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Soccorritore, un mestiere ad alto rischio

COSMO italiano 13.01.2023 16:19 Min. Verfügbar bis 13.01.2024 COSMO Von Luciana Caglioti


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Soccorritore, mestiere ad alto rischio

Stand: 12.01.2023, 16:30 Uhr

di Luciana Caglioti, Agnese Franceschini e Tommaso Pedicini

In Germania non passa giorno senza che poliziotti, vigili del fuoco e soccorritori vengano insultati, minacciati, spinti, fatti oggetto di sputi o malmenati. Gli ultimi casi di aggressioni a vigili del fuoco e altri soccorritori si sono registrati a Berlino a Capodanno. Ma simili attacchi sono in aumento sia in Germania che in Italia, ce ne parla Agnese Franceschini. Sulle cause di queste aggressioni abbiamo parlato con Christian Miller, capo dei pompieri di Colonia, e con la criminologa italiana Roberta Bruzzone.

Gewalt gegen Rettungskräfte in Deutschland

Un fenomeno in crescita

È un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti, tanto che dal 2011 le statistiche sulla criminalità della polizia considerano i soccorritori (vigili del fuoco e servizio di soccorso sanitario) come gruppo separato di vittime di reati. Tra il 2011 e il 2017, il numero di attacchi violenti contro di loro è raddoppiato. Dal 2018 al 2021, inoltre, siamo passati da 2018 a 2160 attacchi all'anno contro vigili del fuoco e operatori sanitari. E dobbiamo tener conto non solo che le aggressioni non fisiche, come insulti e minacce, non sono incluse nelle statistiche, ma anche che il numero di casi non denunciati è molto più alto. Per fare un esempio, se nel 2014 erano state denunciate 1700 aggressioni, uno studio fatto successivamente ha dimostrato che in realtà il numero di attacchi era stato quasi il doppio.

Numerosi casi non denunciati

Secondo un'inchiesta fatta nel 2017 dall'università della Ruhr di Bochum, l'80% degli intervistati vittime di attacco in quanto soccorritori non ha segnalato l'aggressione, verbale o fisica che fosse. Il 30% nemmeno nel caso di violenza fisica. Più del 20% delle persone aggredite ha affermato di aver sofferto di conseguenze psicologiche a causa di ciò. Circa il 40% ha riportato danni fisici. Per questo i partecipanti allo studio dell'Università di Bochum hanno espresso il desiderio di essere preparati meglio ad affrontare eventuali escalation violente durante le operazioni di soccorso.

Violenze fisiche e minacce

Christian Miller, Leiter der Berufsfeuerwehr Köln

Christian Miller, capo dei vigili del fuoco di Colonia

Innanzitutto va detto che non sono solo gli hotspot sociali delle grandi città ad essere particolarmente colpiti da questi atti violenti, ma anche le zone residenziali delle classi media e alta. Si va dal caso più comune per cui la persona che viene soccorsa è ad esempio ubriaca e quindi non capisce che il soccorritore vuole solo aiutare, a giovani violenti che lanciano sassi e bottiglie contro i vigili del fuoco. Molto spesso si tratta anche di persone che non accettano il fatto che la strada venga chiusa per poter eseguire un'operazione di soccorso. I sanitari o vigili del fuoco aggrediti riferiscono di pugni, calci e spintoni. Molto spesso vengono minacciati o insultati.

Le misure per aiutare le vittime di aggressione

Il problema è preso molto sul serio e viene affrontato sia in termini di prevenzione che nella formazione. Ad esempio i vigili del fuoco di Berlino sono stati una delle prime organizzazioni di soccorso a istituire un responsabile antiviolenza. Si pensa anche a corsi per formare vigili del fuoco e sanitari e istruirli a non rispondere con violenza alla violenza. Dopo i fatti di capodanno è stata fatta la proposta di fornire di bodycam poliziotti e vigili del fuoco. Ma già da anni in alcune regioni i vigili del fuoco volontari utilizzano dei giubbotti protettivi anti coltellate.

I casi più frequenti di aggressione

Quella di Capodanno non è stata la prima notte che ha visto aggressioni così violente nei confronti di vigili del fuoco e sanitari. Ormai purtroppo queste aggressioni fanno parte della quotidianità degli operatori di soccorso. I paramedici e gli operatori in ambulanza sono i più colpiti - 91% dei casi - seguiti dai vigili del fuoco. Al di là delle statistiche ci sono casi come quello di lunedì 10 gennaio a Wuppertal, dove un’infermiera che era in servizio con l'ambulanza e stava aiutando due ragazzi è stata così violentemente aggredita a calci e pugni da questi giovani alcolizzati, che ha dovuto essere ricoverata in ospedale.

L'esempio di Colonia e il fenomeno in Italia

Secondo Christian Miller, capo dei vigili del fuoco di Colonia, sono necessari non solo corsi di formazione antiviolenza per gli operatori dei servizi di soccorso, ma anche pene più gravi per gli aggressori. La criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone porta l'attenzione anche sulle aggressioni ad opera di familiari e amici delle persone soccorse.