Giovani e anziani più soli in Germania COSMO italiano 09.01.2025 22:45 Min. Verfügbar bis 09.01.2026 COSMO Von Luciana Caglioti

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Giovani e anziani più soli in Germania

Stand: 09.01.2025, 18:00 Uhr

di Luciana Caglioti, Agnese Franceschini e Daniela Nosari

Ti senti a volte più solo vivendo all'estero? Sentiamo alcune voci dalla nostra community in Germania sulla difficoltà di creare nuove amicizie e contatti. Ma in generale sempre più giovani in Germania si sentono soli, rivelano diversi studi recenti: Agnese Franceschini ci parla di questo fenomeno. Con Luciana Degano Kieser, psichiatra e psicoterapeuta a Berlino, parliamo della solitudine degli anziani italiani in Germania e non solo, con qualche consiglio.

Donne e migranti sono tra i gruppi più esposti alla solitudine | Bildquelle: imago_arman_zhenikeyev_westend61

Un fenomeno in crescita in Europa

Secondo un sondaggio condotto dalla Fondazione Bertelsmann in tutti i paesi dell’UE, più della metà dei giovani dell'UE si sente sola. Addirittura in Francia più di due terzi dei giovani adulti tra i 18 e i 35 anni hanno dichiarato di sentirsi moderatamente o molto soli. L’unico paese nel quale i giovani soffrono meno di solitudine rispetto ai loro coetanei di altri paesi europei è l’Olanda. È un fenomeno questo che si è aggravato con la pandemia e che comunque è in continua crescita, soprattutto tra i giovani. Infatti, i giovani adulti, cioè tra i 18 e i 35 anni, in Europa si sentono più soli rispetto agli adulti che vanno dai 36 ai 69 anni. In Italia la situazione è, in generale, ancora più accentuata che in Germania, quasi il 60% dei giovani, infatti, si sente solo.

La situazione in Germania e in Italia

In Germania, circa un giovane su due (51%) ha dichiarato di sentirsi moderatamente o molto solo, mentre tra gli adulti di età compresa tra i 36 e i 69 anni, si sente moderatamente o molto solo il 37%. La percentuale di persone che si sentono molto sole è del 12% in entrambi i gruppi di età. Lo studio viene inoltre confermato da altri sondaggi fatti in Germania. In generale, comunque, l'analisi mostra che l’elevata tendenza alla solitudine tra i giovani in Germania, che esiste fin dalla pandemia di Covid-19, continua e persiste anche in tutta l'UE. In Italia la situazione è, in generale, ancora più accentuata che in Germania, quasi il 60% dei giovani, infatti, si sente solo. Ma sappiamo che in Italia, la pandemia è stata ancor più grave che in Germania.

Più sole le persone a basso reddito

Tutti gli studi evidenziano che le persone più colpite sono quelle a basso reddito e con un basso livello di istruzione. E questo vale in tutti i Paesi dell'UE. Questo dato si spiegherebbe con il fatto che le persone con un reddito più elevato possono avere maggiori possibilità a mantenere relazioni sociali, visto che possono pagare più facilmente le attività del tempo libero, come andare al bar o al cinema.

Gli effetti della solitudine sulla salute

L’assicurazione sanitaria Techniker Krankenkasse ha condotto un sondaggio secondo il quale quasi un quarto (23%) degli intervistati che si sentono spesso o talvolta soli giudica la propria salute meno buona o scarsa. La percentuale è invece solo del 13% tra coloro che si sentono raramente o mai soli. I sintomi più frequenti nelle persone sole sono stress, esaurimento, stanchezza, umore depresso e disturbi del sonno. La solitudine, inoltre, porta ad una alimentazione sbagliata e spesso a disturbi cardiovascolari.

Il tabu della solitudine

Ogni anno 1,2 milioni di persone si rivolgono al telefono amico perché si sentono sole | Bildquelle: dpa_felix_hörhager

Soffrire di solitudine è ancora un grande tabù, soprattutto per gli uomini. Solo il 22% degli intervistati di sesso maschile dichiarano di parlarne qualche volta con altre persone, mentre la percentuale per le donne è del 40%. Inoltre, un uomo su tre (33%) e una donna su cinque (20%) non si sono mai confidati con nessuno riguardo al sentirsi soli. Il 58% delle persone colpite che non ne parlano dichiara di non voler essere un peso per nessuno. Più della metà (54%) non crede che confidarsi con qualcuno sia d'aiuto e il 29% dichiara di sentirsi a disagio nell'ammettere i propri sentimenti di solitudine.

Le cause dell’aumento della solitudine

L’epidemia del Covid ha senz’altro aumentato la solitudine anche delle persone anziane, ma al riguardo è stato condotto uno studio dal titolo Copsy, un’abbreviazione che sta per Covid e psiche, nel quale sono state analizzate le conseguenze della pandemia, e dell’obbligo all’isolamento che ha comportato, sulla psiche dei bambini e dei giovani. Una conseguenza immediata è il fatto che attualmente il 40% dei bambini e dei giovani utilizza i media digitali per almeno quattro ore al giorno. Questo significa anche che le informazioni raggiungono i bambini e i giovani praticamente senza filtri. Oltre alla moltitudine di informazioni negative, l'emarginazione e il bullismo attraverso i social media fanno sì che molti bambini e giovani si sentano attaccati emotivamente.

Le iniziative per arginare il fenomeno della solitudine

A livello internazionale , già nel 2018 il governo inglese ha creato un ministero apposito, e anche in Giappone c’è un ministero che si occupa solo del fenomeno e delle persone che soffrono di solitudine. Si pensa anche all’utilizzo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale. Un esempio di tecnologia nata e sviluppata con questa intenzione sono i cosiddetti robot sociali, dispositivi intelligenti che assumono diverse sembianze – tra cui animali domestici, come cani e gatti – e che sono capaci di comunicare. Alcuni sono stati realizzati non solo per aiutare le persone anziane e vulnerabili nelle loro faccende quotidiane, ma per stimolarne la mente e offrire loro supporto emotivo. In Germania, il ministero federale per la famiglia nel 2024 ha creato l’Einsamkeitsbarometer – il Barometro della solitudine. Un’analisi a lungo termine per raccogliere dati sulla solitudine in Germania - che fa parte di una strategia più ampia per combattere la solitudine lanciata dal governo semaforo (SPD-Verdi-FDP).

Lo sport contro la solitudine

Da parte del Comitato Olimpico Tedesco (DOSB) è stato invece creato il progetto pilota “Verein(t) gegen Einsamkeit“ (Gioco di parole che può significare “Uniti”, ma anche “Associazioni” contro la solitudine). L’obiettivo è quello di rendere più approcciabile l’offerta delle 86 mila associazioni sportive che esistono in Germania. Sono infatti luoghi di incontro e di comunità e possono aiutare a prevenire e ad alleviare la solitudine. Ad esempio, a partire dal 2025 è previsto un nuovo progetto intitolato “In forma e connessi contro la solitudine”, che offre dei programmi di esercizi fisici. Questo nuovo progetto si rivolge in particolare a persone che hanno una biografia internazionale o sono immigrate in Germania. Insieme alle donne, sono propri loro le persone a maggior rischio di solitudine.

Un aiuto per gli expat italiani

La psichiatra e psicoterapeuta Luciana Degano-Kieser vive e lavora a Berlino e ha, tra l'altro, fondato l’associazione “Salutare e.V.” per la salute mentale. Un’associazione pensata proprio per la comunità italiana. Per quanto riguarda la solitudine e i suoi sintomi, la dottoressa Degano-Kieser distingue tra gli italiani di prima generazione, che ormai sono anziani e che hanno buoni contatti di comunità e che sanno gestire in modo soddisfacente la loro vita sociale, e gli italiani che sono arrivati dopo o al seguito dei figli e che non si sentono a casa propria in Germania. Non sono integrati e hanno risorse economiche limitate. Sono queste persone quelle più a rischio per quanto riguarda la solitudine e la depressione.

A queste persone la dottoressa Degano-Kieser consiglia di rimanere attivi, avere una vita sociale, uscire tutti i giorni, chiacchierare, non solo con gli amici, anche con i vicini o con i commessi nei negozi. Per quanto riguarda i giovani dovrebbero curare più i contatti fisici non solo quelli virtuali con i social, uscire, fare sport, essere in contatto con la natura. E per tutti vale la regola: quando si ha l'impressione di stare veramente male, di non farcela e di scivolare nella depressione, cercare subito aiuto, da uno psicologo o in un centro di consulenza. E questo vale soprattutto per gli uomini che di solito fanno più fatica a chiedere aiuto in tempo.