Le polemiche dopo gli scontri di Capodanno
COSMO italiano. 09.01.2023. 18:20 Min.. Verfügbar bis 09.01.2024. COSMO. Von Luciana Caglioti.
Le polemiche dopo gli scontri di Capodanno
Stand: 09.01.2023, 16:30 Uhr
di Luciana Caglioti, Agnese Franceschini e Cristiano Cruciani
Nella notte di Capodanno in diverse città tedesche, agenti di polizia e vigili del fuoco sono stati attaccati con petardi e fuochi d’artificio. Soprattutto a Berlino abbiamo assistito a scene di guerriglia urbana, con ambulanze, mezzi di pompieri e polizia attirati in agguati. Il punto di Agnese Franceschini sui fatti e sulle polemiche. L’opinione di Luigi Pantisano, consigliere comunale a Stoccarda per la Linke, sulla strumentalizzazione politica di questa vicenda. Il criminologo Christian Pfeiffer ci fa un quadro della violenza giovanile negli ultimi anni in Germania.

Un autobus bruciato durante i disordini a Berlino
La città sotto shock
I disordini ci sono stati soprattutto nel quartiere Neukölln. Secondo il capo dei vigili del fuoco di Berlino, ci sono stati oltre 50 attacchi contro vigili del fuoco e servizi di soccorso con 15 feriti. Sono rimasti feriti anche 47 poliziotti. I vigili del fuoco di Berlino hanno segnalato inoltre 14 casi in cui gli automezzi dei pompieri sarebbero stati “attirati in imboscate”. Gli aggressori avrebbero usato anche fuochi d’artificio, estintori e casse di birra per colpire i camion dei pompieri.
Le conseguenze
Ovviamente i fuochi d’artificio di fine d’anno sono stati messi sotto accusa, ma innanzitutto c’è la richiesta da parte di vigili del fuoco e delle organizzazioni di soccorso, di installare telecamere in tutti i veicoli, così da poter registrare le aggressioni e identificare i colpevoli. In modo più concreto la ministra federale degli Interni Nancy Faeser della SPD, vuole rendere più difficile l’acquisto di pistole scacciacani e armi da segnalazione. Faeser ha inoltre auspicato una maggiore presenza della polizia nei quartieri più problematici delle città. E anche da parte della giustizia devono essere applicate sanzioni penali rapide e significative nei confronti dei giovani violenti. “La sanzione deve essere sul posto. Perché questo crea rispetto per il nostro stato di diritto.” Ha twittato. Ma ciò che ha provocato più polemiche è stato il tweet in cui parla di violenti che rifiutano l’integrazione.
La cittadinanza degli aggressori

La sindaca di Berlino Franziska Giffey e la ministra degli interni Iris Spranger durante la coferenza stampa sui disordini di capodanno
La polizia ha subito arrestato 145 persone in relazione ai disordini e per la prima volta ha anche fornito informazioni sul loro paese di provenienza e sulla loro cittadinanza. La maggior parte - 45 sospettati - sono tedeschi. Seguono 27 uomini e giovani di nazionalità afghana e 21 siriani. La nazionalità degli altri presunti aggressori non è ancora chiara e in generale parliamo di 18 nazionalità diverse. Tutti i sospettati sono stati comunque già rilasciati e 102 di loro attendono il processo a piede libero.
La reazione della CDU
Il gruppo parlamentare della CDU al senato di Berlino che ha chiesto di conoscere i nomi propri dei sospettati con cittadinanza tedesca. E in questo modo ha messo in dubbio un principio base del concetto di cittadinanza: chiunque abbia la cittadinanza tedesca deve essere considerato tedesco e basta, al di là delle sue origini. Anche a livello federale, comunque i cristiano democratici non hanno risparmiato le critiche ad una presunta mancata integrazione. Ad esempio il vicepresidente della gruppo parlamentare dell'Unione, Jens Spahn, ha dichiarato che "Si tratta di migrazione non regolamentata, integrazione fallita e mancanza di rispetto per lo stato, più che di fuochi d'artificio”.
Le critiche dei liberali
In realtà anche all’interno del governo la discussione è aperta e così, ad esempio anche il vicecapogruppo parlamentare dei liberali Konstantin Kuhle, ha parlato di una mancata integrazione, anche se poi ha fatto notare come sia evidente che ci sia anche un problema con l’alcool e con una visione distorta della virilità maschile., E in effetti i presunti autori dei disordini sono per la grandissima maggioranza giovani uomini.
Un dibattito razzista?
Secondo Luigi Pantisano, consigliere comunale a Stoccarda della Linke, esperto di immigrazione e razzismo è evidente come ci sia una strumentalizzazione politica di questa vicenda, lo dimostrerebbe anche il fatto che non si parla dei disordini avvenuti in Sassonia, nei quali non sarebbero coinvolti giovani con biografia internazionale. Il criminologo Christian Pfeiffer ci fa un quadro della violenza giovanile negli ultimi anni in Germania. Fa notare inoltre come la discriminazione sia un fattore che favorisca la violenza.