Nuove regole (più semplici) per avere la cittadinanza tedesca COSMO italiano 30.01.2024 19:37 Min. Verfügbar bis 29.01.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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Nuove regole (più semplici) per avere la cittadinanza tedesca

Stand: 30.01.2024, 17:15 Uhr

di Francesco Marzano, Cristina Giordano e Tommaso Pedicini

Il Bundestag ha approvato una riforma delle norme per ottenere il passaporto tedesco. In futuro sarà più facile diventare tedeschi, senza dover rinunciare alla cittadinanza d'origine. Cristina Giordano ci illustra i dettagli. C'è però chi, come Deniz Greschner del Forum Migrant:innen nel Paritätischer Wohlfahrtsverband, critica la nuova legge perché mantiene dei requisiti economici troppo rigidi. Infine, con la giornalista Uski Audino, ci chiediamo se la nuova legge aiuterà ad attirare in Germania lavoratori qualificati dall'estero.

Hand hält deutschen Reisepass in die Kamera

La nuova bozza di legge riduce il periodo per richiedere la cittadinanza tedesca

Cittadinanza tedesca più veloce

Il Bundestag ha approvato una nuova legge che accorcia i tempi per la richiesta della cittadinanza tedesca da parte degli stranieri. La legge è passata con 382 sì su 639 voti, 234 contrari e 23 astenuti. Il prossimo 2 febbraio 2024 si terrà la discussione al Bundesrat, e, se non ci sono intoppi, dovrebbe entrare in vigore tra aprile e maggio.

Si accorciano i tempi per poter richiedere la cittadinanza tedesca, il tempo minimo di residenza stabile in Germania non sarà più di otto anni, ma di cinque. In caso di "risultati speciali nell'integrazione", quali una carriera scolastica o lavorativa particolarmente brillanti, l’eccellente conoscenza della lingua tedesca o l’impegno civico dimostrato, si potrà richiedere già dopo tre anni. Prima questo era possibile dopo 6 anni.

Tempi ridotti anche per la cittadinanza concessa alla nascita per i figli dei genitori stranieri. Anche in questo caso, sarà sufficiente che almeno uno dei due genitori viva in Germania da cinque anni e non più otto. Il bambino nato sul suolo tedesco otterrà automaticamente la cittadinanza tedesca, oltre a quella dei genitori.

Doppio passaporto

Con la riforma arriva anche il superamento di uno dei grandi limiti della norma che fino ad ora regolava la cittadinanza tedesca. Chi otterrà in futuro un passaporto tedesco potrà conservare anche il proprio. Fino ad oggi, invece, questo era possibile solo per i cittadini dei paesi dell’Unione Europea, e della Svizzera. In genere valeva il principio secondo cui chi acquisiva la cittadinanza tedesca doveva necessariamente rinunciare alla sua cittadinanza d’origine. Dilemma non facile per chi arrivava da Paesi come Turchia, Serbia, Kosovo, Bosnia, Bielorussia o Russia, poiché erano costretti a scegliere. La riforma invece offre la possibilità di mantenere entrambi i passaporti, e sono previsti limiti solo in alcuni casi.

Il prerequisito dell’indipendenza economica

La riforma prevede tuttavia anche regole più severe per chi non è economicamente autosufficiente. Sono previste clausole per casi di indigenza solo per alcune categorie, come pensionati, malati e disabili. Non si tratta di un diritto automatico, e il rischio di vedersi negata la richiesta di cittadinanza resta.

Il mancato rispetto del “sistema liberaldemocratico” tedesco

La riforma contiene inoltre un passaggio in base al quale "atti antisemiti, razzisti, contro il genere o l'orientamento sessuale" sono incompatibili con la Costituzione tedesca. E sono quindi motivi per negare la cittadinanza. Agli stranieri che vogliono ottenere il passaporto tedesco verrà inoltre richiesto di riconoscere il principio di "responsabilità storica della Germania a proteggere la vita ebraica".

La riforma sui respingimenti

Nandy Faeser, Bundesinnenministerin (SPD)

La ministra dell'Intero Nancy Faeser

Accanto alla riforma sulla cittadinanza, la ministra Nancy Faeser ha annunciato una riforma in materia di respingimenti. Si prevedono norme più severe sugli stranieri a cui è stato negato il permesso di soggiorno, ma si trovano sul suolo tedesco in attesa di espulsione. In questi casi la legge tedesca stabilisce un periodo di detenzione che, con le nuove norme, passerà da 10 giorni a 28 giorni. Il lasso di tempo si allunga per preparare correttamente la pratica e evitare che, dopo la detenzione, ci siano tentativi di fuga. Le espulsioni non dovranno inoltre più essere comunicate con anticipo – fatta eccezione per le famiglie con bambini sotto i 12 anni.

Questa nuova legge mira a facilitare le procedure di espulsione e a concede alle autorità maggiori poteri d’intervento, ad esempio nei controlli sull’identità e per le perquisizioni. Infine, le azioni legali e i ricorsi intentati contro i permessi respinti non avranno più effetto di sospensione del rimpatrio.

Le reazioni politiche e della società civile

Secondo Alexander Throm, Cdu, ci sarebbero "rischi" nel concedere più velocemente la cittadinanza. L'estrema destra di AfD, con il deputato Christian Wirth, parla di una "svendita" della cittadinanza tedesca.

Deniz Greschner, portavoce del Forum dei migranti all’interno del Paritätischer Wohlfahrtsverband, ha in generale un giudizio positivo sulla riforma: “Da anni chiedevamo una modernizzazione delle leggi per la cittadinanza, che tenga conto della realtà variegata della società tedesca. Apprezziamo in particolare che in futuro si potrà avere anche la doppia cittadinanza e che il periodo d’attesa per la naturalizzazione sarà più breve.”

Sull’inasprimento delle espulsioni Greschner aggiunge, invece: “Viene meno l'inviolabilità del domicilio e le persone possono essere deportate anche nel cuore della notte senza preavviso. Questo può significare nuovi traumi per chi è fuggito da zone di guerra.”

La politica del governo sui migranti

Che ruolo giocano queste nuovenorme nella politica della coalizione semaforo in materia di migranti e di lavoro? Riuscirà la nuova legge sulla cittadinanza a facilitare l'arrivo in Germania di forza lavoro qualificata dall'estero e a rispondere così alla cronica mancanza di personale? Lo abbiamo chiesto a Uski Audino, corrispondente sulla Germania per La Stampa e L'Espresso.