Muoversi in città: Italia e Germania a confronto COSMO italiano 22.02.2024 17:11 Min. Verfügbar bis 21.02.2025 COSMO Von Luciana Caglioti


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Muoversi in città: Italia e Germania a confronto

Stand: 22.02.2024, 18:00 Uhr

a cura di Luciana Caglioti, Agnese Franceschini e Cristiano Cruciani

La città di Bologna ha iniziato un progetto chiamato “Città 30”. In quasi tutte le strade cittadine le auto potranno circolare solo con una velocità inferiore ai 30 km orari. Un piano che ha suscitato numerose polemiche e conflitti, anche perché Bologna in questo modo diventa la prima grande città italiana a introdurre questo limite di velocità. Ce ne parla Agnese Franceschini. E mentre a Milano l’inquinamento è ai massimi livelli, in Germania aumenta l’insoddisfazione per la mobilità nelle città. Katharina Lucà, portavoce di ADAC spiega perché.

Una strada trafficata con biciclette, pedoni e auto

È sempre più difficile muoversi in sicurezza in città

Gli obiettivi di Bologna Città 30

L’obiettivo dichiarato della Città 30 è quello di salvaguardare la vita delle persone e azzerare le morti in strada nelle aree urbane. In base alle statistiche, infatti, la velocità, è la prima causa di incidenti mortali in città. In generale il 73% degli incidenti avviene comunque in città, e in città abbiamo il 44% delle vittime di incidenti stradali, l’80% dei quali sono pedoni, ciclisti o motociclisti. Un secondo vantaggio del limite di 30 km è legato all’ambiente. Lo stile di guida in città è quello definito come “stop and go”. Questo comporta più consumi di carburante, produce più emissioni inquinanti e le polveri sottili. Viaggiare a 30 km orari, invece, permette una velocità costante con meno frenate e accelerazioni e questo comporta una diminuzione delle emissioni: fino al 37,8% per la CO2 e fino al 78,8% per gli ossidi di azoto.

Polemiche e proteste a Bologna

Martedì 16 gennaio sono entrate in vigore le ordinanze che istituiscono il limite di velocità di 30 chilometri orari nel 70% delle strade del centro abitato e nel 90% di quelle della parte di città più densamente vissuta dalle persone. Seguendo le indicazioni di tutti i piani internazionali, europei e statali sulla sicurezza stradale, i 30 km/h interessano tutte le strade cittadine in cui c’è un forte mix di utenti - automobili, motorini, persone a piedi e in bici - e convivono diverse funzioni - traffico, abitazioni, negozi, parchi e scuole. Nelle prime due settimane i risultati sono stati positivi:  21% in meno di incidenti e  una diminuzione anche dell’indice di gravità: zero incidenti mortali, e -18% di incidenti con feriti. Ciononostante il piano è stato accolto con molte proteste; taxisti e commercianti accusano il sindaco Matteo Lepore (del partito democratico) di non averli ascoltati, ma anche molti cittadini sono contrari: secondo alcuni sondaggi sarebbero l’80%. Una protesta che viene cavalcata dalla destra che ha già annunciato di voler indire un referendum al riguardo. Anche da parte del governo di centrodestra si cerca di fermare il piano di Bologna, governata dal centrosinistra.

Le obiezioni di Matteo Salvini

Il ministro leghista dei trasporti e delle infrastrutture ha minacciato di bloccate il piano di Bologna. Il potere di modificare le regole di circolazione, e quindi di abbassare il limite di velocità dei 50 km previsto nelle città,  può essere esercitato dai Comuni solo in alcune circostanze e cioè solo in aree limitate, collegate a esigenze specifiche, nel rispetto del diritto alla mobilità dei cittadini. Il limite generalizzato dei 30 chilometri orari su tutto il territorio comunale sarebbe dunque “arbitrario”. Questa obiezione, però, non sembra reggere, visto che a Bologna è stato introdotto proprio secondo i criteri  del ministero – assenza di marciapiedi, strade strette e densamente popolate ecc. Per questo il ministero dei trasporti ha stabilito un’altra regola per bloccare il piano Città 30: nelle aree urbane sono vietati gli autovelox sotto i 50 km orari. In questo modo diventa difficile multare chi supera i 30 km in città.

Gli altri esempi in Italia ed Europa

Bologna non è la prima città che ha abbassato il limite di velocità massima a 30 km\h. In Italia viaggiano a 30 km orari Olbia, che lo ha introdotto già nel 2021 e Treviso. Roma e Milano stanno già allargando la rete di strade con il limite di 30. Ma soprattutto a Roma c’è una fortissima resistenza da parte dei commercianti, da sempre contrari anche all’introduzione della zona pedonale nel centro storico. In Europa l’hanno già fatto ad esempio, Londra, Parigi, Graz, Bruxelles, Bilbao addirittura nell’87% delle strade cittadine.

L’esempio di Berlino e Milano

A Berlino da anni ci sono 34 strade di grande percorrenza che hanno il limite di velocità dei 30km orari, ma il nuovo governo CDU/SPD ha deciso di revocarlo, almeno in alcune strade. In quattro anni, infatti, si è raggiunto l’obbiettivo di abbassare notevolmente i livelli di inquinamento su quelle strade e non sarebbe più necessario mantenerlo. La revoca non tiene conto però dei vantaggi legati alla riduzione del rumore e degli incidenti gravi.

Inquinamento a MIlano

Milano è tra le città più inquinate al mondo

Per quanto riguarda Milano, per cercare di limitare l'inquinamento derivante dal traffico, proprio due giorni fa, martedì 20 febbraio, nel capoluogo e in otto comuni della Lombardia, sono state attivate le misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria, con il conseguente stop alla circolazione per i veicoli più inquinanti. Molti milanesi, inoltre, esprimono la loro insoddisfazione perché vorrebbero mezzi più efficienti e una migliore rete di piste ciclabili.

Il problema della mobilità in Germania

E l'insoddisfazione per la mobilità nelle città è cresciuta anche in Germania, secondo Katharina Lucá, portavoce di ADAC Media & Public Relations (Allgemeiner Deutscher Automobil-Club e.V.). Il più grande club automobilistico d’Europa ha infatti pubblicato un sondaggio dal quale risulta che chi abita Stoccarda, Colonia e Duisburg si lamenta per il traffico eccessivo e dei mezzi di trasporto pubblico sovraffollati. In generale però, secondo Lucá, i tedeschi hanno detto di essere soddisfatti dell'offerta cittadina dei mezzi pubblici di trasporto.

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