La lotta ai clan criminali in Germania. COSMO italiano. 16.08.2023. 20:25 Min.. Verfügbar bis 15.08.2024. COSMO. Von Francesco Marzano.
La lotta ai clan criminali in Germania
Stand: 16.08.2023, 16:50 Uhr
di Francesco Marzano, Enzo Savignano e Daniela Nosari
Organizzazioni criminali che fanno riferimento a determinati gruppi etnici spesso mediorientali: si stanno diffondendo in tutta la Germania, in particolare nella Ruhr e a Berlino. Il punto sulla "Clankriminalität" di Enzo Savignano. Poi Clara Rigoni, esperta e studiosa di criminalità organizzata in Germania ed Italia, spiega le differenze tra le attività dei clan mediorientali e le mafie italiane e anche qual è la sua posizione sulla proposta di espulsioni più facili dei membri dei clan.

Retata contro un clan a Berlino
Cosa si intende per "Clankriminalität"?
La definizione ufficiale l'ha introdotta il Bundeskriminalamt (BKA) nel 2018 per le prime analisi su fenomeno migratorio e crimine organizzato. La definizione della polizia federale si riferisce a reati commessi da membri di gruppi etnici isolati che presentino legami di parentela fra loro. I principali gruppi sono di origine siriana, libanese, arabo-turchi ma anche rom e sinti.
Inoltre, sempre secondo il BKA, le loro attività criminose sono accompagnate dal fondamentale rifiuto dello stato di diritto, e questi gruppi sono spesso organizzati in base a strutture familiari, fortemente gerarchico-patriarcali. Altre caratteristiche sono l’assenza di volontà di integrazione nella società tedesca ed anche una forte ghettizzazione: spesso vivono in determinati quartieri o strade difficilmente accessibili per cittadini tedeschi ma anche per la stessa polizia.
Dove agiscono i clan in Germania?
Sono attivi in molti Länder ma la loro presenza si concentra in determinate aree urbane. Per esempio nelle grandi città del Nordreno-Vestfalia, in particolare l’area della Ruhr, intorno alle città di Bochum, Dortmund, Duisburg, Gelsenkirchen ed Essen. Ma è un fenomeno presente anche Berlino, in Bassa Sassonia, in Baviera e a Brema, dove il clan libanese Miri è attivo fin dagli anni Ottanta.
I recenti scontri tra clan ad Essen

La polizia mentre effettua degli arresti ad Essen
A metà giugno 2023 nella cittadina di Castrop-Rauxel e ad Essen due grossi clan hanno dato vita a violenti scontri: uno fa riferimento ad una famiglia siriana, l’altro ad una di origine libanese Ad originare le violenze sembra che sia stato un semplice litigio tra giovanissimi per strada che poi successivamente ha innescato un’escalation di violenza.
Media e tv tedeschi hanno ripreso e raccontato i violenti scontri tra i due gruppi che si sono svolti soprattutto durante la notte. Nonostante la polizia sia intervenuta con numerosi agenti, è stato molto difficile arginare e limitare la violenza degli scontri. Dopo giorni di appelli da parte anche di autorità giudiziarie e cittadine, i rappresentanti dei due clan sono riusciti a stipulare una pace a Duisburg.
L’impotenza di polizia ed inquirenti
Anche il ministro degli Interni del Nordreno-Vestfalia Herbert Reul, dopo questi fatti, ha parlato chiaramente di un fallimento della strategia di controllo e limitazione della diffusione delle attività criminali di questi clan. Negli ultimi anni il numero dei membri dei clan è aumentato esponenzialmente nella Ruhr e non solo.
Anche l’aumento dei flussi migratori provenienti da Siria, Libano, Turchia e altri Paesi arabi ha determinato la crescita di questi clan, che accolgono nuovi membri che spesso hanno notevoli difficoltà ad integrarsi, non imparano la lingua tedesca, non trovano un lavoro e quindi iniziano a svolgere attività illecite e criminose.
Negli ultimi anni per fronteggiare la diffusione e le attività di questi clan sono state anche apportate delle modifiche al codice penale e di procedura penale in Germania, per agevolare le indagini e per introdurre pene più severe, ma per ora non ci sono stati i frutti desiderati.
I clan a Berlino
Proprio oggi, 16 agosto 2023, si è tenuta a Berlino una nuova udienza del processo ad Arafat Abou-Chaker, conosciuto in Germania come l’ex agente del noto rapper Bushido, ma anche come capo di un grosso clan a Berlino. Abou-Chaker è di origine palestinese, fuggito prima dalla guerra israelo-palestinese e poi dalla guerra civile in Libano.
Arrivato in Germania, a Berlino in poco tempo è diventato leader di un clan a cui fanno riferimento centinaia di membri. Ha costruito parte del suo successo e ricchezza facendosi spazio nella scena rap berlinese e tedesca, ma presto sono iniziati i problemi con la giustizia per diversi tipi di reato, dall’aggressione alle minacce, dal furto fino alla pesante accusa di attività criminale organizzata.
Quali sono le principali attività criminali dei clan?
Si va dal commercio di stupefacenti, ma anche di armi, al riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite, ma anche evasione fiscale, violenze, aggressioni, omicidi e furti, in alcuni casi spettacolari. Come il furto, nel maggio 2021, della "Big Maple Leaf", la moneta d’oro canadese da 100 kg custodita all’interno del "Bode Museum" di Berlino, o quello avvenuto nel novembre 2019 di alcuni pezzi della collezione reale sassone al "Grünes Gewölbe" di Dresda per un valore di oltre 116 milioni di euro. Quest'anno cinque membri del clan Remmo di Berlino sono stati condannati per questo furto.
L’analisi di Clara Rigoni
Ricercatrice del Max Planck Institut e all’Università di Losanna ed esperta di criminalità organizzata, Clara Rigoni ha studiato a fondo il fenomeno: “La criminalità organizzata sul territorio tedesco è molto radicata, non solo quella che rientra nella definizione di clan che ha dato il Bundeskriminalamt nel 2018, ma anche in altre forme che appunto dal BKA vengono definite di origine italiana, di origine euroasiatica e anche la criminalità delle bande dei rocker”.
La principale differenza fra questi clan e le mafie italiane in Germania, secondo Clara Rigoni, è il fatto che le mafie italiane, in particolare la 'ndrangheta, hanno imparato a muoversi nell’ombra, in una zona grigia strettamente connessa alla società e agli affari tedeschi. Invece questi clan mediorientali tendono ancora a sfidare apertamente lo Stato e a compiere reati anche in modo eclatante, spesso come dimostrazione del loro potere sul territorio. Il grande problema, afferma Rigoni inoltre, è che gli inquirenti tedeschi continuano a concentrarsi più sui singoli reati compiuti dai clan e meno sulla struttura e l’organizzazione della loro attività criminale.