Scholz non ottiene la fiducia
Nel voto di fiducia del Bundestag del 16 dicembre il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) ha ottenuto 207 voti a favore, 394 contro, 116 si sono astenuti. Il dibattito parlamentare è stato contraddistinto da attacchi taglienti e velenosi, insoliti per la politica tedesca. Lo stesso Scholz ne ha approfittato per lanciare un ulteriore attacco agli ex colleghi di coalizione della FDP, ritenuti non « moralmente maturi ».
Al via la campagna elettorale
Lo stesso Scholz ha utilizzato i suoi 30 minuti di discorso al Bundestag per anticipare quelli che saranno i temi della Spd, ribadendo la sua linea politica e la necessità di investimenti, l’importanza di fare debito - quello che Lindner da ministro delle Finanze non gli ha permesso di fare – per sostenere l’Ucraina, rafforzare la Bundeswehr, la spesa sanitaria e assistenziale e assicurare pensioni stabili. Ma secondo la giornalista ARD Claudia Buckenmeier, Scholz ha di fatto mancato un’occasione per consegnare un discorso che entrasse nei libri di storia, visto l’evento storico di un cancelliere chiamato a chiedere il voto di fiducia solo per la sesta volta in Germania. Scholz parlava e Merz rideva.
Dibattito infuocato al Bundestag
Ma non è tutto, l’ex ministro delle Finanze Lindner ha chiamato Scholz «Prinz Karneval», «che può distribuire ciambelle di carnevale il lunedì grasso per diventare popolare », ma incapace di governare il Paese. Ampie critiche alla politica economica del cancelliere che a suo dire avrebbe portato la Germania alla mancanza di competitività e alla crisi odierna.
Friedrich Merz, CDU/Unione ha accusato Scholz di mettere la Germania «in imbarazzo». E ha chiamato Habeck, ministro dei Verdi, « volto della crisi economica ».
Robert Habeck, leader dei Verdi, rivolgendosi ai Liberali ha detto che non si può stare al governo e agire contro lo stesso governo. Ma ha anche tenuto a difendere la linea economica del suo partito, contrattaccando la CDU e la CSU per la politica razzista che vuole costringere anche i lavoratori qualificati provenienti dall'estero a lasciare la Germania – il riferimento è alle recenti dichiarazioni sulla Siria del dopo Assad.
Cosa succederà ora in Germania?
Dopo il voto che ha sfiduciato Olaf Scholz, il governo di SPD e Verdi resta in carica, pur senza maggioranza. In alcune questioni potrebbero trovare l’appoggio dell’Unione, come la riforma della Corte Costituzionale tedesca, per garantire la sua indipendenza. O dei Liberali, per quel che riguarda l’approvazione delle misure per ridurre l’impatto dell’inflazione sulla tassazione e l’aumento degli assegni familiari per i figli.
Il Presidente Frank-Walter Steinmeier ha 21 giorni a partire da ieri, 16 dicembre, per sciogliere le Camere. Nel frattempo terrà colloqui con i leader di tutti i gruppi parlamentari. Se Steinmeier deciderà di sciogliere il Bundestag, dovranno essere indette nuove elezioni entro 60 giorni. La data fissata per le elezioni è il prossimo 23 febbraio.
I programmi dei partiti
I partiti stanno presentando ufficialmente i loro programmi. Il focus della SPD va a investimenti, pensioni stabili, blocco degli affitti e sgravi fiscali. La CDU/CSU promette meno tasse, ma anche meno spese per sussidi sociali e una politica migratoria severa.
I Verdi vogliono invece investire miliardi in infrastrutture, promuovere la politica ambientale e alleggerire le piccole e medie imprese.
Mentre AfD, oltre a puntare alla lotta alla migrazione, torna ai temi cari della politica anti-europeista, all’abolizione dell'euro, al sogno mai abbandonato di reintrodurre il marco tedesco. Ma anche al ritorno dell'energia nucleare e al gas russo.
Secondo la legge tedesca, il Presidente federale potrebbe anche rifiutarsi di sciogliere il Bundestag o la maggioranza parlamentare e potrebbe eleggere un altro Cancelliere. Ma si tratta di un’alternativa per ora esclusa.
Che campagna elettorale ci aspetta?
Sarà una campagna «sporca», dice la giornalista e corrispondente del "Corriere della Sera" Mara Gergolet, dove vedremo una certa aggressività e che sarà caratterizzata dai toni dei partiti estremisti, come AfD e BSW. La stessa Unione guidata da Merz, dice Gergolet ha fatto emergere un’anima più conservatrice, ma le sue posizioni potrebbero essere messe in discussione da compromessi necessari a future coalizioni.