Diritto d'asilo UE e posizione del governo tedesco COSMO italiano 20.06.2023 21:39 Min. Verfügbar bis 19.06.2024 COSMO Von Filippo Proietti


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Diritto d'asilo UE e posizione del governo tedesco

Stand: 19.06.2023, 17:07 Uhr

di Filippo Proietti, Cristina Giordano e Daniela Nosari

Una svolta epocale nel diritto d'asilo in Europa, per alcuni "un errore storico": il patto sulle migrazioni e sull'asilo dei ministri dell'Interno europei prevede procedure d'asilo rapide ai confini e rimpatri più veloci. Ce ne parla Cristina Giordano. Un patto per ridurre l'arrivo di migranti in Europa, ma che per molti osservatori non fermerà le stragi in mare. Come quella appena avvenuta al largo della Grecia. Analizziamo le conseguenze dell'accordo con la giornalista Eleonora Camilli.

Flüchtlingsboot

Immagine del barcone carico affondato in Grecia il 14 giugno 2023

Il pressing europeo sulla Tunisia

La ministra dell'Interno Nancy Faeser (Spd) domenica e lunedì (18-19 giugno) si è recata in Tunisia. Una visita che segue quelle recenti della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, di Giorgia Meloni e dell’olandese Mark Rutte.

Anche Faeser ha chiesto al presidente tunisino Saied maggiore cooperazione per fermare i barconi che partono dalla Tunisia, che negli ultimi mesi ha di fatto sostituito la Libia come principale punto di partenza per l’Europa.

La visita di Faeser, scrive Spiegel, è un fortissimo segnale dell’unità europea su questo tema. Ma il capo di stato tunisino ha ribadito che la Tunisia non vuole fare da guardia alle frontiere europee. Indipendentemente da quanti soldi metterà sul piatto l’Unione Europea.

Il patto europeo sul diritto d’asilo

L’accordo recentemente raggiunto tra i paesi europei farà da base alla futura discussione in sede di Parlamento Europeo e prevede che sui confini dell'Europa sorgano nuovi centri per l'asilo, o strutture apposite che dovrebbero valutare entro 12 settimane le richieste di asilo dei migranti.

Se l’esito è negativo, il migrante dovrà essere subito rimpatriato. Se invece questo primo screening è positivo, la richiesta di asilo verrà valutata in modo più approfondito nel paese europeo in cui sta entrando.

Flüchtlinge, Griechenland, Kalamta, Juni 2023

Alcuni dei sopravvissuti al naufragio in Grecia (14 giugno 2023)

È di fatto una modalità di valutazione rapida pensata soprattutto per chi arriva da Paesi considerati sicuri e che hanno poche chance di restare legalmente in Europa. Invece di valutare il singolo caso, la decisione verrebbe presa sulla base del paese di provenienza e della percentuale di accoglienza di domande, se è inferiore al 20%, è più probabile il rimpatrio (ad esempio Turchia, India, Tunisia, Serbia o Albania). In questo caso il rimpatrio dovrebbe essere più veloce.

Ma queste regole non valgono per chi scappa dalla guerra, chi è vittima di tortura o terrorismo.

Una "nuova" solidarietà europea

Se un paese europeo si trova davanti a un gran numero di arrivi può chiedere aiuto agli altri paesi, attraverso un «meccanismo di solidarietà». Gli altri paesi dovrebbero accogliere i migranti, attraverso la redistribuzione.

Ma la vera novità rispetto al passato è che se uno stato europeo si rifiuta di aderire a questo sistema, scatterà una penale, che potrebbe essere di 20.000 euro per ogni migrante rifiutato. Soldi che comunque andranno in un fondo per finanziare progetti sulla migrazione.

"I paesi terzi sicuri"

L’accordo prevede che il rimpatrio potrà avvenire anche nei cosiddetti «paesi terzi sicuri», e quindi anche verso la Tunisia o l’Albania. E cioè quei paesi attraversati dai migranti prima di arrivare sul confine europeo e considerati "sicuri".

L’accordo visto dalla Germania

La ministra Nancy Faeser (Spd) non è riuscita a far passare nell’accordo l’esclusione di famiglie con bambini da queste procedure rapide di asilo al confine. Famiglie che in queste 12 settimane di valutazione rischiano quindi di vivere in questi centri, che assomiglieranno molto probabilmente a delle prigioni, scrive il Tagesschau. Una sconfitta per la politica tedesca.

L’associazione tedesca che si batte per i diritti dei migranti "Pro Asyl" ha parlato di "errore storico" e "attacco frontale al diritto d'asilo". Pro Asyl incolpa il governo tedesco di aver svenduto i diritti umani e lo stato di diritto.

C’è un errore di fondo, dicono alcuni esperti: tutti dovrebbero avere il diritto di presentare domanda di asilo e vedere che questa venga esaminata. In questo modo, questo diritto non viene rispettato. Ma anzi sulla base di una «categorizzazione approssimativa» verrà deciso velocemente chi potrà avere accesso a questo diritto. E chi no.

Critiche arrivano anche dall’interno degli stessi partiti di coalizione. I Verdi si sono addirittura spaccati, e non sono mancati gli inviti a fare pressione ai vertici, come fatto da Ricarda Lang. Il deputato SPD Hakan Demir spera che vengano fatte delle correzioni.

Alexander Throm, esperto di interni del gruppo parlamentare CDU/CSU, ha dichiarato alla "Welt" che i piani danneggerebbero la Germania come principale Paese di destinazione dei rifugiati in Europa. Più ottimista il segretario generale dell'FDP, Djir-Sarai.

Faeser non aveva grande scelta, scrive il Tagesschau: se non avesse accettato, la fine di Schengen sarebbe stata vicina e presto avremmo visto un'Europa con le frontiere chiuse.

Quante sono le domande di asilo in Europa?

Lo scorso anno in Europa sono state presentate 881.200 in tutti i 27 stati membri. Oltre il 60% in più rispetto all’anno precedente. Il 2022 è stato un anno in cui c’è stato un picco di richieste di asilo – bisogna tornare indietro al 2016 per trovare un numero più alto, quando le domande hanno superato il millione. I dati sono di Eurostat. Quindi per rispondere alla tua domanda, sì, c’è stato un aumento.

Per quel che riguarda la Germania. Secondo l'Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (BAMF), nei primi cinque mesi di quest'anno hanno presentato domanda di asilo oltre 125.000 persone (125.556). Il 77% in più rispetto all’anno scorso.

L' accordo fermerà le tragedie in mare?

«È un colpo al diritto di asilo» dice la giornalista di Redattore Sociale Eleonora Camilli che ricorda come i paesi europei abbiano stretto un patto estremamente restrittivo. Ma queste nuove regole, aggiunge la giornalista esperta di immigrazione, non fermeranno i migranti, che al contrario cercheranno rotte sempre più pericolose - continua Camilli. E le tragedie, come quella avvenuta in questi giorni nei mari greci, continueranno.

Si cercano ancora i dispersi di quello che forse passerà alla storia come il più tragico dei naufragi di migranti ai confini con l'Europa, nelle acque della Grecia. Solo 104 persone sono state tratte in salvo. 78 i morti accertati. Gran parte dei dispersi è colato a picco insieme alla nave. Si parla di un numero che si aggira tra le 500 e le 700 persone. Molte donne e bambini erano sotto coperta.