Un Bundestag con troppi deputati
COSMO italiano. 25.01.2023. 18:53 Min.. Verfügbar bis 25.01.2024. COSMO. Von Francesco Marzano.
Un Bundestag con troppi deputati
Stand: 25.01.2023, 17:27 Uhr
di Francesco Marzano, Cristina Giordano e Cristiano Cruciani
La Germania vuole ridurre il numero dei parlamentari, arrivato oggi a 736, il più alto numero di sempre. La riforma di Spd, Verdi e Fdp punta a correggere il meccanismo che sta alla base del doppio voto e responsabile di questo allargamento. Cristina Giordano ne spiega i dettagli. In Italia invece, dove i parlamentari sono stati già ridotti, è la volta di una nuova propost

Il Bundestag
Il sistema elettorale tedesco
Il sistema elettorale tedesco è un «sistema proporzionale personalizzato con meccanismo di correzione». La legge tedesca stabilisce il numero dei deputati a 598. Questo numero può tuttavia essere più alto per effetto di un meccanismo piuttosto complesso legato al voto che elegge direttamente i candidati.
L’elettore ha a disposizione due voti. Con la «Erststimme» (il primo voto) si vota il candidato o la candidata del proprio collegio di appartenenza, e si eleggono i candidati con un mandato diretto.
Con la «Zweitstimme» (il secondo voto) si sceglie il partito. Pur chiamandosi «secondo voto» è in realtà il voto più importante, quello che stabilisce i partiti vincitori alle elezioni.
Il problema di fondo è che i risultati di questi due voti possono essere diversi. Così il partito che ha ricevuto più voti nella «Erststimme» che nella «Zweitstimme» ha diritto a un numero di seggi in più (i cosiddetti «Überhangsmandate»).
Il risultato finale però va riequilibrato, in modo che il Bundestag rispecchi esattamente la vittoria dei partiti politici. Così il numero totale di seggi nel Bundestag viene aumentato fino a quando il rapporto tra le dimensioni dei partiti non riflette esattamente la percentuale ottenuta con i «secondi voti». Per correggere questa differenza, ai partiti vengono assegnati altri seggi aggiuntivi, chiamati «Ausgleichsmandate».
Perché si vuole riformare il Bundestag?
L'Associazione dei contribuenti (Bund der Steuerzahler) vorrebbe una riforma per ridurre i costi. Secondo il presidente dell’associazione Reiner Holznagel, l’attuale Bundestag costerà almeno 410 milioni di euro in più nei prossimi quattro anni rispetto a un Bundestag con 598 seggi.
Ma i costi non sono l’unico motivo di questa riforma. In generale sono quasi tutti d’accordo che serve un parlamento più snello. Un Bundestag con molti più deputati è più macchinoso perché i gruppi parlamentari e le commissioni parlamentari si appesantiscono e rischiano di diventare meno efficienti.
Un problema a margine, riguarda poi, la necessità di spazi più ampi. È stato stimato che servono centinaia di uffici in più. Oggi questo problema è stato parzialmente risolto spostando gli uffici di alcuni parlamentari in un edificio a Berlin Mitte dove si trovano circa 400 uffici. Ma che si fa se il parlamento continua ad aumentare?
La proposta della coalizione semaforo
SPD, Verdi e FDP in futuro vorrebbero mantenere fisso a 598 il numero dei deputati al Bundestag. I seggi verrebbero ripartiti principalmente solo sulla base del secondo voto, che potrebbe cambiare nome in «Hauptstimme», voto principale.

Scheda elettorale tedesca
Questo significa però che il partito che ottiene meno voti in assoluto, perderebbe i candidati eletti direttamente con il primo voto, che in futuro potrebbe chiamarsi «Wahlkreisstimme», voto per il collegio elettorale. Non sarebbe più un'elezione automatica e in un certo senso perderebbe di importanza.
Il concetto di base di questa riforma, detto in parole povere, è che per riequilibrare il Bundestag, invece di assegnare seggi in più, ne vengono tolti ai partiti meno votati.
La Linke che alle scorse elezioni ha raggiunto il 4,9%, non superando la soglia di sbarramento del 5%, con questa riforma oggi non avrebbe nessun rappresentante in parlamento. L’Unione di Cdu e Csu oggi perderebbe 29 seggi.
La proposta dell’Unione
Cdu e Csu hanno proposto di ridurre i collegi elettorali, da 299 a 270. In questo modo il problema non verrebbe risolto totalmente, ma si ridurrebbe il numero di mandati diretti. Inoltre i partiti dell'Unione vorrebbero anche modificare la cosiddetta "Grundmandatsklausel", che si potrebbe tradurre con la clausola del mandato di base. Finora, un partito che non supera la soglia di sbarramento del 5% può comunque entrare al Bundestag se vince almeno 3 mandati diretti (quelli ottenuti con il primo voto). Cdu/Csu vogliono alzare il numero a 5.
Il presidenzialismo: la proposta italiana
In Italia, dove il parlamento è stato già ridotto per effetto di una passata riforma, è tornata in auge un’altra proposta di riforma: il presidenzialismo. Prima delle ultime elezioni il gruppo Fratelli d’Italia aveva presentato una proposta di legge costituzionale - poi bocciata - per introdurre in Italia un semipresidenzialismo simile al modello francese.
Anche Giorgia Meloni aveva firmato il disegno di legge e Silvio Berlusconi è da sempre stato favorevole a una riforma costituzionale che consenta l’elezione diretta, da parte dei cittadini, del capo dello Stato. Che chance ci sono? Ce ne parla il politologo e docente di scienze politiche all’università di Torino Luigi Bonanate, che sottolinea come il presidenzialismo sia comune a molte democrazie occidentali ma il vero problema sia di fatto la poca partecipazione elettorale degli elettori.