La Conferenza sulla sicurezza di Monaco
È iniziata venerdì e si è conclusa ieri (18.02.24) a Monaco di Baviera la Conferenza sulla sicurezza. Il vertice si è tenuto quest’anno in un momento estremamente difficile, visto che dal 1945 nel mondo non ci sono mai state così tante guerre e conflitti. A Monaco erano presenti più di 700 partecipanti di cui 50 capi di Stato, provenienti da oltre 120 Paesi. 5 i temi in agenda: difesa, ordine globale, sicurezza, sostenibilità e tecnologia.
Le reazioni alla morte di Nawalny
Venerdì 16 febbraio è stata annunciata la morte del dissidente russo Alexej Nawalny che si trovava nella colonia penale di Charp, dove stava scontando una condanna a 19 anni di carcere, per aver "finanziato attività estremiste" e "riabilitato l'ideologia nazista". La notizia della morte del dissidente russo ha catturato l’attenzione di tutti. A Monaco era presente anche la moglie di Nawalny, Julia Nawalnaja, che ha tenuto un toccante discorso, incitando il mondo intero a “sconfiggere questo terribile regime che oggi governa la Russia. Putin e i suoi alleati dovrebbero essere puniti per ciò che hanno fatto al nostro Paese, alla mia famiglia e a mio marito". Secondo il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, la morte di Nawalny, sarebbe un chiaro messaggio proprio alla Conferenza di Monaco, a dimostrazione che “Putin è un pericolo per tutte le nazioni libere”.
L’appello per l’Ucraina di Zelensky
Zelensky ha inoltre ribadito la richiesta di maggiori forniture di armi da Stati Uniti e alleati europei. A due anni dall’invasione russa "gli ucraini hanno dimostrato che possono costringere la Russia a ritirarsi", ha dichiarato Zelensky. "Possiamo riprenderci la nostra terra e Putin può essere sconfitto". Ma per fare questo, ci sarebbe bisogno, tra l’altro, di armi a lunga gittata, oltre che di sistemi di difesa aerea, ha concluso Zelensky.
Il sostegno degli europei all’Ucraina
Venerdì 16 febbraio è stato siglato un accordo bilaterale tra Germania e Ucraina che prevede aiuti militari aggiuntivi e immediati per un totale di 1,1 miliardi di euro. Il patto prevede anche il sostegno all’Ucraina dopo la guerra per costruire un esercito moderno in grado di respingere eventuali futuri attacchi dalla Russia. Il ministro della difesa tedesco, Boris Pistorius (SPD), ha definito storico l’accordo, facendo notare come per la prima volta nella sua storia la Germania si offre come stato garante, in attesa dell’adesione dell’Ucraina alla Nato. Sempre venerdì, Zelensky è poi volato a Parigi per firmare un accordo simile con la Francia che ha promesso fino a 3 miliardi di euro di aiuti militari supplementari nel 2024.
Le dichiarazioni anti-Europa di Trump
L’ex, e possibile futuro, presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato recentemente che gli Stati Uniti non aiuteranno quei membri dell’Alleanza che non “pagano per la propria difesa”. Alludendo al fatto che alcuni Paesi membri della NATO, non investono almeno il 2% del loro prodotto interno lordo in armamenti militari. Anche la Germania, per esempio, ha raggiunto questa quota solo nel 2023 e non è detto che la mantenga. Ma è comunque indubitabile che l’obbligo di difesa reciproca non possa essere messo in forse per questo. Trump ha inoltre minacciato di uscire dalla NATO, provocando sconcerto tra i partner europei membri della NATO.
Lo scudo nucleare europeo
Di fronte alla prospettiva di una NATO senza Stati Uniti si è riaperta la discussione sulla possibilità di uno scudo nucleare europeo. Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner dei Liberali, ha suggerito la possibilità che Regno Unito e Francia condividano la propria deterrenza nucleare con gli altri membri europei della Nato che non possiedono armi atomiche, qualora Donald Trump vincesse le elezioni presidenziali di novembre. È però chiaro che questa forza nucleare non potrebbe sostituire quella americana.
La debolezza geopolitica dell’Europa
Della debolezza militare e geopolitica europea ha parlato ai nostri microfoni Gianandrea Gaiani, direttore del magazine online Analisi Difesa e autore del libro sull'Ucraina "L'ultima guerra contro l'Europa" (Il Cerchio Edizioni). Gaiani non solo evidenza come la Russia stia ottenendo sempre più successi militari in Ucraina, ma anche quanto sia complicato per l’Europa fornire ulteriori armamenti e munizioni a Kiev, senza correre il rischio di svuotare i propri arsenali e trovarsi un domani in gravi difficoltà.
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