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Un 25 aprile in Germania tra celebrazioni e memoria

Stand: 25.04.2023, 17:00 Uhr

di Luciana Caglioti, Vincenzo Savignano e Tommaso Pedicini


Ricordiamo la giornata della Liberazione parlando con Francesco Bertolucci, tra gli autori di un libro e di un documentario sui deportati italiani del campo di concentramento nazista di Sachsenhausen. Ascoltiamo quindi le testimonianze di alcuni dei detenuti italiani. Infine con Enzo Savignano facciamo il punto sulle celebrazioni dell’anniversario in Italia e Germania.

Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani

La Liberazione dall’oppressione nazifascista, la fine della Seconda guerra mondiale, la Resistenza sono valori che hanno caratterizzato e caratterizzano la storia del nostro Paese  e che sono sentiti ancora oggi da tanti italiani di tutte le generazioni e che vivono anche all’estero e soprattutto qui in Germania, dove tuttavia il 25 aprile non è una festa nazionale ma un giorno lavorativo come tutti gli altri e questo limita le manifestazioni ed i festeggiamenti da parte degli italiani.

In Germania celebrazioni anticipate

A Berlino l’Associazione nazionale partigiani italiani,  Anpi, ha celebrato domenica 23 aprile la Festa della Liberazione. La festa si è tenuta a Kollwitzstraße nel quartiere Prenzlauer Berg sotto lo slogan scelto dall’Anpi: “Liberiamoci, dalla guerra, dai fascismi, dalla disumanità, con la Costituzione”. Oltre a concerti e spettacoli accompagnati da specialità culinarie italiane, è stato possibile visionare un video e i lavori degli studenti che hanno partecipato al progetto “Costruire ed abitare la pace”. È stata anche allestita una mostra fotografica e video sull’attività solidale di Mediterranea Saving Humans, una piattaforma di realtà della società civile, fondata nel 2018 per monitorare la situazione nel Mediterraneo e salvare migranti in difficoltà.
Celebrazioni si sono svolte anche in altre città tedesche sempre organizzate dall’Anpi. In particolare a Francoforte sul Meno, nella Offenbacher Landstraße 190, dal 18 aprile al 7 maggio si tengono una serie di iniziative, mostre, incontri e spettacoli.

Il messaggio dell’ambasciatore di Germania a Roma

Il capo della diplomazia tedesca in Italia, Viktor Elbling, sulla pagina facebook dell’Ambasciata ha scritto: “Oggi commemoriamo la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista. Onoriamo donne e uomini coraggiosi che lottarono per un mondo migliore. Ricordiamoli con gratitudine e continuiamo ad opporci risolutamente a ingiustizie e oppressioni. Buon 25 aprile a tutte e tutti!“ 
Sui media tedeschi, invece, si è parlato poco o niente del 25 aprile italiano, ma si continua a parlare in modo molto critico di un governo dichiaratamente di destra, definito spesso da numerose testate tedesche, sia progressiste sia conservatrici, postfascista.

Le polemiche politiche sul 25 aprile

Molti media italiani riportano una certa distanza anche nelle celebrazioni da parte delle alte cariche dello Stato italiano: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato in Piemonte a visitare i luoghi della Resistenza partigiana. In particolare Boves, luogo, nel settembre del ‘43, di un eccidio nazifascista. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si è recato a Praga per omaggiare Jan Palach, il giovane cecoslovacco che diventò un simbolo dell’anticomunismo perché il 16 gennaio 1969  si suicidò dandosi fuoco per protestare contro l’invasione sovietica. A tanti non solo di sinistra è sembrata una provocazione politica. Il presidente dell’associazione nazionale partigiani, Gianfranco Pagliarulo, ha rimproverato La Russa dicendogli che “sarebbe stato più logico portare un fiore alle Fosse Ardeatine o a Marzabotto, per celebrare il giovane Palach ci sono altri 364 giorni”.

La posizione di Giorgia Meloni

Il primo presidente del Consiglio donna ma anche il capo di governo sostenuto dall’esecutivo più a destra nella storia della Repubblica italiana ha sottolineato che “la destra italiana è incompatibile con nostalgie del fascismo”. Forse Meloni ha voluto raccogliere l’appello di Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza nazionale e autore della svolta di Fiuggi che allontanò l'allora Movimento sociale italiano dalle sue radici fasciste. Fini pochi giorni fa aveva, infatti, dichiarato: “Spero che Giorgia Meloni voglia cogliere anche questa occasione del 25 aprile per dire senza ambiguità e senza reticenze che la destra italiana i conti con il fascismo li ha fatti fino in fondo e senza infingimenti quando è nata Alleanza Nazionale. Giorgia Meloni dica: libertà, giustizia sociale, uguaglianza sono valori democratici, sono valori della Costituzione, sono valori antifascisti. Non capisco la ritrosia nel pronunciare questo aggettivo; non è un aggettivo è una definizione di valori”.

Gli italiani detenuti a Sachsenhausen

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La copertina del libro di Francesco Bertolucci

In questo podcast ricordiamo una pagina particolarmente triste della Seconda guerra mondiale, la vicenda dei deportati italiani nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, nei pressi di Berlino. Ne abbiamo parlato con Francesco Bertolucci che nel 2022, insieme a Claudio Cassetti e Iacopo Buonaguidi, ha pubblicato il libro "Gli Italiani a Sachsenhausen. La deportazione nel lager della capitale del Terzo Reich“, edito da Panozzo Editore, con il contributo dell’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned). Si tratta della prima ricerca specifica dedicata alle italiane e agli italiani deportati in quello che è stato “il campo modello delle SS”. Nel podcast diamo spazio anche ad alcune testimonianze dirette dei deportati italiani, testimonianze estrapolate dal documentario: “I dimenticati di Sachsenhausen”.