Cos'è il MULTI – Museo multimediale della lingua italiana?
Si riflette molto in questi ultimi giorni su quanto la comunicazione e la lingua vengano usate in modo sapiente e astuto. Lo spunto è dato dalla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Ce ne parla il linguista Giuseppe Antonelli, uno dei fondatori e direttore del MULTI, il Museo multimediale della lingua italiana, nato nel 2023. Per noi che viviamo all'estero l'italiano non è solo una lingua potente, è anche la lingua della bellezza, che possiamo scoprire o riscoprire grazie proprio a questo museo virtuale. Tra i reperti conservati ed esposti nelle teche virtuali del MULTI possiamo soffermarci sullo scambio epistolare di Mozart, scritto già in giovane età anche in italiano o sugli italianismi di menù della nave Norddeutscher Lloyd di Brema che nel 1910 offriva gli spaghetti alla Caruso. Tra le tante curiosità, anche l’influsso della musica leggera con l’aneddoto della canzone “Piove” del 1959 di Domenico Modugno, il cui ritornello “Ciao ciao bambina” ha contribuito a diffondere l’espressione di saluto “ciao” in tutto il mondo.
La lingua italiana all'estero
Vivere a lungo all'estero significa anche contribuire a un'evoluzione della lingua italiana che si mescola alla lingua straniera del posto. Un'esperienza che può essere, tuttavia, a volte anche frustrante, coome tesimoniano le voci raccolte da Mariantonietta Bellia fra italiani e italo-tedeschi di Colonia. Ne emergono riflessioni interessanti sul bilinguismo e su come trasmettere la propria lingua madre ai figli, spesso di coppie plurilingue.
Fabio Stassi e il potere della letteratura
E a proposito dell’importanza della parola e della lingua, anche al fine di riaffermare i principi democratici, lo scrittore siciliano Fabio Stassi è stato premiato con il Premio Hermann Kesten, a Darmstadt, lo scorso 14 novembre 2024 dall'associazione degli scrittori tedeschi PEN perché nelle sue opere esprime “a gran voce il suo orrore e il disgusto per i sintomi di un'infezione che ci riporta ai fantasmi del passato, alle dittature del XX secolo e ai loro metodi", come ha argomentato il vicepresidente del PEN-Zentrum, lo scrittore iracheno Najem Wali.
Un premio assegnato per la coraggiosa presa di posizione di Stassi contro le tendenze neofasciste in Italia, Paese che è stato ospite quest'anno della Fiera del Libro di Francoforte. Nel suo romanzo più recente, "Bebelplatz. La notte dei libri bruciati" (Sellerio, 2024), non a caso, tematizza i roghi di libri del nazismo tedesco. Abbiamo parlato con lui di chi oggi cerca di censurare le voci che esprimono devianza dalla norma e dissenso.
Prima di lui, tra i premiati del passato, figurano anche Günter Grass e Anna Politowskaja. Con il suo realismo poetico, Stassi riesce a convincere i suoi lettori che tutti possiamo attivarci per il bene della democrazia, si legge sul sito dell'associazione degli scrittori PEN. Oltre al suo talento letterario, PEN ricorda come Stassi sia impegnato nella difesa della libertà di espressione e della democrazia.