Una strategia per l'acqua, sempre più preziosa in Germania e Italia
Stand: 30.08.2023, 16:40 Uhr
di Filippo Proietti, Enzo Savignano e Daniela Nosari
La carenza d’acqua è un problema sempre più grande in Germania: con Enzo Savignano il punto sulle dimensioni del fenomeno e su cause e responsabili. Poi parliamo della Wasserstrategie del governo tedesco con lo scienziato Andreas Marx dello Helmoltz Centrum per la ricerca ambientale. Infine uno sguardo all’emergenza idrica in Italia con Erasmo D’angelis, Presidente della Fondazione Earth and Water Agenda, esperto di siccità in Italia e di reti idriche.
Le dimensioni del fenomeno
È un problema che va crescendo e che potrebbe diventare non solo allarmante ma pericoloso dal punto di vista ambientale e sociale. Secondo un recente studio dell’istituto europeo Copernico sui cambiamenti climatici, solo la Germania negli ultimi 20 anni ha perso 15,2 miliardi di tonnellate d’acqua.
Ogni anno su tutto il territorio tedesco si perdono 2,5 milioni di metri cubi di acque dolci. Per capirci meglio solo il lago di Starnberg a sud-ovest di Monaco in Baviera è costituito da 3 milioni di metri cubi di acqua. Quindi è come se ogni anno la Germania perdesse quasi un lago di queste dimensioni.
Le responsabilità dell’industria: il caso Tesla
Negli ultimi giorni si è ritornato a parlare della grande industria automobilistica Tesla nel Brandeburgo. È stato infatti dato l'allarme dai gestori dell'acqua che non possono approvare i piani di espansione di Tesla perché esaurirebbero la disponibilità d'acqua.
La Gigafactory, l’enorme impianto di Grünheide, consuma grandi quantità d’acqua, che vengono prelevate da un fiume nei pressi dell’impianto e che si trova anche in un’area protetta dal punto di vista ambientale. Il grande consumo d’acqua della Tesla, temono gli ambientalisti, potrebbe nuocere gravemente sull’ecosistema della zona. Al momento le autorità del Brandeburgo hanno concesso alla Tesla di consumare circa 10,9 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, ma secondo calcoli della stessa azienda il consumo potrebbe salire a 18,2 milioni di metri cubi.
I consumi delle altre case automobilistiche
A determinare il grande consumo d’acqua è soprattutto la realizzazione e produzione di auto elettriche e il montaggio delle loro batterie. Per esempio si calcola che nell’impianto della Volkswagen di Zwickau, dove sta partendo la produzione delle auto elettriche, il consumo annuale dovrebbe aggirarsi intorno ai 350.000 metri cubi d’acqua all’anno; per l’impianto della BMW di Lipsia il consumo previsto è di 250.000 metri cubi d’acqua all’anno. Sono grandi quantità, tuttavia non paragonabili al consumo della Gigafactory della Tesla, che secondo i piani aziendali dovrebbe arrivare a produrre fino a 500mila modelli d’auto elettrici all’anno: per la produzione di ogni auto saranno necessari almeno 4,4 metri cubi d’acqua.
La campagna contro la privatizzazione dell’acqua
È partita da tempo una campagna su internet per una raccolta firme contro la privatizzazione della “nostra acqua”, si legge nell’appello di Campact alla ministra dell'ambiente Steffi Lemke.
Viene spiegato come in Germania sia a rischio l’approvvigionamento di acqua potabile, per l’inquinamento delle falde acquifere, per la mancanza di pozzi, per la riduzione dei ghiacciai ma anche per l'elevato consumo dell’industria. Oltre al citato impianto Tesla del Brandeburgo, si parla anche della grande industria fossile e di grandi produttori energetici come RWE e il colosso della chimica BASF.
Inoltre nell’appello si ricorda come grandi aziende di produzione e distribuzione alimentare e produttori di bevande come Aldi Nord e Red Bull abbiano acquistato fonti d’acqua in Baviera, Assia e Brandeburgo.
Mentre multinazionali come la Nestlè e la Danone prelevano acqua dalle fonti tedesche per utilizzarla nella catena produttiva o semplicemente per rivenderla. Anche la Coca-Cola ha alcuni stabilimenti in Germania e utilizza l’acqua presente nei pressi degli impianti.
L'acqua, bene comune, diventa profitto
Il prezzo pagato da privati che sfruttano le risorse idriche per profitto è irrisorio. In Germania vige in 13 dei 16 Länder la cosiddetta regola del "Wassercent" che regola il costo dell’acqua prelevata dall’industria ma anche dalle aziende agricole. I prezzi per un metro cubo d’acqua variano dai 0,5 ai 31 centesimi per metro cubo. Quindi il costo per litro è bassissimo, parliamo di 0,0005 centesimi per un litro d’acqua anche potabile.
Ma nei tre Länder Baviera, Assia e Turingia ancora oggi le aziende possono prelevare acqua senza pagare. Anche, ad esempio, per rivenderla in bottiglia nei supermercati. La petizione online citata chiede appunto che le multinazionali paghino per l'acqua
Il monitoraggio della siccità in Germania
Secondo il centro Helmholtz per la ricerca ambientale, che pubblica regolarmente il "Dürremonitor", una cartina aggiornata sulla siccità in Germania, il bilancio è molto diversificato: al nord e all'ovest della Germania abbiamo assistito a un'estate molto piovosa. Ma le regioni orientali soffrono ancora.

Alcuni comuni tedeschi hanno vietato di innaffiare le piante quest’estate
Pensando al futuro e ai periodi di siccità che si intensificheranno, il governo tedesco ha varato a marzo 2023 la cosiddetta Wasserstrategie, un piano per garantire la gestione al meglio dell'acqua e che prevede due punti fondamentali: fare in modo che l'acqua penetri maggiormente nel terreno, in modo da avere più acqua a disposizione, e poi gestire meglio i consumi delle risorse idriche.
Il piano era necessario e urgente, ora però bisogna applicare le misure previste, in modo da realizzare gli obiettivi previsti entro 10-15 anni, sottolinea lo scienziato Andreas Marx dello Helmholtz Zentrum, esperto appunto di siccità. Inoltre: “Al momento è difficile stabilire chi estrae maggiormente acqua di falda. E quindi è necessario un migliore monitoraggio dei differenti consumi. E poi deve essere fissato un giusto prezzo dell'acqua in tutta la Germania."
Parte della strategia è costruire condutture per trasportare acqua da zone più umide a zone più secche. Una strategia che la Germania ha già cominciato a costruire 70 anni fa, sottolinea Marx: “Negli anni 50 in Germania sono stati costruiti acquedotti per far percorrere all'acqua lunghe distanze, Fernwasserleitungen." Ora il piano è estenderle: "costruire un acquedotto in direzione di Berlino non è una novità, ma il prolungamento di una rete già esistente”.
La situazione in Italia
L'Italia è fra i paesi più piovosi in Europa: la media è di 300 miliardi metri cubi di pioggia all'anno. Di questi, poco meno della metà, circa 140 miliardi di metri cubi sono utilizzabili, il resto evapora o va a finire nel mare. Di questa quantità l'Italia preleva ogni anno 34 miliardi di metri cubi per usi di tutti i tipi.
Ma di questa quantità arriva a destinazione finale e quindi escono dai rubinetti delle case, dalle pompe per irrigare i campi agricoli e via dicendo, solo 26 miliardi di metri cubi. Lo spiega ai nostri microfoni Erasmo D’angelis, Presidente della Fondazione Earth and Water Agenda, esperto di siccità in Italia e di reti idriche. Il resto quindi viene disperso. Quindi il problema è abbastanza facile da individuare: l'Italia investe nelle infrastrutture ferroviarie, elettriche, energetiche, digitali, ma non in quelle idriche, spiega D'Angelis - perché ancora non ha capito l'importanza, anche strategica, della risorsa acqua.
Lo dimostra anche l'importo bassissimo di fondi previsti per questo tema nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), ulteriorimente tagliati per l'incapacità di realizzare diverse misure previste.