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Brehme, Beckenbauer e le proteste negli stadi tedeschi COSMO italiano 26.02.2024 15:58 Min. Verfügbar bis 25.02.2025 COSMO Von Filippo Proietti


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Brehme, Beckenbauer e le proteste negli stadi tedeschi

Stand: 26.02.2024, 16:15 Uhr

a cura di Filippo Proietti, Agnese Franceschini e Cristiano Cruciani

Bundesliga: è saltato l'accordo con gli investitori privati dopo le proteste dei tifosi, Agnese Franceschini ci spiega che cosa è successo. Sui finanziamenti della Lega Calcio italiana abbiamo sentito Alberto Cerruti, giornalista de La gazzetta dello Sport, che ci parla anche del legame con l'Italia dei due ex campioni tedeschi Brehme e Beckenbauer, scomparsi di recente.

Deutsche Fussballfans Transparenten gegen Privatinvestoren

I tifosi tedeschi sono contrari a investitori privati

Investimenti per la lega calcio tedesca

Da anni la DFL, la lega calcio tedesca, sta cercando di migliorare il proprio marketing, soprattutto all’estero. Si tratta di rendere più attraente sia la Bundesliga, il campionato di serie A che la serie B. Secondo i piani del Comitato Esecutivo e del Consiglio di Sorveglianza della DFL questo sarebbe potuto avvenire grazie ad un investitore esterno disposto a stanziare un miliardo di euro nella DFL per migliorare il marketing della Bundesliga. In particolare, 700 milioni di euro erano previsti per i progetti fondamentali di digitalizzazione e internazionalizzazione. Ad esempio era prevista una piattaforma digitale dedicata attraverso la quale la DFL poteva rivolgersi direttamente ai tifosi e vendere abbonamenti, come fa ad esempio l'NBA, il campionato statunitense di basket. Un fan shop internazionale avrebbe fatto parte della piattaforma. Altri investimenti servivano per fare video dagli spogliatoi e dal pullman della squadra, brevi interviste immediatamente prima del calcio d'inizio e via dicendo. Un accordo simile con gli investitori era stato già concluso dalla Liga spagnola.

Pubblicità virtuale e cambio di denominazione

Altri soldi servivano per la "pubblicità virtuale", grazie alla quale i pannelli a bordo campo cambiano messaggio pubblicitario a seconda del Paese in cui viene trasmessa una partita. Infine, anche se non come voce di costo, si parlava letteralmente di "diritti di denominazione della Bundesliga” il che significava che la Bundesliga avrebbe avuto uno sponsor collegato al suo nome. Una cosa simile era accaduta, almeno fino al 2016 anche nella Premier League inglese.

Una scommessa sul futuro

I rimanenti 300 milioni sarebbero stati stanziati per tappare il buco lasciato dall'accordo. In cambio del miliardo di euro, infatti, i club avrebbero dovuto rinunciare per 20 anni a circa l'8% dei loro ricavi soprattutto diritti televisivi. Questo vuol dire che, per compensare questo obbligo nei confronti dell'investitore e pareggiare la perdita dell’8%, la DFL doveva sperare in un aumento delle entrate complessive. Una vera e propria scommessa sul futuro.

I dubbi e le paure dei tifosi

Andreas Brehme

Andreas Brehme, scomparso lo scorso 20 febbraio

Le proteste dei tifosi hanno riguardato in primo luogo la votazione fatta il 12 dicembre scorso, attraverso la quale i 36 club della DFL avevano dato l’assenso a cercare gli investitori. Una decisione del genere richiede la maggioranze dei due terzi, che è stata raggiunta con il minimo necessario dei voti. Il sospetto è che qualcuno, approfittando dello scrutinio segreto abbia votato a favore nonostante il club, che in Germania esprime spesso la voce dei tifosi, abbia dato indicazioni diverse. Ma la paura maggiore dei tifosi era che l’investitore avrebbe avuto potere anche sull'organizzazione del calendario delle partite, avrebbe inoltre potuto, contro la volontà dei club, spostare le partite all'estero o introdurre i play off in Bundesliga.

La protesta sui campi

Già da dicembre, dunque, i tifosi tedeschi hanno organizzato diverse forme di protesta. Ad esempio hanno gettato in campo palline da tennis e monete dorate di cioccolato, interrompendo le partite per diversi minuti. Il messaggio era chiaro: no alla monetizzazione sfrenata del calcio. D’altra parte questa battaglia viene combattuta dai tifosi da almeno da 20 anni. E in questo modo sono riusciti ad evitare il cosiddetto “calcio spezzatino”, vale a dire un calendario delle partite fatto a misura delle televisioni e dei diritti venduti all’estero invece che dei tifosi. Dal 2021, infatti, non ci sono più partite di Bundesliga e Zweite Bundesliga il lunedì.

Il calcio italiano e il ricordo di Brehme e Beckenbauer

Franz Beckenbauer

Il Kaiser, Franz Beckenbauer, venuto a mancare lo scorso 7 gennaio

A differenza di quello tedesco, il calcio italiano si affida, a livello di club, ormai da anni ad investitori stranieri. E così, ad esempio, la Supercoppa (che si disputa tra la squadra vincitrice del Campionato e quella della Coppa Italia) non solo ha già il nome dello sponsor, ma si disputa ormai da 10 anni, anche se con interruzioni, all’estero. Secondo il giornalista della Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti, il problema è anche l’assenza di proteste da parte dei tifosi italiani.

A poche settimane l’uno dall’altro sono venuti a mancare due grandi calciatori tedeschi, il 7 gennaio il Kaiser Franz Beckenbauer e il 20 febbraio Andreas Brehme. Di Beckenbauer Cerruti ricorda la bravura e il fatto che fosse ammirato dai tifosi italiani pur non avendo mai giocato per squadre del nostro Paese, mentre di Brehme ricorda la simpatia e capacità, rara tra i terzini, di giocare sia di sinistro che di destro. Un giocatore che è rimasto nel cuore non solo degli interisti.