Il conflitto Israele-Hamas nelle piazze tedesche COSMO italiano 06.11.2023 20:48 Min. Verfügbar bis 05.11.2024 COSMO Von Luciana Caglioti

Download Podcast

Il conflitto Israele-Hamas nelle piazze tedesche

Stand: 06.11.2023, 17:17 Uhr

a cura di Luciana Caglioti, Giulio Galoppo e Cristiano Cruciani

Manifestazioni in tutta la Germania a sostegno della popolazione palestinese, ma aumentano anche i reati di antisemitismo: ci aggiorna Giulio Galoppo. La guerra segna anche una recrudescenza della disinformazione in rete, le valutazioni di due giornalisti investigativi del gruppo Correctiv. Al giornalista e scrittore Eric Salerno abbiamo chiesto una valutazione sul possibile allargamento del conflitto in Medio Oriente.

Nelle piazze tedesche sono molte le manifestazioni a sostegno della popolazione civile della Striscia di Gaza | Bildquelle: ddp Alexander Pohl

Le manifestazioni per la popolazione palestinese

A Essen, la manifestazione pro-Palestina, ha creato non poco scompiglio, tant’è che l'Ufficio federale di polizia criminale (BKA) ha avviato delle indagini. Durante la manifestazione sono stati infatti esposti striscioni di contenuto islamista, tra cui appelli all'istituzione di un califfato. Secondo le informazioni del WDR, alcuni degli striscioni possono essere chiaramente attribuiti all'organizzazione islamista Hizb ut-Tahrir, alla quale è stato vietato di operare sin dal 2003.

A Berlino lo slogan della manifestazione era “Free Palestine will not be cancelled” (La Palestina libera non sarà cancellata). Si è manifestato contro i divieti alle proteste  pro-Palestina. Nelle ultime settimane, la polizia ha ripetutamente vietato le manifestazioni dei gruppi palestinesi a causa del rischio di slogan antisemiti o di violenza. Gli attivisti accusano le autorità di razzismo e di ignorare i problemi reali, soprattutto la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, bombardata da Israele, ma anche le azioni del governo tedesco. Si parla di “genocidio” da parte del governo israeliano.

Dal 7 ottobre, sono state registrate solo a Berlino 45 manifestazioni a sostegno della Palestina, 20 delle quali sono state vietate dale autorità. Sabato, anche a Berlino, ci sono stati più di 50 arresti con l’accusa di antisemitismo.

Scholz e il suo Governo contro l’antisemitismo

Il cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha esortato i cittadini tedeschi a “proteggere gli ebrei” di fronte agli attacchi antisemiti, a mostrare Zivilcourage, cioè coraggio civile. Lo ha dichiarato al quotidiano "Mannheimer Morgen". Scholz ha ricordato che lo Stato protegge le istituzioni ebraiche e non accetta assolutamente l'antisemitismo. Anche il leader dei Verdi, Omid Nouripour, ha dichiarato inaccettabili gli slogan antisemiti e gli appelli a sostenere le organizzazioni islamiste della manifestazione tenutasi, per esempio, a Essen.

Secondo dati comunicati dal Governo in risposta a un'interrogazione del gruppo parlamentare Die Linke del Bundestag, citata dal Rheinischer Post, nel terzo trimestre del 2023 la polizia ha registrato 540 reati antisemiti, un numero significativamente superiore rispetto ai trimestri precedenti. Secondo il rapporto, il numero era di 379 nel primo trimestre del 2023 e di 446 nel secondo trimestre. Sono dati allarmanti, visto che non tengono ancora conto dell'aumento di violenza antisemita seguito all'attacco di Hamas il 7 ottobre.

Betätigungsverbot nei confronti di Hamas e Samidoun.

La ministra dell'Interno Nancy Faeser | Bildquelle: imago_future_image Frederic Kern

La ministra dell'Interno Nancy Faeser ha presentato il "divieto organizzativo" e "di attività" nei confronti di Hamas e Samidoun. Nel caso dell’associazione Samidoun si tratta di un "divieto organizzativo", che mira a smantellare completamente un'associazione. È un divieto applicabile a strutture associative presenti e chiaramente individuabili in Germania. Mentre nel caso di Hamas si può parlare solo di "divieto di attività”. Hamas è, infatti, un'organizzazione straniera. L'UE e la Corte di giustizia europea l’hanno classificata come organizzazione terroristica. Le organizzazioni straniere attive in Germania ma prive di strutture associative fisse possono essere soggette solo al cosiddetto "divieto di attività".

In generale, il divieto di associazione e di attività è possibile per le organizzazioni i cui scopi o attività sono diretti contro l'ordine costituzionale o contro l'idea di comprensione internazionale.

Le conseguenze del "divieto di organizzazione" per Samidoun e del "divieto di attività" per Hamas sono sostanzialmente le stesse: non possono più essere attivi in Germania, non possono organizzare riunioni e i loro beni possono essere sequestrati e confiscati.

La risoluzione dell’ONU per una tregua umanitaria a Gaza.

La risoluzione è stata approvata il 27 ottobre con 121 voti favorevoli, ma gli astenuti sono stati ben 44 e 14 i contrari. Gli Stati occidentali dell'UE e del G7 non hanno trovato una linea comune. Mentre Francia e Spagna hanno votato a favore, Germania, Regno Unito e Italia si sono astenuti. Gli Stati Uniti, insieme a diversi Stati più piccoli dell'UE come Austria, Repubblica Ceca e Ungheria, hanno votato contro, così come Israele che, nelle stesse ore in cui si votava la risoluzione, intensificava la sua campagna di bombardamenti e lanciava un’incursione via terra nella Striscia di Gaza.

La risoluzione condanna tutte le violenze contro la popolazione civile israeliana e palestinese, chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i civili detenuti illegalmente e l'accesso senza ostacoli degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Chiede inoltre un “cessate il fuoco umanitario immediato, duraturo e sostenibile”, che dovrebbe portare alla “cessazione delle ostilità”.

L’astensione della Germania

La Germania ha deciso di astenersi dal voto perché non c'è una chiara condanna del terrorismo di Hamas come causa della guerra. Secondo Scholz, i negoziati avrebbero come obiettivo principale quello di non ignorare che si è trattato di un'aggressione brutale e assassina da parte di Hamas. Non essendo stato dichiarato nella risoluzione, alla fine Scholz e la sua ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, hanno deciso di astenersi.

Critiche all’astensione della Germania

La Germania è stata criticata da Israele, ma anche dai partner liberali di governo. Il segretario generale dell’FDP Djir-Sarai ha definito il voto “deludente e incomprensibile”.

Anche il Consiglio centrale degli ebrei in Germania è molto deluso dall’astensione al voto, in un clima in cui, sostiene, l'odio verso gli ebrei e l'ostilità verso Israele stanno tornando ad aumentare in Germania.

Fake News

Il conflitto tra Israele e Hamas ha provocato una forte ondata di disinformazione su tutte le principali piattaforme di social media. Ma chi c'è dietro questa ondata di fake news, di disinformazione? Ce lo spiegano Sophie Timmermann, intervistata da DeutschlandFunk, e Steffen Kutzner, entrambi membri del centro di ricerche giornalistiche Correctiv.Facktencheck.

Il rischio dell’ampliamento del conflitto

Il giornalista e inviato speciale Eric Salerno, esperto di questioni mediorientali, ci aiuta a farci un’idea del contesto più ampio del conflitto tra Israele e Hamas, che coinvolge tutti i paesi limitrofi e non solo. L’attenzione è su Gaza ovviamente, per l'emergenza umanitaria, ma il fronte del Libano è probabilmente il più delicato, dal punto di vista geopolitico, anche quello che potrebbe causare un allargamento della guerra.

Vai alle altre puntate del podcast sul conflitto israelo-palestinese: