Natale con il coronavirus?

Stand: 21.12.2023, 16:46 Uhr

di Filippo Proietti, Cristina Giordano e Cristiano Cruciani

Il ministro della Salute Karl Lauterbach ha lanciato l’allarme : «Il Covid resta un pericolo». E anche il cancelliere Scholz, nei giorni scorsi, si è dovuto fermare a causa del Covid. Secondo il Robert Koch Institut, durante il periodo delle feste, 9 milioni di cittadini in Germania resteranno a letto. La divulgatrice scientifica Roberta Villa: «non sottovalutiamo le malattie da raffreddamento, il Covid resta rischioso per malati cronici e anziani».

Le infezioni in Germania

Natale con il coronavirus? COSMO italiano 21.12.2023 15:43 Min. Verfügbar bis 20.12.2024 COSMO Von Filippo Proietti

Download

Secondo il Robert Koch Institut (RKI) in cima ai virus più comuni in Germania in questo periodo, c’è il virus  RSV (20%), acronimo usato per il virus respiratorio sinciziale, con sintomi simili a quelli dell'influenza, quindi raffreddore, febbre, mal di gola e tosse. Colpisce soprattutto i più piccoli e può essere particolarmente insidioso soprattutto per i neonati, o per bambini già affetti da altre patologie. Segue il Covid (19%), diffuso in questo momento soprattuto nel Brandeburgo, in cui si registra il tasso di incidenza più alto in assoluto (58,4), ma anche in Sassonia e Sassonia-Anhalt – e in genere nelle regioni a est.

Tra i virus più diffusi in Germania, segue il rinovirus (18) e infine l’influenza (17%). L’ondata di influenza, la cosiddetta «Grippewelle», sempre secondo l'RKI, non avrebbe ancora raggiunto il suo picco, benché si sia registrato un aumento di infezioni a partire da metà dicembre.

Il Covid in Germania oggi

Secondo l'Istituto Robert Koch (RKI), attualmente in Germania le varianti più diffuse sono tutte discendenti di Omicron, tra cui la famosa Pirola, e il suo nuovo sottotipo JN.1. I sintomi oggi sono simili ad altri virus: mal di gola, naso chiuso, naso che cola, tosse, affaticamento, mal di testa, dolori muscolari, febbre. Ma se c’è una cosa che abbiamo imparato dagli oltre due anni di pandemia, è che il decorso del Covid può variare da persona a persona.

La giornalista e divulgatrice scientifica Roberta Villa suggerisce, durante le prossime feste, di non sottovalutare le malattie da raffreddamento, perché il Covid potrebbe manifestarsi anche in forma leggera, ma un’infezione potrebbe tuttavia avere effetti  gravi per pazienti con patologie croniche e per gli anziani.

Attenzione ai test fai-da-te

I test antigenici rapidi possono servire per identificare l’infezione, ma i risultati non sono sempre attendibili. La Stiftung Warentest ha analizzato l'efficacia di 90 marchi diversi di test, il risultato è stato mediocre, il problema principale sono i falsi negativi, probabilmente perché non riconoscono tutte le varianti. Attenzione a verificare la data di scadenza, se li abbiamo a casa da tempo. I tamponi PCR vengono prescritti dal medico, ma in genere, solo se ci sono sintomi seri.

Le vaccinazioni contro il Covid

Il ministro della Salute, Karl Lauterbach | Bildquelle: dpa

Il ministro della Salute Karl Lauterbach, seguendo le indicazioni del Comitato permanente per le vaccinazioni (Stiko) ha invitato a vaccinarsi contro il Covid soprattutto gli ultra 60enni, i malati cronici e i professionisti del settore sanitario. Ma Lauterbach è tornato a suggerire di indossare la mascherina anche sui mezzi pubblici, e se possibile lavorare in smart working.

Allarmismo di Lauterbach o dobbiamo tornare a preoccuparci?

Secondo l'Associazione nazionale delle casse malattia pubbliche (KBV), si tratta di allarmismo, perché i dati attuali non indicherebbero una situazione preoccupante.

Di diversa opinione l'Associazione dei medici di base, la quale sostiene che la diffusione in generale di virus respiratori, non solo di Covid, sta portando gli ambulatori al limite delle loro capacità. Un prroblema che si sta parzialmente cercando di risolvere permettendo il rilascio da parte degli studi medici, già dal 7 dicembre 2023, di un certificato di malattia anche per telefono, se non ci sono sintomi gravi e il paziente è già conosciuto.

Resta invece il problema legato alla scarsità dei medicinali, (antidolorifici, antibiotici, spray nasali, colliri e farmaci per cardiopatici), dovuto principalmente alla delocalizzazione in Asia della loro produzione, e all’approviggionamento di materie prime.