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Le reazioni in Germania all'arresto di Messina Denaro

COSMO italiano 23.01.2023 19:51 Min. Verfügbar bis 23.01.2024 COSMO Von Francesco Marzano


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Le reazioni in Germania all'arresto di Messina Denaro

Stand: 23.01.2023, 17:27 Uhr

di Francesco Marzano, Cristina Giordano e Cristiano Cruciani

Come è stato raccontato dai media tedeschi l’arresto del boss Matteo Messina Denaro? E cosa significa questo colpo inferto a Cosa nostra per le ramificazioni della mafia in Germania? L’approfondimento di Cristina Giordano. Nell’intervista alla giornalista siciliana di Adnkronos Elvira Terranova, i dettagli e gli aggiornamenti sull’arresto dell’ultimo capo mafia, responsabile delle stragi mafiose del '92 e latitante da 30 anni.

Frau mit Bild von Richtern Giovanni Falcone und Paolo Borsellino

La società civile ricorda i giudici Falcone e Borsellino

L’arresto del boss sui media tedeschi

In generale la notizia è stata riportata da quasi tutti i principali giornali e media tedeschi, spesso però sottolineandone soprattutto gli aspetti folcloristici. Spiegel racconta degli oggetti emersi durante le perquisizioni nei tre covi a Campobello di Mazara: gli abiti di lusso, i gioielli e il poster del film “Der Pate”, “Il Padrino”.  La Süddeutsche Zeitung specifica che non è un poster, ma si tratta di un dipinto a olio che ritrae Marlon Brando nel Padrino. Dettagli kitch che fanno gola ai giornali tedeschi e probabilmente rafforzano un preciso cliché della mafia.

La Süddeutsche Zeitung fa però un salto in più e riporta anche l’effetto politico della notizia in Italia. Dopo l’euforia dell’arresto, l’attuale dibattito sull’uso delle intercettazioni, da un lato il ministro della giustizia Carlo Nordio che vorrebbe restringerne l’uso. Dall’altro le forze dell’ordine e in particolare il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia che le ritiene uno strumento indispensabile.

Nel complesso si parla di come Cosa nostra in Italia si sia indebolita negli ultimi decenni a causa alla sua strategia sanguinaria, che ha avuto il suo picco negli anni ’90, con le stragi ai giudici Falcone e Borsellino – Spiegel ha pubblicato in questi giorni anche un'intervista a Rosaria Schifani, moglie dell'agente ucciso durante la strage di Capaci.

Allo stesso tempo i media tedeschi parlano di come anche la mafia siciliana abbia cambiato metodi, puntando sugli investimenti di turbine eoliche, supermercati, villaggi turistici, immobili e opere d'arte, compresi i reperti archeologici – lo riporta la FAZ, in un pezzo dal titolo « Der letzte Pate und sein Geld », l’ultimo padrino e il suo denaro.

Si parla della presenza di Cosa nostra in Germania?

Nella maggior parte dei casi non se ne parla. Eccezione fa ZDF che nel riportare dell’arresto del boss dei boss cita il Bundeskriminalamt (BKA), sulla diffusione della mafia siciliana in Germania. Qui sul territorio tedesco secondo l'Ufficio Federale di Polizia Criminale, Cosa nostra è attiva soprattutto con rapine, furti in banca e attività illegali nel settore delle costruzioni (la cosiddetta Baumafia). Informazioni consultabili sul sito del BKA, dove tra l’altro si legge anche che Cosa nostra in Germania è presente dal 1970. Qui è presente anche la Stidda, ovvero gruppi mafiosi rivali a cosa nostra e clan catanesi come i Cursoti o i Laudani, attivi in Germania con il racket legato al pizzo o nel traffico di droga.

Nell’approfondimento di ZDF emerge comunque un altro problema e cioè che spesso in Germania le attività dei clan non vengono registrate come criminalità mafiosa, ma come "normale criminalità". Scomparendo così dalle statistiche e dai documenti importanti. E così la mafia rischia di scomparire anche dai media. Sulla FAZ cartacea del 18 gennaio l’arresto di Matteo Messina Denaro è riportato a pagina 11 nella rubrica «Feuilleton», una sola colonna accanto a ben cinque colonne con foto della cantante country Lucinda Williams.

La mafia sui media tedeschi

Il più delle volte la mafia arriva sulle prime pagine dei giornali tedeschi quando si verificano fatti di sangue – vedi la strage di Duisburg, a cui abbiamo dedicato tre puntate speciali del nostro podcast quest’estate, in occasione dei 15 anni del brutale assassinio seguito alla faida di San Luca.  Altrimenti la mafia viene raccontata legandola a blitz e arresti che avvengono in Italia. Come se fosse qualcosa che nasce, vive e muore in Italia, ma che non riguarda direttamente la Germania.

Di quello che accade qui, si racconta poco. O non arriva ad occupare le prime pagine dei giornali. È un esempio eclatante il poco risalto dato al primo maxi-processo di mafia tedesco, in corso a Düsseldorf. Una costola di un'operazione di polizia europea più ampia che va sotto il nome di «Operazione Pollino».

Imputati sono 14 uomini, 5 dei quali membri di cosche calabresi  che non provengono dall'Italia, ma vivevano qui, in Nordreno-Westfalia. Sono accusati tra l’altro del traffico di 680 chili di cocaina. In comune al leggendario maxi processo di Palermo, sono tre cose – scrive il sito di Mafia Nein Danke: l’uso di un bunker di massima sicurezza come aula di tribunale, la presenza di un testimone chiave e il fatto che tutti gli imputati siano accusati di far parte di un'organizzazione criminale o di averla sostenuta.

La mafia in Germania e la politica tedesca

Der Staatsanwalt von Palermo, Maurizio De Lucia

Il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia

La Financial Intelligence Unit (FIU) che è l’organo oggetto di una riforma proposta dal ministro delle Finanze Christian Lindner è sepolta sotto una montagna di segnalazioni legate ad attività sospette per riciclaggio. A metà dicembre, il capo di quest’organo ha chiesto di essere sollevato dal suo incarico. A quanto pare si sta ancora cercando il suo successore, Lindner non lo ha ancora nominato.

L’Unione Europea aveva suggerito inoltre di includere un massimale di contanti, proprio per contenere il riciclaggio. Si era parlato di introdurre un massimo di 10.000 euro in contanti, massimale bocciato dal ministro liberale. In questo modo le mafie hanno vita facile. Secondo alcune stime in Germania il riciclaggio di denaro si aggira attorno a 100 miliardi di euro all'anno.

30 anni di latitanza

Com'è possibile che Matteo Messina Denaro sia riuscito a vivere indisturbato in Sicilia per 30 anni? È questa la grande domanda che si pongono tutti. Secondo Elvira Terranova, giornalista siciliana per l'agenzia stampa Adnkronos, valgono le parole del procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia: la latitanza sarebbe stata possibile grazie alle coperture che il boss ha avuto non solo da parte di collaboratori di Cosa nostra, ma anche da parte della cosiddetta “borghesia mafiosa”.

La cattura sarebbe invece avvenuta perché Matteo Messina Denaro avrebbe abbassato la guardia, a causa dei gravi problemi di salute. Per Cosa nostra questo arresto è un duro colpo che potrebbe significare anche la messa in discussione degli equilibri esistenti – «si potrebbe tornare anche a sparare» ricorda la giornalista siciliana.