Karlsruhe, che - dominato dalla maggioranza di governo - deciderebbe sulle controversie tra enti statali, cioè di questioni politicamente molto rilevanti che vengono spesso trattate dalle sentenze di Karlsruhe. Inoltre, il fatto che tutti gli organi statali siano vincolati dalle decisioni della Corte costituzionale federale e che queste, in molti casi, abbiano forza di legge non è disciplinato direttamente dalla Costituzione, ma sempre dal "Gesetz über das Verfassungsgericht", dalla legge sulla Corte costituzionale federale.

Il problema della “minoranza di blocco”

Uno scenario abbastanza probabile riguarda la possibilità di bloccare l’elezione dei giudici e di conseguenza tutto il lavoro della corte. Questo accadrebbe nel caso in cui un partito diventasse abbastanza forte da impedire la necessaria maggioranza dei due terzi per l'elezione dei giudici al Bundestag. Questo fenomeno è noto anche come "minoranza di blocco". E questo è uno scenario attualmente più realistico di quello prospettato nel 2019: una minoranza potrebbe portare a un blocco nella nomina di nuovi giudici e paralizzare, almeno indirettamente, la Corte.

Cambiare la costituzione per proteggere la Corte

Per rendere la Corte costituzionale immune dagli attacchi da parte dei “nemici della democrazia” è necessario cambiare alcuni articoli della Costituzione stessa e inserirne di nuovi proprio riguardo il funzionamento della Corte costituzionale. Il progetto di legge è attualmente in fase di elaborazione sulla base del lavoro preliminare svolto dalla Renania Settentrionale-Vestfalia in dialogo con un ex giudice della Corte costituzionale federale. Alla fine dello scorso anno, inoltre, la Conferenza dei Ministri della Giustizia ha istituito un gruppo di lavoro federale sulla difesa dello Stato di diritto sotto la guida di Amburgo. Il progetto di legge deve ora essere discusso ulteriormente tra i rappresentanti degli Stati e finalizzato rapidamente.

Il sostegno dell’opposizione CDU/CSU.

Per cambiare la Costituzione è comunque necessario avere i due terzi dei voti sia al Bundestag che al Bundesrat. Un sostegno, anche se ancora generico, arriva dal più grande partito di opposizione i cristiano democratici e sociali di CDU/CSU. "Condividiamo la preoccupazione per l'influenza dei partiti sulla magistratura e in particolare sulla Corte costituzionale federale", ha dichiarato la deputata del gruppo parlamentare Andrea Lindholz (CSU). Che ha aggiunto: "Il tema è importante e dovrebbe essere discusso su una base ampia".

"Progetto Turingia" e il ruolo delle prossime elezioni regionali

Da diversi mesi esperti costituzionalisti si stanno concentrando anche su un altro argomento: le potenziali debolezze delle costituzioni regionali le  Landesverfassungen. Di questo si occupa il cosiddetto “Progetto Turingia” proprio in vista delle elezioni regionali che si terranno in autunno e che potrebbero vedere una forte crescita di un partito come AfD – Alternativ für Deutschland. Un partito che, proprio in Turingia, è sotto la lente dell'Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione. Quanto sia necessaria questa riforma è stato dimostrato anche in Baviera, dove il parlamento ha eletto due candidati dell'AfD come giudici onorari della Corte costituzionale bavarese.

Il confronto con la Corte costituzionale italiana

In Italia la Corte costituzionale è meno dipendente dalla politica, rispetto alla quella tedesca, e quindi i rischi sono minori. Lo afferma al microfono di Luciana Caglioti Francesco Palermo, professore di Diritto costituzionale comparato all'università di Verona e direttore dell’Istituto di studi federali comparati di Eurac Research di Bolzano. Visto però che i giudici della Corte costituzionale vengono eletti per un terzo dalla magistratura, per un terzo dal Parlamento e per un terzo dal Presidente della Repubblica, c’è comunque sempre il rischio che questi due ultimi attori della scena politica possano influenzare fortemente la composizione stessa della Corte.

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